Il peperone di Senise è da secoli coltivato a Senise, caratteristico paesino del Parco Nazionale del Pollino, e in altri Comuni nel basso Sinni.
Fonti bibliografiche antiche identificano l’area di produzione ed attestano l’importanza del peperone e della sua polvere nella tradizione gastronomica lucana, dalla lavorazione del maiale a quella del pesce e del formaggio.
La polvere finissima ricorda quella dello zafferano, per questo nel dialetto locale il peperone è chiamato zafarano.
Alcune caratteristiche rendono unico il peperone di Senise, non identificabile con nessuna delle varietà riconosciute:
- il picciolo non si stacca dalla bacca neanche ad essiccazione avvenuta, permettendo la legatura dei peperoni con uno spago attraverso il picciolo, per la realizzazione delle folkloristiche “serte”, collane che poi vengono sospese su pertiche o sulle ringhiere delle case, dando quella nota di colore nei paesi in estate inoltrata;
- il frutto ha spessore sottile e un basso contenuto di acqua del pericarpo, consentendo una rapida essiccazione per esposizione diretta al sole.
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