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martedì 13 ottobre 2015

BASILICATA, IL GUSTO A COLORI: L’ORO ROSSO LUCANO, I PEPERONI CRUSCHI

Continua il lavoro di promozione delle eccellenze lucane ad Expo fatto dalla Coldiretti di Basilicata al padiglione nazionale “No farmer’ no party”: oggi è la giornata dedicata al peperone crusco, “L’oro rosso lucano”, per continuare sul filone che lega i nostri prodotti ai colori ed alla miriade di sfumature, con tante attività e laboratori, come quello sulla tradizione lucana di insertare i peperoni e sull’utilizzo della polvere per insaporire salumi e pietanze. A curare il tutto Giuseppe Pennella, titolare dell’azienda agricola Peperoni Pennella di Senise. In cucina continua il lavoro degli agrichef dell’Agriturismo La Bontà di Muro Lucano, Anna Maria Piccirillo e la figlia Maria Remollino, insieme al proprio staff, che hanno curato la preparazione di piatti della tradizione lucana aventi come ingrediente principale il peperone.
Le scolaresche ed i più piccoli accolti come sempre dalla baby agricolazione e laboratori a tema, i più grandi accolti con la colazione contadina, u muzz’c, degustazioni di vini e tanto altro. Attrazione della giornata di oggi e di domani martedì 13 ottobre il Rumit, una maschera antichissima di Satriano di Lucania, un uomo completamente ricoperto di foglie di edera, un uomo albero, una maschera arborea frutto probabilmente di tradizioni celtiche tramandatesi nei secoli. La maschera è diventata una mascotte, un simbolo della presenza lucana ad Expo.
Il peperone di Senise è da secoli coltivato a Senise, caratteristico paesino del Parco Nazionale del Pollino, e in altri Comuni nel basso Sinni.
Fonti bibliografiche antiche identificano l’area di produzione ed attestano l’importanza del peperone e della sua polvere nella tradizione gastronomica lucana, dalla lavorazione del maiale a quella del pesce e del formaggio.
La polvere finissima ricorda quella dello zafferano, per questo nel dialetto locale il peperone è chiamato zafarano.
Alcune caratteristiche rendono unico il peperone di Senise, non identificabile con nessuna delle varietà riconosciute:
  • il picciolo non si stacca dalla bacca neanche ad essiccazione avvenuta, permettendo la legatura dei peperoni con uno spago attraverso il picciolo, per la realizzazione delle folkloristiche “serte”, collane che poi vengono sospese su pertiche o sulle ringhiere delle case, dando quella nota di colore nei paesi in estate inoltrata;
  • il frutto ha spessore sottile e un basso contenuto di acqua del pericarpo, consentendo una rapida essiccazione per esposizione diretta al sole. 
La polvere viene utilizzata per aromatizzare e conservare gli insaccati ed i formaggi, nonché per rinvigorire minestre e carni.

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