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giovedì 29 ottobre 2015

Legambiente a Spalato contro le trivelle e il No della Croazia alle estrazioni

Legambiente Basilicata: “ Il nostro governo regionale faccia come quello croato. Chiuda definitivamente il capitolo delle estrazioni in mare e faccia lo stesso sulla terra ferma”.

“Il nostro Paese adesso è con le spalle al muro. Non si ci sono più scuse che tengano. Il messaggio contro le trivellazioni previste dagli articoli dello Sblocca Italia è forte e chiaro e arriva ormai anche al di fuori dei confini nazionali: il Paese non ha bisogno di inutili e dannose trivellazioni serve piuttosto urgentemente una diversa strategia energetica che liberi il Paese dalle fonti fossili e garantisca la qualità del territorio ed il benessere della popolazione, non gli interessi dei petrolieri”. E’ il commento della Legambiente Basilicata alla notizia della Croazia che ha deciso di sospendere i progetti per la realizzazione di piattaforme petrolifere al largo delle proprie coste così come dichiarato dalla delegata dell’ambasciatore croato in Italia, Llija Zelalic la quale, peraltro, ha anche chiesto all’Italia di adottare un’analoga misura. L’associazione coglie l’appello croato e lo rilancia non solo all’intero Paese ma in particolare alla Regione Basilicata affinché lo stesso possa avvenire rispetto alle autorizzazioni alla Shell ad effettuare ricerche di idrocarburi nel Mar Jonio. In particolare - alla luce anche di quanto emerso nelle tre giorni che si è tenuta a Spalato tra rappresentanti di organizzazioni e movimenti ambientalisti di Albania, Croazia, Montenegro, Slovenia e Italia che aderiscono al network SOS Adriatico con l'intento di dare vita a una piattaforma comune per difendere l'Adriatico dai petrolieri e al quale, per l'Italia, hanno partecipato Legambiente, i movimenti No Ombrina e Trivelle Zero Marche – è doveroso mettere definitivamente un punto alla questione delle autorizzazioni in mare. Un punto che, ribadisce la Legambiente Basilicata, certamente non sta a significare la chiusura del capitolo sulla questione energetica in Basilicata, ma l’inizio di uno successivo, che riguarda lo stop alle estrazioni “come in mare così in terra”. Il calcolo costi-benefici dell’impatto economico, sociale e ambientale di questo approccio è assolutamente perdente quando si pensi che l’inquinamento sistematico e il rischio di incidente mettono a rischio aree di pregio naturalistico e paesaggistico, dove si svolgono fiorenti attività economiche legate ai settori delle pesca e del turismo per cercare di estrarre petrolio di bassa qualità che potrebbe coprire, valutate le riserve certe a terra e a mare, il fabbisogno nazionale per appena 13 mesi. E’ quindi fondamentale che le amministrazioni si impegnino per chiedere fin da subito una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi: la vera politica energetica da seguire è quella delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, non quella delle fonti fossili.

METAPONTO: Quando Nones animava le sere tra Bernalda e Metaponto – Una serata per ricordare la figura di Franco Gallotta

Serata d’eccezione a Metaponto per ricordare una delle figure più eclettiche e rappresentative della vita bernaldese e metapontina degli Anni Sessanta e Settanta, Franco Gallotta, in arte ‘Nones”. La manifestazione, che unirà momenti di amarcord, con intermezzi di spettacolo, intende diventare un appuntamento fisso, con tanto di premi speciali alla memoria, da condividere tra quelli che il mitico Nones, scomparso prematuramente nel 1986 a soli 50 anni, hanno conosciuto personalmente o hanno soltanto sentito raccontare. L’idea, lanciata da alcuni amici di Gallotta, ha coinvolto anche il figlio di quest’ultimo, il 36enne Vincenzo Gallotta, studi artistici con specializzazione in coreografie e moda. L’iniziativa si terrà domani, nel locale “Mojito”, alla confluenza tra statale 407 Basentana e 106 Jonica, a Metaponto. Proprio in quella località che, negli anni del decollo turistico, Franco “Nones” Gallotta seppe valorizzare e portare più volte all’attenzione della cronaca nazionale e anche estera. «Abbiamo voluto chiamare l’evento “Gran Galà Dinner. La musica segna un’epoca. Franco Nones”», osserva Salvatore Dipierro, maître di fama, a cui Nones profetizzò una fulgida carriera nel settore turistico. «Il 30 ottobre – riprende Dipierro – sul palco del “Mojito”, si esibiranno alcuni di quei gruppi musicali che allietavano le serate nei locali cult, inventati da Nones nel Metapontino. Dal Nones 73 al Canneto, dal Copacabana fino alla mitica Lampara di Metaponto, che divenne uno dei quattro ritrovi “In” d’Italia, assieme a “La Bussola” di Forte dei Marmi, alla “Pineta” di Milano Marittima e all’omonima “La Lampara” di Trani. Franco Nones fu impresario di spettacoli e imprenditore, ma anche un maestro di comunicazione, attraverso il giornalismo scritto, radiofonico e televisivo, nonché uomo di sport, sia nel settore arbitrale che dirigenziale, quando, alla fine degli Anni Sessanta, accompagnò la presenza di Bernalda nel campionato nazionale di serie D. «Quando mio padre morì – racconta il figlio Vincenzo – io avevo solo cinque anni. Più che averlo conosciuto, perciò, posso dire di averlo sentito raccontare. E con tale ardore e partecipazione che mi era venuta da tempo l’idea di ricordarlo. Ma aspettavo l’aiuto di quegli amici che oggi hanno deciso di organizzare la serata evento». Secondo Dipierro, Gallotta era sempre proiettato avanti. Fu uno dei primi a operare il rilancio dell’immagine lucana in Italia. I maggiori festival del Centro Sud avevano come tappa obbligata Metaponto, che grazie anche a Nones, già negli Anni Settanta, brulicava di turisti. Nella località jonica passavano i migliori artisti dello spettacolo dell’epoca, molti suoi fedeli amici come Franco Califano, I Camaleonti, i Rockets, Riccardo Fogli, ma anche miti dello sport come il portiere russo, pallone d’oro, Lev Jascin. Da giugno a fine settembre Metaponto era la Rimini del Sud. Insomma, fu Franco Nones Gallotta a coniare per primo la dicitura “brand”, oggi fin troppo usata e abusata. Per cui – conclude Dipierro – mi chiedo cosa sarebbe attualmente Metaponto se lui fosse ancora vivo». Nel corso del gran Galà Dinner sarà lanciata l’idea di un premio annuale da conferire a coloro che si distinguono nei tanti campi in cui operò l’infaticabile Nones. A collaborare con Dipierro e Gallotta, ci saranno il promoter Carlo Benedetto, lo chef Nunzio Plati e la public relation Francesca Gatto.

FONTE: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – di Angelo Morizzi –

martedì 27 ottobre 2015

Catasto delle reti di accesso ad internet. AGCOM inizia attuazione emendamento Liuzzi (M5S)

“Sono passati quasi due anni dall’approvazione dell’emendamento M5S presentato al decreto Destinazione Italia con il quale impegnavamo l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ad istituire un catasto delle reti pubbliche e private di accesso ad internet sul territorio nazionale ed oggi l’Autorità, con delibera 596/15/CONS, ha avviato una consultazione pubblica per partire con il progetto” dichiara Mirella Liuzzi prima firmataria dell’emendamento e membro della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera. “In più occasioni come M5S abbiamo chiesto l’attuazione del nostro emendamento e oggi una parte di questi sforzi sono ripagati dal provvedimento di AGCOM. Auspichiamo che la consultazione avviata sia la più partecipata possibile per definire i contorni del progetto da attuare al più presto” prosegue la portavoce M5S. “Pensiamo che il catasto delle reti possa permettere di accelerare la digitalizzazione del Paese, a fronte del ritardo cronico del Governo in questo settore strategico, favorendo un utilizzo più razionale delle risorse al fine di ridurre gli sprechi ed ottimizzare gli investimenti, anche nell’ottica della realizzazione di una rete di accesso interamente pubblica” conclude la portavoce.

Mirella Liuzzi
Cittadina Portavoce M5S alla Camera
Segretario della CommissioneTrasporti, Poste e Telecomunicazioni

VILLA COMUNALE DI LAURIA SUPERIORE, L’AMMINISTRAZIONE ANNUNCIA: “80MILA EURO PER RIFARE IL LOOK A IMPORTANTE AREA VERDE”

Ottantamila euro circa per rifare il look ad uno dei luoghi simbolo del relax e del benessere della città del Beato Lentini: la Villa comunale di Lauria Superiore.
L’Amministrazione Mitidieri rende noto infatti che è stata accolta da Regione Basilicata la proposta progettuale presentata dal Comune di Lauria per il bando relativo al “Progetto strategico regionale per la rivitalizzazione dei centri storici”, rivolto ad amministrazioni pubbliche per la presentazione di specifica progettualità finalizzata a realizzare piccoli interventi infrastrutturali, tali da aumentare la gradevolezza dei percorsi cittadini. Lauria risulta dunque destinataria di un finanziamento regionale pari a 67.500 euro per un intervento (comprensivo anche di una quota parte in capo al Comune di Lauria) di “Riqualificazione dell’arredo urbano” di quello che è considerato da tutti come un “polmone verde” della città. Soddisfazione esprime la Giunta Mitidieri, che ricorda come un analogo intervento concordato con l’Area Programma Lagonegrese-Pollino è in corso in questi giorni per la riqualificazione della Villa comunale del Rione inferiore. “Molto presto – commentano da Palazzo San Giovanni, sede dell’Amministrazione lauriota - al compimento di tutti i regolari passaggi burocratici, partiranno, anche per quanto attiene l’area verde di Lauria Superiore, alcuni importanti interventi, che riguarderanno ad esempio la riqualificazione della vegetazione esistente, la sostituzione delle panchine e l’individuazione di una pista ciclabile”.

Fratelli d'Italia - An, insediato il Nuovo Coordinamento regionale e presentato il progetto BASILICATA BACKSTAGE Dietro le quinte, una terra diversa.

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Fratelli d’Italia – An, insediato il Nuovo Coordinamento regionale e presentato il progetto BASILICATA BACKSTAGE Dietro le quinte, una terra diversa.
Si è insediato il nuovo Coordinamento Regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale di Basilicata. A renderlo noto il Portavoce e Consigliere regionale Gianni Rosa.
Nel primo incontro, tenutosi a Potenza sabato 20 u.s., nella sede del partito in Piazza della Costituzione italiana, Rosa ha tenuto una relazione sul momento politico nazionale e regionale, riferendo dei contenuti della riunione - che si era svolta a Roma il giorno precedente - della Segreteria Nazionale presieduta da Giorgia Meloni, alla quale lo stesso Rosa aveva partecipato.
In attesa del Congresso nazionale è stato dato il via in Basilicata al riassetto organizzativo del partito che si avvarrà anche del supporto tematico dei Dipartimenti d’Area così come previsto dallo Statuto.
Durante l’incontro è stato presentato il progetto:
BASILICATA BACKSTAGE
Dietro le quinte, una terra diversa.
“Un’iniziativa con caratteristiche peculiari - hanno spiegato Gianfranco Blasi e Pasquale Di Lorenzo, a nome del gruppo di lavoro all’uopo costituito - che vuole raccontare le realtà e i protagonisti della nostra terra, quelli che dietro le quinte, lontani dal caos del solito “teatrino lucano” continuano a lottare, costruire e credere in una Basilicata diversa. La motivazione principale che anima il progetto è proprio quella di valorizzare uomini, idee e capacità di quanti hanno deciso di investire e operare in Basilicata.
Un’occasione per ripartire dalle imprese, dai giovani che hanno idee e voglia di fare, di innovare e rinnovare. E’ questa la nostra terra. Luogo di una comunità ricca di opportunità, risorse, donne e uomini fattivi. Votati all’accoglienza, dediti a costruire futuro. Ma la Basilicata vive, purtroppo, ancora oggi molte, forse troppe contraddizioni”.

Blasi e Di Lorenzo hanno spiegato le ragioni profonde della crisi. “Sul piano socio economico, soprattutto. Non riesce a liberare le sue energie. La politica è responsabile di un imperdonabile ritardo. E’ complice del mancato sviluppo. Una crisi antica, tutti gli indicatori segnano un saldo negativo. A cominciare dal lavoro. Mancano gli spazi di una vera partecipazione. La Basilicata è un sistema chiuso. Giovani e famiglie non trovano spazi vitali. Forte è il tasso di emigrazione. Le aree interne e montane, i piccoli comuni vivono il dramma dello spopolamento. Difetta una percezione costruttiva, un’idea inclusiva. La coesione sociale è una finzione. Le aree urbane sono disarticolate. Non c’è regia. Nonostante alcune risorse rappresentino delle vere e proprie eccellenze. Territorio, ambiente, beni storici e monumentali di prima grandezza. Vocazioni autentiche che restano mortificate. Il petrolio e la sua estrazione indicano una profonda dicotomia. Una lacerazione fra quello che potremmo essere e quello che non stiamo diventando. La classe dirigente è autoreferenziale e non abbandona la pratica dell’assistenza - dipendenza legandola al consenso. Il modello di sviluppo è annodato alla spesa pubblica. Un fallimento. Le risorse aggiuntive, pensiamo agli interventi finanziari dell’unione Europea non hanno prodotto economia concreta. Le royalty del petrolio finiscono nel buco nero del bilancio regionale”.
“Oggi la regione avrebbe bisogno di una visione, di scelte chiare e condivise – ha chiosato Gianni Rosa - Basilicata Backstage è innanzitutto un viaggio nelle diverse aree della nostra regione, dove i protagonisti e i narratori saranno le imprese, gli studenti, le donne e gli uomini che ogni giorno cercano di disegnare il proprio futuro.
Con questo approccio innovativo vogliamo raccogliere idee e proposte per sviluppare concretamente temi per costruire una terra diversa”.

L’iniziativa si articolerà attraverso una serie di incontri, il primo dei quali si svolgerà a Matera nelle prossime settimane.
Sarà attivato un sito Internet collegato alla piattaforma virtuale del partito in Basilicata. Il progetto sarà presentato in una prossima conferenza stampa.
La discussione si è poi animata su due questioni, una di carattere nazionale l’altra locale. Si è discusso del ruolo e del futuro della Fondazione AN, posto che alcuni dei componenti il coordinamento hanno sottoscritto la mozione minoritaria dei cosiddetti ‘quarantenni’ in contrapposizione a quella approvata della Meloni. Il Portavoce Gianni Rosa ha rassicurato tutti che, soprattutto in Basilicata, il partito sarà aperto alle diverse espressioni culturali che si riconoscono nella Destra italiana. Sulla vicenda regionale, invece, il dibattito si è incentrato sul perimetro delle alleanze sia in vista delle prossime amministrative che sulla costruzione di un’alternativa al sistema regionale di potere del Pd.
Di seguito l’elenco dei componenti il nuovo Coordinamento regionale di fratelli d’Italia - Alleanza nazionale di Basilicata: Gianni Rosa,   Gianfranco Blasi,  Antonio Tisci, Canio Sinisi,      Giovanni Pasciucco, Dino Bellettieri, Donato Ramunno, Marina Buoncristiano, Pasquale Pepe, Daniele Fragasso,     Alessandro Galella,         Rosanna Mignoli, Leonardo Cosentino, Luciano Petrullo, Corrado Arfò, Pasquale Di Lorenzo, Domenico Palombella, Rocco Tauro, Filippo Margiotta, Emanuele Radogna, Giuseppe Giuzio, Angelo Cammarota, Antonio Minonne, Franco Prisco, Giuseppe Marsico, Egidio Facioni, Giuseppangelo Canterino, Marco Saraceno, Antonio Galotta, Gianluca Piviero, Francesca Messina, Giusy Montesano, Tonino Porciello

BENEDETTO (CD): PITTELLA-LUONGO COME CEAUSESCU E LA MOGLIE ELENA

Dichiarazione Nicola Benedetto, capogruppo CD

Pittella e Luongo, con la “pace armata” dichiarata, come riferiscono oggi i giornali, mi richiamano alla mente Ceausescu, con l’immancabile moglie Elena al fianco, chiusi nel loro Palazzo mentre fuori la rivoluzione democratica, quella rumena autenticamente popolare, segnava la loro fine, la fine del regime, e loro erano gli unici a non accorgersene. Pittella, nei proclami sui social, al modico costo di denaro pubblico di 207mila euro, da giorni annuncia che dal nuovo rapporto Svimez la Basilicata sarebbe uscita con il riconoscimento di “traino delle regioni del Sud” e che avrebbe dovuto gridare ai sette venti la sua soddisfazione. Tutto ciò, come sempre è successo, è falso. Non so di quali dati disponesse (anche Ceausescu aveva sempre dai suoi fidi collaboratori dati entusiastici) ma quelli ufficiali di oggi sono un disastro. La Svimez oggi, certifica che nel deludente +0,1% di crescita del Pil del Sud nel 2014, la Basilicata segna ancora un dato negativo dello 0,7% in meno rispetto al 2013 che si somma agli altri dati meno degli anni precedenti. Gli unici dati con il segno più si riferiscono all’export che in un anno cresce di quasi il 10% ma, come sanno anche gli studenti degli Istituti Commerciali per Ragionieri, è solo ed esclusivamente dovuto alla produzione e alla conseguente esportazione delle auto dello stabilimento di Melfi, alle percentuali di occupati (più 1,5%) che è dovuta alla forte decontribuzione per i nuovi assunti (tra l’altro in buona parte con tratti a termine) e al dato dei disoccupati che scende di poco meno di 2 punti percentuali, senza tener conto che i giovani lucani sempre più sfiduciati disertano i Centri per l’Impiego e non si iscrivono alle liste di disoccupazione, al punto che sono quantificati in 44.800 i giovani che non studiano e né cercano un lavoro e nel 33% i laureati che emigrano. La cartina al tornasole del malessere è rappresentata dal 25,5% delle famiglie povere sul totale, dal 61,7% dei lucani che percepiscono al massimo il 40% del reddito medio regionale e dal 34,8% di lucani che percepiscono al massimo il 20% del reddito medio regionale. Tutto ciò mentre nel Palazzo continua l’attenzione sulle postazioni di potere senza accorgersi che, come tutti sanno, il partito del presidente non è più capace di governare. Come si può non accorgersi infatti che il loro leader maximo Renzi sta annullando la Basilicata? Tra i giornali in lettura quotidiana può mai mancare l’Unità che “spara” la notizia in prima pagina? Sono consapevoli i dirigenti del Pd di cosa sta accadendo o sono così ciechi da non accorgersene? Eppure ogni sforzo è teso alla nuova giunta che, dicono i giornali, secondo il patto Pittella-Luongo, nascerà tra poco più di due mesi. Ancora sessanta giorni sprecati rispetto all’urgenza di affrontare tutti i problemi esistenti. I lucani non reagisccno più perché non hanno più fiducia nella politica e non sanno più in chi credere.

Si faccia tesoro della “lezione Svimez” che sostiene la necessità di concentrarsi su “una positiva, forte e necessaria discontinuità”, e fa riferimento a quella straordinaria esperienza degli anni ’50-’70, che seppe modificare la struttura sociale ed economica del Paese grazie alla capacità di quella classe dirigente.

on. Latronico (FI) su Poste Italiane

On. Cosimo Latronico

Verrà discussa domani in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera l’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico presentata dall’on. Cosimo Latronico (FI) in merito al servizio offerto da Poste Italiane sul territorio nazionale. Latronico ricorda che “negli ultimi anni Poste Italiane ha dato vita ad un processo di razionalizzazione degli uffici tramite la riduzione degli orari di apertura, l’accorpamento o la loro definitiva chiusura, provocando disfunzioni nell’offerta del servizio e arrecando danni ai cittadini”. Inoltre, scrive il deputato, “il piano industriale di Poste Italiane prevede la chiusura di 450 uffici postali e la riduzione del servizio a giorni alterni per 609 uffici postali, con pesanti ripercussioni sulle comunità interessate che non disporranno più di quei servizi essenziali da sempre offerti dagli uffici postali; ma non c’è stata chiusura di ufficio postale ordinata dai vertici della società pubblica, che non sia finita davanti ai Tribunali amministrativi ed al Consiglio di Stato per la lamentata eliminazione di un servizio pubblico essenziale che arrecherebbe pregiudizio irreparabile alle comunità locali”. Alla luce di tutto ciò e del fatto che “la quotazione parziale di Poste Italiane in borsa si è conclusa il 22 ottobre 2015 con una domanda che ha superato quattro volte l’offerta ed il Tesoro, azionista unico della società di spedizioni e servizi bancari e assicurativi, ha messo sul mercato il 38,2 per cento delle quote dopo un’operazione portata a conclusione dall’amministratore delegato Francesco Caio” il parlamentare chiede al Ministro se “ritenga possibile, per quanto di competenza, adoperarsi per garantire che Poste continui a svolgere un servizio universale in maniera capillare sul territorio nazionale, evitando una ristrutturazione che prevede la chiusura degli uffici più piccoli e non redditizi e valorizzando nel contempo la funzione di servizio pubblico che l’azienda svolge, attirando proprio tutti quei capitali che altrimenti rimarrebbero dispersi e inutilizzati”.

Il consumo del prodotto pane non mostra segni di miglioramento.

E' quanto emerge dalla contrattazione nazionale di Assopanificatori della Confesercenti in sede ministeriale, pienamente condivisa da Angela Martino coordinatrice del sindacato Assopanificatori di Matera; i consumatori continuano a premiare l’attrattiva del prezzo rispetto alla qualità delle produzioni artigiane, tant'è che negli ultimi anni c'è stata la crescita delle produzioni industriali di pane e di prodotti da forno la cui provenienza è - almeno per le materie e i preparati di base - di origine estera. Assopanificatori.tif

A questo si aggiunga che nel 2014 il consumo pro capite di pane degli italiani è sceso al minimo storico di circa 90 grammi al giorno; negli anni 80 era 230 grammi negli anni novanta 197. Si è, dunque, assistito ad un inesorabile crollo mentre la spesa delle famiglie per “pane e cerali” si è ridotta del 6%. Se risaliamo a inizio crisi, dal 2007 al 2013 la spesa per pane e cereali si è ridotta del 15,4%. Ad aggravare il quadro c’è il dato dell’aumento dei costi di gestione, significativamente appesantito nelle sue componenti fisse, mentre il prezzo del pane fresco in questi anni ha subito rincari addirittura inferiori a quelli dei generi alimentari nel loro complesso, 7% a fronte di un 8,% complessivo del food, in controtendenza con il pane confezionato che ha registrato aumenti tendenziali più alti. Bisogna introdurre novità legislative importanti per il settore, come la disciplina della panificazione fresca e la tutela dei panifici artigiani; passando alla contrattualistica di settore, ben venga il rafforzamento della bilateralità che riafferma lo strumento della contrattazione di secondo livello territoriale ed aziendale con tutte le peculiarità ad esso legate. Centrale e strategico è il ruolo della formazione continua quale strumento di potenziamento delle politiche di qualità a difesa del settore sia delle aziende che dell’occupazione. Sulla questione dell’occupazione - continua Martino - bisogna incentivare il ricambio generazionale e il turn over quali segnali evidenti di salute del settore e perseguire l’ammodernamento e l’ingresso di nuove energie nella panificazione. Ma questo può avvenire in un contesto di rilancio e ripresa dei consumi della domanda interna e nello specifico dei prodotti di qualità della produzione artigiana di pane e prodotti da forno e da pasticceria in un contesto di nuove modalità operative. Infine, la lunga crisi economica di questi anni ha debilitato lo stato di salute (e patrimoniale) delle aziende artigiane che hanno combattuto una battaglia impari contro la grande distribuzione organizzata e la diffusione di prodotti di pane da semilavorati e congelati provenienti da paesi a ridotto costo del lavoro e con un differenziale dei costi di produzione smisuratamente più agevoli in termini di norme igienico sanitarie e di diritto del lavoro, in anni in cui purtroppo ha imperato la perdita del potere d’acquisto dei consumatori.

ATER Matera: qui l’incarico esterno è di casa. Pittella venga ad illuminarci in Consiglio Regionale.

Dopo aver certificato la situazione di immobilismo che caratterizza l’operato  dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica (ATER) di Matera, siamo andati ad analizzare più a fondo alcuni strani affidamenti esterni che l’Azienda ha effettuato nell’ultimo quinquennio.
Appare molto strano che un ente che dedica il 49% delle sue risorse finanziare (oltre 2 milioni di euro per 39 dipendenti per un totale di 51.622 euro lordi in media a dipendente), conceda con molta leggerezza incarichi professionali a soggetti esterni alla pubblica amministrazione.
Per codesti affidamenti l’ATER deve sottostare a quanto elencato ai comma 6 e 6 bis dell’art. 7 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165: l’ATER prima di affidare incarichi ad esterni deve controllare che gli stessi non possano essere svolti dal personale già a sua disposizione e soprattutto addurre adeguate motivazioni per eventuali affidamenti esterni, che restano eccezionali. Piccoli accorgimenti che sembrano non essere di casa all’ATER Matera.
Negli ultimi 2 anni siamo riusciti a rintracciare ben 13 affidamenti di incarichi legali ad avvocati esterni (alcuni, forse più fortunati di altri, hanno ricevuto più di un incarico), nonostante la stessa ATER abbia in dotazione un ufficio legale. Lo stesso Amministratore Unico, Dott. Vito Lupo, ben conscio dell’eccessivo numero di dipendenti dell’ente, nel corso di quest’anno ha chiesto addirittura l’assunzione di ulteriore personale, andando a  sbattere contro il parere negativo della giunta regionale. Non pago, sempre lo stesso Lupo ha deliberato affinchè si ricorresse ad una “short list” di avvocati esterni dalla quale attingere per eventuali affidamenti, provvedimento poi revocato in autotutela.  
Vorremmo vedere cotanta vitalità amminstrativa da parte di Lupo anche per quanto riguarda la vera mission dell’ ATER ovvero quella garantire ai cittadini lucani che non riescono a comprarla o affittarla sul mercato immobiliare un’abitazione dignitosa.  Fino a questo momento questa mission è venuta meno ed i dati parlano chiaro: si costruiscono pochissimi nuovi appartamenti rispetto alla domanda di case popolari, manutenzione ordinaria e straordinaria sono quasi assenti e l’ente non è capace di incassare i crediti.
In attesa dei chiarimenti annunciati da Vito Lupo sulla questione delle short list,  abbiamo chiesto a Pittella di riferire in Consiglio sulle misure che intende adottare per impedire che l’ATER Matera possa disporre ulteriori affidamenti diretti di incarichi professionali e/o legali all’esterno;  siamo poi curiosi di sapere quanti sono gli incarichi legali affidati ad avvocati esterni nell’ultimo quinquennio (2010 - 2015) dall’ATER Matera e a quanto ammontano complessivamente le spese legali sostenute in conseguenza di tali incarichi; infine, vista la constatata sterilità nell’azione dell’amministratore unico in carica, ci chiediamo se non sussitano i presupposti per revocare l’incarico al Dott. Vito Lupo.
Il diritto alla casa merita più rispetto e non può più essere subordinato alla logica clientelare tanto cara ai pubblici amministratori della nostra terra.


Gianni Perrino
Capogruppo M5S Basilicata - Consiglio Regionale

VELA: ANNULLATA PER ASSENZA DI VENTO LA PRIMA REGATA DELLA QUINTA EDIZIONE DEL TROFEO “MEGALE HELLAS”

È stata annullata domenica scorsa, 25 ottobre, a causa dell’assenza di vento la prima prova della quinta edizione Campionato Invernale di vela del Mar Ionio “Trofeo Megale Hellas” in programma al Porto degli Argonauti di Marina di Pisticci. La decisione è stata presa dai giudici di gara della Federazione Italiana Vela nella tarda mattinata di domenica per la totale assenza di vento in una giornata con mare calmo e con temperature miti, quasi estive. La prima regata ha fatto registrare oltre trenta iscrizioni con equipaggi giunti da tutta Italia confermando il grande interesse che il trofeo Megale Hellas sta riscuotendo tra gli addetti ai lavori. 
La mancata disputa della gara ha permesso agli equipaggi di trascorrere una giornata di relax al Porto degli Argonauti. In molti hanno seguito uno show cooking ed una lezione di cucina amatoriale sul tema “Cucina creativa di pesce” tenuto dallo chef Salvatore Turturro del ristorante “C’è di buono”. La gara annullata domenica sarà recuperata nei prossimi mesi durante una delle altre date del campionato, su decisione dei giudici di gara.

Eccellenze Lucane in campo ambientale

Scambio di esperienze e buone pratiche con la Repubblica di Malta in azioni di recupero del territorio.

Su espresso invito del Ministero dell’Ambiente della Repubblica di Malta il Project Manager del progetto LIFE Arupa, Dirigente della Provincia di Matera e Direttore del Parco della Murgia Materana, Dr Enrico L. De Capua, si è recato in visita per un proficuo scambio di esperienze e Best Practices inerenti il progetto Life Saving Buskett che il Ministero Maltese sta realizzando e che consiste in  importanti azioni di recupero di particolari habitat del territorio della Repubblica Maltese.  

Il dr. De Capua  commentando il confronto che si è svolto presso il ministero Maltese con il responsabile del Direttorato alle aree Protette Herman Galea ed i funzionari Mark Zammit e Mark Causon , per lo scambio di esperienze e di buone pratiche ha sottolineato che, durante l’incontro, sono state illustrate le varie fasi di progettazione e realizzazione del progetto Life Arupa realizzato dalla Provincia di Matera, il Parco della Murgia Materana e l’Università di Basilicata. che ha caratteristiche comuni agli interventi previsti a Malta.
Nell’incontro oltre allo scambio di esperienze su specifici progetti si è discusso sulla necessità del  rafforzamento della cooperazione tra le organizzazioni, al fine di favorire lo scambio di buone pratiche e sull’importanza delle iniziative transnazionali per lo sviluppo, sperimentazione e l’implementazione di pratiche innovative e di progetti a tutela dell’ambiente

Riunione negli uffici del Ministero dell’ambiente Maltese

La visita si è svolta anche nelle aree di intervento in un territorio che presenta molte analogie a quello della Murgia Materana.
In particolare si è discusso sulla necessità di ricreare aree boscate utilizzando specie ecocompatibili e cercando di eliminare il più possibile le specie alloctone che rappresentano un vistoso elemento di modificazione dell’ assetto vegetazionale originario.
Anche a Malta verranno impiegate le stesse specie arboree utilizzate nel progetto Italiano per realizzare aree di rimboschimento in territori privi di vegetazione tra cui il carrubo, l’olivo selvatico, il Frassino ossifillo presente anche a Malta allo stato spontaneo e sulla cui specie forestale il dr De Capua ha condotto vari studi riportati in una apposita monografia.

Sopralluoghi in campo nei siti interessati dal progetto a Malta

La Provincia di Matera, quindi, aggiunge il dr. De Capua, ha rappresentato, per gli interlocutori stranieri, un punto di riferimento nello scambio delle buone pratiche nell’ambito di progetti ed interventi in campo ambientale, si tratta evidentemente di modelli ed esperienze positive da esportare e scambiare con altri Paesi che sono frutto di una esperienza ormai consolidata e riconosciuta a anche a livello internazionale.


Il Presidente della provincia Francesco De Giacomo esprime “grande soddisfazione per Il progetto, realizzato grazie ad un co-finanziamento dell’Unione Europea nell'ambito dello strumento che ha fornito importanti risultati per la salvaguardia delle popolazioni faunistiche native della Gravina e per il recupero di aree degradate di grande valenza naturalistica, ritenendo estremamente significativo l’interesse posto da enti esterni, in questo caso stranieri, alle attività poste in essere dalla Provincia di Matera, ciò rappresenta un importante riconoscimento per il lavoro svolto.”  

Il Presidente del Parco della Murgia Materana Pierfrancesco Pellechia aggiunge che “il progetto LIFE Arupa oltre alla realizzazione di importanti azioni di recupero ci ha permesso di acquisire informazioni utili sulle comunità faunistiche esistenti e che, grazie alle analisi effettuate in campo abbiamo potuto valutare le condizioni di qualità ambientale, in particolare delle aree umide. Sottolineando, infine, che “tutte le informazioni acquisite grazie al progetto saranno fondamentali per migliorare la conoscenza dei luoghi e a contribuire concretamente a porre in essere misure per la salvaguardia di questi importanti habitat. Lo scambio di esperienze con paesi stranieri non fa che attestare l’elevata livello delle realizzazioni progettuali che rappresenta un chiaro esempio di alte qualità professionali”.

GENTILE (CONFARTIGIANATO): AL SUD CRESCE L’ESERCITO DI PICCOLI MAKERS INNOVATIVI

Al 30 settembre scorso sono poco più di un migliaio le start up innovative iscritte alle Camere di Commercio delle Regioni del Sud con significative performance raggiunte in Campania (273), Sicilia (221), Puglia (188), Calabria (107), Basilicata (30) e con Napoli e Bari tra le prime dieci province italiane. A queste vanno aggiunte le circa 13.300 imprese dell’area Sud-Isole che operano con meno di cinque anni in settori innovativi vale a dire ad alta intensità tecnologica e di conoscenza. In questi dati – è il commento di Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno – c’è l’apporto determinante dell’artigianato e delle pmi. Dietro questi successi ci sono la voglia di scommettere in proprio, le esperienze di piccoli makers ad alto tasso di innovazione. Secondo l’Ufficio Studi Confartigianato, il 42,8% delle imprese manifatturiere tra 3 e 9 addetti hanno introdotto innovazione, a tal riguardo va sottolineato che le piccole imprese manifatturiere presentano una quota di fatturato derivante da prodotti nuovi del 17,6%, superiore al 14,3% delle imprese di medie dimensioni e anche al 16,9% delle grandi imprese. I makers artigiani danno lavoro a quasi un milione (974.987) di occupati, il 25,3% dei lavoratori del settore manifatturiero e il 34,2% dell’occupazione artigiana. L’artigianato fornisce dunque un apporto determinante ad un settore manifatturiero caratterizzato da un elevata presenza di micro e piccole imprese: il 97,6% delle imprese che operano nel manifatturiero sono micro e piccole imprese (MPI) con meno di 50 addetti e occupano il 55,0% degli occupati del settore e realizzano un fatturato di 259,7 miliardi di euro. Nel 2014 le esportazioni dei beni prodotti nei settori manifatturieri a più alta concentrazione di MPI con meno di 50 addetti, che nel nostro Paese rappresentano il 26,6% dell’export manifatturiero, crescono del 3,5% rispetto al 2013, ad un ritmo quasi doppio del 2,2% del totale export; il 54,3% delle vendite nei settori di MPI avvengono sui mercati UE28 e il 45,7% extra UE. Nell’attuare strategie le micro-piccole imprese manifatturiere fanno leva principalmente sul miglioramento della qualità del prodotto o del servizio offerto, indicato dal 75,6% delle imprese come proprio fattore competitivo. Mentre il 19,3% punta sulla flessibilità produttiva al variare della domanda. Secondo Unioncamere sempre nell’area Sud-Isole ci sono oltre 3mila potenziali aspiranti startupper laureati in scienza e tecnologia, in possesso di lauree in Scienza e Tecnologia che stanno cercando un lavoro in proprio, ai quali – dice Gentile – va rivolta maggiore attenzione. Il Premier Renzi ed alcuni Ministri da tempo ripetono che oggi viviamo in una stagione favorevole per il Mezzogiorno d'Italia: abbiamo risorse pubbliche importanti (54 miliardi in sette anni) e buona parte di questi fondi sono a disposizione per piccole imprese, ricerca e innovazione e per i giovani. E’ arrivato il tempo di passare ai fatti a cominciare da due elementi: la burocrazia e l’erogazione dei finanziamenti. E’ innegabile che al Sud specie i giovani si scontrano contro un ambiente burocratico ostile rispetto all'incontro con le persone di talento. Sui fondi bisogna fare chiarezza e indicare priorità nei Programmi Operativi delle Regioni del Sud per il 2014-2020. Infine – conclude Gentile – una verifica è necessaria sull’attività di società, enti subregionali ed incubatori di imprese che non sempre assolvono con efficacia ai compiti per cui sono nati.

lunedì 26 ottobre 2015

L'ADUSBEF (Associazione Difesa Servizi Bancari e Finanziarii) rinnova i propri organismi dirigenti Regionali e Provinciali.


AdusbefVenerdì 23 ottobre presso la sala conferenza del Museo Provinciale di Potenza si è tenuto, nell'ambito di un convegno sulla Legge 3/2012 " Salva Famiglie " e sulle problematiche della Città di Potenza il congresso regionale dell'ADUSBEF . Dopo una relazione introduttiva sull'attività dell'associazione tenuta dalla responsabile regionale Vittoria Marzioni l'avv. Anna Santarsiero e la dottoressa Commercialista Antonietta Pavese hanno illustrato contenuti , finalità e rilevanza sociale della norma Salva Famiglie trattando rispettivamente gli aspetti legali e quelli finanziarii .Il Consulente tecnico dell'Associazione Ing. N.S. Laguardia ha trattato problematiche della Città di Potenza e particolarmente mobilità e parcheggi con riferimento alla rilevanza economica delle scelte amministrative sul cittadino utente dei servizi pubblici. A margine del convegno si è proceduto alla nomina dei responsabili provinciale e regionale dell'Associazione . L'assemblea ha confermato Vittoria Marzioni quale responsabile Regionale e Luigi Pale e l’avv. Anna Santarsiero quale responsabile provinciale. Entrambi hanno brevemente illustrato il programma di attività che intendono svolgere ed assunto l'impegno ad presenza dell'associazione sul territorio.

Daspo a 4 tifosi del Martina Franca

Tennero comportamenti pericolosi durante la partita del 1 dicembre scorso al XXI Settembre. La Polizia di Stato di Matera ha irrogato il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive (DASPO) per la durata di un anno a quattro tifosi della squadra di calcio del Martina Franca. Durante la partita Matera – Martina Franca, valevole per il campionato nazionale di Lega Pro, dal settore “Curva Nord” dello stadio XXI Settembre – Franco Salerno, riservato ai tifosi ospiti, i quattro – di età compresa tra i 22 ed i 36 anni – avevano compiuto azioni ritenute in grado di determinare grave pericolo per le persone e per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Due di loro, infatti, avevano acceso artifizi pirici, mentre gli altri due avevano cercato di scavalcare la recinzione che delimita il terreno di gioco nel tentativo di impedire la rimozione di uno striscione non autorizzato. L’individuazione è stata possibile attraverso l’esame, effettuato dalla Digos e dalla Polizia Scientifica, delle immagini riprese nell’occasione e grazie alla collaborazione del Commissariato di P.S. di Martina Franca.
A seguito di tali fatti, i quattro sono stati inoltre denunciati alla Procura della Repubblica. 
 

ASM, SOSPESO LO SCIOPERO DEI LAVORATORI EURO & PROMOS

È stato sospeso lo sciopero - previsto inizialmente per domani - dei dipendenti Euro & Promos addetti alle pulizie delle sedi dell’Asm, l’azienda sanitaria materana. Lo rendono noto i sindacati di categoria Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil al termine delle due assemblee di oggi con i lavoratori. A far pendere la bilancia dalla parte della tregua è stata l’apertura di un canale di dialogo con la Regione che, nel corso del tavolo di venerdì scorso sulla vertenza, si è impegnata, per il tramite dei dg Vito Marsico e Donato Pafundi, a convocare per questa settimana un nuovo incontro per esaminare la situazione generale degli appalti nel sistema sanitario lucano, alle prese con gli effetti della spending review e dei tagli, spesso drastici, ai servizi e all’occupazione. La vertenza - lo ricordiamo - interessa circa 200 lavoratori, tutti part time, della ditta Euro & Promos che gestisce per conto dell’Asm i servizi di pulizia, sanificazione e ausiliariato nelle strutture sanitarie e amministrative di Matera e Policoro. Pomo della discordia la richiesta fatta dall’Asm di ridurre frequenza e superfici dei servizi e la decisione della ditta - subentrata nei mesi scorsi con un ribasso del 13 per cento rispetto alla gara precedente - di ridurre l’orario di lavoro per tagliare i costi. Scelta stigmatizzata dai sindacati che hanno subito proclamato lo stato di agitazione, ora sospeso, insieme allo sciopero, in attesa del nuovo incontro in Regione.

CIA: TUTELARE FILIERA CARNI BOVINE CON MARCHIO LUCANO

Prima che la lista Oms (Organizzazione Mondiale della Salute) delle carni cancerogene provochi nuovo allarmismo tra i consumatori, è necessario ricordare l’impegno dei nostri allevatori zootecnici che hanno sempre lavorato per la qualità e la tracciabilità e rilanciare il progetto di marchio lucano delle carni rosse. Lo afferma la Cia in una nota a firma di Luciano Sileo dell’Ufficio Zootecnico. Non si può dimenticare il conto “salatissimo” che il Paese ha già pagato per colpa degli allarmi alimentari veri o presunti degli ultimi dieci anni: tra “mucca pazza”, aviaria e “batterio killer” il bilancio dei danni della “paura a tavola” supera la cifra record di 5 miliardi di euro. Per questo in tema di marchio delle carni lucane bisogna fare più in fretta perché è la strada di maggiore garanzia per consumatori e contestualmente per gli allevatori. E se da tempo carne podolica e Agnello delle dolomiti lucane rappresentano le eccellenze capaci di fare da volano all’intero comparto zootecnico lucano l’unica soluzione strutturale in grado di assicurare la trasparenza negli scambi commerciali e la tutela di consumatori e produttori dal rischio frodi è l’estensione dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti, a partire dalla materia prima utilizzata. Alcuni dati a conferma della rilevanza della filiera carne in Basilicata: gli stabilimenti di macellazione di carne bovina autorizzati ammontano ad oltre 50, di cui una decina con riconoscimento CE e circa 40 a capacità limitata, sebbene, negli ultimi anni si sia assistito, da una parte, a una lieve contrazione del numero di macelli bovini e, dall’altra, all’incremento progressivo del numero di macelli con riconoscimento CE. I capi macellati sono circa 15mila l’anno. Il dato per provincia sulla densità delle imprese di macellazione per abitante attesta, nel potentino, uno stabilimento ogni 10.164 abitanti contro i 15.677 della provincia di Matera. Nel triennio 2007-2010 (ISTAT) si evidenzia una contrazione del 20% nel numero dei capi bovini macellati rappresentati, più di frequente, dalla categoria del vitellone di età compresa tra i 14 ed i 24 mesi con un peso vivo medio di 4,27 quintali ed una resa media alla macellazione del 55,5%. La vendita della carne segue prevalentemente il canale delle macellerie (oltre l’80%) e dei commercianti del settore (19%) che, ad un prezzo sostanzialmente basso, acquistano per rivendere alle principali aziende di trasformazione dopo lo svolgimento delle operazioni di lavorazione. Per quanto riguarda il valore aggiunto della produzione a prezzi correnti, i dati forniti dall’annuario ISTAT per il 2010 indicano, complessivamente, un valore della produzione di carne bovina pari a 37,646 milioni di euro. Inoltre, le aziende che allevano bovini Podolici in purezza rappresentano all’incirca il 21,36% degli allevamenti da carne lucani - 423 allevamenti, di cui 331 nella provincia di Potenza (ANABIC 2012) che si aggiungono ai 60 allevamenti specializzati in altre razze da carne (Limousine, Charollaise, Chianina, Marchigiana, Romagnola). Per il dirigente della Cia, Luciano Sileo, “tracciabilità, benessere animale, etichettatura chiara, rispetto dell’ambiente e sicurezza alimentare, principi ispiratori del marchio, sono essenziali. Dunque insistere sulla qualità, i controlli sull’intera filiera allevamenti-mattatoi-macellerie-aziende di trasformazione-supermercati rappresenta una garanzia in più per i consumatori e un vantaggio in più per gli allevatori che spuntano ancora prezzi bassi rispetto ai costi sempre crescenti in stalla. La Cia ribadisce infine l’attualità di un Piano regionale per il comparto zootecnico e di un programma di consolidamento e rilancio del sistema agroalimentare e industriale legato alle produzioni locali tipiche e di qualità. Gli allevatori lucani vivono un momento di grande difficoltà. I prezzi del bestiame alla stalla sono sempre in discesa –conclude Sileo- mentre i costi onerosi creano ostacoli e problemi alla gestione delle imprese e il consumo di carne fresca è in calo. Dunque una situazione complessa che richiede interventi e azioni efficaci nel nuovo Psr 2014-2020”.

Danneggiamenti nel corso della notte in Ferrandina.

Sono le ore 03:30 circa quando ai centralini del 112 e del 113 giungono le chiamate di alcuni, residenti nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele II, che segnalano urla e rumori di vetri in frantumi ad opera di un uomo che, armato di un bastone, colpisce tutto ciò che gli capita a tiro: autovetture, cassonetti, vetrine. All’arrivo della pattuglia della locale Stazione Carabinieri, l’uomo, in evidente stato di agitazione, senza porre alcun limite al proprio devastante comportamento, sfogava il suo profondo disagio su alcune auto in sosta, mandandone in frantumi i parabrezza ed i finestrini. Solo dopo che sono giunti i rinforzi dalla Compagnia Carabinieri di Pisticci e la pattuglia del Commissariato della Polizia di Stato di Pisticci, il soggetto, grazie all’intervento di ben sei operanti, è stato messo nella condizione di non poter più nuocere. L’opera di dissuasione dell’uomo, un 58 enne del luogo già conosciuto dalle FF.OO., non è stata scevra di conseguenze per il personale dell’Arma, poiché il soggetto, nel corso della resistenza opposta al suo fermo, è venuto a contatto, con il bastone che aveva usato per danneggiare diverse vetture, con un Carabiniere, tanto che lo stesso, a seguito della bastonata ricevuta ad un braccio, ha subito delle lesioni giudicate guaribili in sette (7) giorni. Il bilancio del comportamento violento dell’arrestato, per danneggiamento aggravato continuato, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, non è di poco conto: le vetrine di tre (3) negozi sono state mandate in frantumi, ben dieci (10) autovetture hanno subito sia evidenti danni alla carrozzeria sia la rottura dei cristalli, tanto che, da prima stima, l’ammontare complessivo dei danni sarebbe, sicuramente per difetto, di circa 30.000,00 euro. Il 58enne, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Matera a disposizione dell’A.G.

“Metà dei pazienti in trattamento dialitico a Tinchi chiede un luogo di cura più adatto per la sicurezza delle prestazioni”

Sono pazienti, quasi tutti portatori di pluripatologie, che chiedono di realizzare un nuovo centro dialisi pubblico presso l’ospedale di Policoro. Una struttura, quest’ultima, sicuramente più adatta per la garanzia dell’appropriatezza. Il 17 settembre scorso abbiamo presentato al presidente della giunta regionale, dott. Marcello Pittella, all’assessore alle politiche alla persona, prof.ssa Flavia Franconi e al presidente della IV commissione consiliare regionale competente sulle politiche sociali e sanitarie, dott. Luigi Bradascio, le firme di 27 pazienti che non vogliono continuare la dialisi presso l’ospedale di Tinchi dove attualmente sono in trattamento. Chiedono che venga realizzato un centro dialisi pubblico presso l’ospedale di Policoro che ritengono, e lo ribadiamo ancora, il luogo di cura più adatto che garantisce la sicurezza delle prestazioni sanitarie erogate, il trattamento delle complicanze legate all’insufficienza renale e alla terapia dialitica, la tutela della salute e della vita. L’insufficienza renale cronica è purtroppo solo una delle numerosi insufficienze d’organo, in particolare quella cardiovascolare, che richiedono interventi clinici ad alta specificità e strutture ospedaliere dotate di reparti dedicati all’emergenza ed altre strutture complesse, come quelle presenti a Policoro, volte a stabilizzare la cronicità e le patologie correlate. Non solo, alcuni pazienti sono anche portatori di disabilità complesse con altri bisogni assistenziali e tipologie di intervento ulteriori che l’ospedale di Tinchi non può garantire perché strutturato con pochi servizi e dove non è possibile effettuare ricoveri ordinari. Quando i dializzati si rivolgono al pronto soccorso attivo dell’ospedale di Policoro, l’unico presente sulla fascia ionica, per presenza improvvise di sofferenza a rischio con sintomi e malesseri anche intensi, nella migliore delle ipotesi il paziente viene temporaneamente ricoverato o sottoposto ad periodo di osservazione per poi essere indirizzato verso gli ospedali di Tinchi o Matera per l’appuntamento inderogabile con la dialisi. Nella peggiore delle ipotesi il paziente firma e torna a casa rinunciando alle cure, nonostante i consigli dei sanitari di rivolgersi all’ospedale di Matera perché a Policoro non ci sono posti dialisi, ma solo moduli dialitici dedicati alle situazioni di emergenza. Certo è necessario individuare percorsi diagnostici-terapeutici e assistenziali e gradi di sorveglianza opportuni a seconda della diversità delle esigenze cliniche dei pazienti, con l’obiettivo di un miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria associata ad un risparmio nell’impiego di risorse. Ma allora qual è il senso, la razionalità, quali sono le ragioni che spiegano la scelta di realizzare una nuova sede per la dialisi, mediante finanza di progetto, presso l’ospedale di Tinchi, in posizione esterna allo stesso presidio? Quali sono invece le motivazioni e le logiche di una programmazione sanitaria regionale che non prevede la dotazione di un centro dialisi pubblico presso l’ospedale di Policoro, che dalla stessa Regione Basilicata è stato riconosciuto idoneo per le emergenze, sede di PSA, pronto soccorso attivo, di Rianimazione, di Unità di Terapia Intensiva (Utic) e di altre strutture complesse? Policoro un paese posto sul mare, in posizione strategica, a vocazione turistica, collegato alle strade più importanti, potrebbe diventare punto di riferimento per i dializzati provenienti dalle Regioni limitrofe, attrarre dializzati da tutta Italia che potrebbero trascorrere le vacanza in una delle zone più belle della nostra Lucania, consentirebbe una forte riduzione dei costi di trasporto. Ma soprattutto garantisce la sicurezza delle prestazioni erogate non solo dialitiche: è un investimento di grande importanza per tutta la Regione, non tenerne conto sarebbe una scelta priva di senso. Non è più il tempo di costruire cattedrali nel deserto, di assecondare interessi campanilistici, di scontri tra sindaci per accaparrarsi la dialisi, di sperpero di denaro pubblico per poi contrarre i diritti delle persone svantaggiate per far quadrare i conti, di schemi ideologici confezionati. E’ il tempo di mettere la persona e il malato al centro dei servizi sanitari nazionale e regionali, di dare risposte ai loro bisogni di salute, di curare le cronicità della malattia con un approccio di squadra e differenti livelli di intervento, di presa in carico precoce del paziente per rallentare l’evoluzione delle patologie, ridurre i ricoveri e la mortalità. E’ il tempo di un approccio culturale e di una politica sanitaria diversa che sappia guardare oltre il contingente e avere una visione d’insieme più complessiva.
E’ una questione che non riguarda esclusivamente i dializzati ma deve interessare anche tutte le parti politiche e sociali, i sindacati, le associazioni, ogni singolo cittadino. I pazienti chiedono più garanzie e tutele, vogliono sicurezza, aspettano risposte.

Il Segretario Regionale
Donato Andrisani – via Serrao, 16 – 75100 Matera

CNA chiede nuovamente la regolazione dell'utilizzo del Logo di Matera 2019 per fini profit

Con una nuova nota inviata all'Avv. Raffaello De Ruggieri Sindaco del Comune di Matera e Presidente del Comitato Matera 2019 la CNA chiede che vengano stabilite le regole per l'utilizzo del logo di Matera 2019 da parte di artigiani, commercianti e imprenditori in genere per la promozione dei prodotti da essi stessi realizzati o commercializzati. La nota fa seguito a quella già inoltrata al precedente Sindaco Sen. Salvatore Adduce in data 1 dicembre 2014 in cui si richiamava l'attenzione in merito all'attuale regolamento di utilizzo del logo di Matera 2019, che vieterebbe l'uso dello stesso per finalità commerciali. È appena il caso di evidenziare, continua la nota CNA, che con i flussi turistici ormai destinati ad aumentare sempre più, è veramente scandaloso non dare la possibilità, anche a titolo oneroso, a tanti piccoli imprenditori di utilizzare al meglio il Brand di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Diverse sono state le occasioni, prosegue la nota, in cui nei mesi scorsi la Cna ha provveduto a consegnare a tante personalità in visita nella nostra Città, tra le quali ricordiamo il Ministro Franceschini realizzazioni artigianali riportanti il logo di Matera 2019. In tali circostanze da più parti si è levato unanime consenso rispetto alla opinione della CNA che tale opportunità economica non possa rimanere confinata nell'area del no profit. Tra l'altro una problematica di questo tipo è stata evidenziata anche da tante imprese dell'artigianato artistico quali ceramisti ed orafi che vorrebbero utilizzare il logo di Matera ECC2019 nella proprie realizzazioni in conformità alle emanande norme di utilizzo. La nota si conclude ricordando il ruolo che nelle diverse occasioni anche le attività artigianali e piccolo imprenditoriali cittadine hanno svolto lungo il percorso di candidatura, e chiedendo un incontro per meglio esaminare congiuntamente quanto sopra evidenziato e giungere ad una soluzione condivisa.

sabato 24 ottobre 2015

on. Latronico (FI) su progetti Shell in mar Ionio

Un’interrogazione al Ministro della Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è stata presentata dall’on. Cosimo Latronico (FI) in merito alle autorizzazioni dei progetti Shell in mar Ionio. Il deputato evidenzia come “desta grande preoccupazione nelle amministrazioni locali, nelle associazioni ambientaliste e nella popolazione lucana, la notizia delle autorizzazioni concesse dal Ministero dell'Ambiente alla multinazionale del settore energetico-petrolifero Shell, per procedere a due trivellazioni per la ricerca di idrocarburi al largo delle coste della Basilicata e Puglia”. Latronico ricorda inoltre come “i progetti della Shell si aggiungono a quello della Enel Longanesi autorizzato con decreto emesso nel mese di luglio scorso e in pochi mesi si è giunti, a ben tre istanze che hanno ottenuto il riconoscimento di compatibilità ambientale in un mare chiuso come quello del Golfo di Taranto che possono provocare ripercussioni economiche e ambientali sulle popolazioni delle tre regioni direttamente interessate. Inoltre – continua il parlamentare- la ricerca di idrocarburi prima e l'estrazione poi sono altamente dannose per gli ecosistemi e soprattutto per le economie locali e per il pil delle imprese (settore del turismo,della pesca e dell’agricoltura ) che rischiano di essere seriamente danneggiate dalle estrazioni e lavorazioni petrolifere”. Alla luce del fatto che “il settore del turismo e della pesca non possono permettersi il lusso di vedere vanificati gli investimenti pubblici e privati, proprio adesso che l'intera filiera inizia a registrare i primi segnali positivi rispetto alla drammatica crisi che ci ha aggredito negli ultimi anni” Latronico interroga il Ministro se “non intenda, nei limiti delle proprie attribuzioni, attivarsi affinché venga interrotta ogni tipo di attività di ricerca di idrocarburi nel mar Jonio al fine di evitare ogni serio e grave pericolo per l'ambiente marino e per la vocazione economica, agricola e turistica dei territori interessati”.

PRESENTAZIONE DEL SAGGIO “MINGO IL RIBELLE”

SALONE DELLA PROVINCIA DI MATERA
LUNEDI 26 OTTOBRE; ORE 17, 00


MATERA - E’ l’ultimo protagonista vivente della gloriosa epopea delle lotte contadine, una memoria storica da preservare e trasmettere alle giovani generazioni, esempio mirabile di un grande attaccamento al lavoro, alla patria e alla famiglia. La biografia di Domenico Giannace, scritta da Giuseppe Coniglio, sarà presentata lunedì 26 ottobre presso l’Auditorium della Provincia di Matera, con inizio alle ore 17,00 su iniziativa dell’Associazione ex Consiglieri della Basilicata. “Mingo il Ribelle” -questo il titolo dell’opera- racconta le varie esperienze di vita, di lavoratore, operaio, sindacalista, amministratore, politico e sindaco di un uomo che si è fatto tutto da solo con tenacia e volontà,e che, seppure privo di titolo di studio superiore, è stato sindaco di Pisticci, presidente del consiglio provinciale e consigliere regionale. La terra è stata la sua vera e unica università, sin da quando giovanissimo è entrato in contatto come carrettiere con i confinati della Colonia di Bosco Salice diventato persona di fiducia, confidente e latore di importanti messaggi. Nella colonia è entrato in contatto con coloro che poi saranno tra i protagonisti della lotta per la resistenza (Comollo, Terracini, Visentini, D’Oria, Pescarolo e tanti altri) da cui apprese quanto importanti fossero i sacri valori della libertà e democrazia. Nel dopoguerra si è messo a capo dei suoi contadini per il conseguimento della terra da lavorare e dei maggiori diritti di dignità delle classi operaie, rischiando più volte la vita e subendo condanne e carcere, e suscitando l’ammirazione di Di Vittorio, Berlinguer e altre personalità politiche. Da sindaco, amministratore e politico è stato particolarmente attento ai problemi del lavoro, recandosi spesso all’estero per conoscere la situazione degli emigranti italiani. Oggi Domenico ha 92 anni portati bene ma coltiva sempre il grande desiderio di lottare per conseguire migliori condizioni di vita. E’ stato partecipe degli eventi di Scanzano per il deposito scorie ed oggi è impegnato in prima linea nel Comitato per la Difesa dell’Ospedale di Tinchi, sempre vigile con la sua quotidiana presenza per impedire ritardi e cambiamenti. Il programma prevede l’introduzione di Gabriele Di Mauro, i saluti del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e del presidente della Provincia Francesco De Giacomo; l’intervento di Giiovanni Caserta e le testimonianze di Francesco Lisanti, Carmine Nigro, Angelo Ziccardi, Domenico Giannace e dell’autore, con conclusioni di Piero Lacorazza, presidente del Consiglio Regionale. Moderatrice la dott.ssa Lucia Gesualdi.
G. C.

venerdì 23 ottobre 2015

BENEDETTO (CD): LUONGO, SI CIMENTA A MOLTIPLICARE… PANI E PESCI

Nicola Benedetto, segretario regionale e capogruppo CD

Caro Luongo, da segretario a segretario: dietro il problema dell’incompatibilità tra assessore e consigliere che poni, con lo stesso tono da ultimatum usato da Pittella, c’è solo ed esclusivamente la volontà di moltiplicare i pani e i pesci, vale a dire le postazioni da attribuire tra i troppo numerosi litiganti del tuo partito. A me sembra un goffo tentativo, riuscito solo ad un Altro, di cambiare le carte in tavola e mi richiama l’immagine dell’elefante che vorrebbe raggiungere due grattacieli attraverso una fune. Siamo purtroppo ancora lontani dai cambiamenti intervenuti in politica ed ancora di più dalla realtà sociale. Politica e società oggi richiedono responsabilità, capacità amministrativa, competenza, impegno. Il confronto e il dibattito in corso in tutte le Regioni dopo le riforme istituzionali volute dal Governo Renzi sono orientati su ben altre questioni di spessore a partire dalla difesa dell’esistenza della Regione Basilicata come di altre piccole regioni, dal tentativo centralistico di togliere alle Regioni le competenze più importanti in materia di energia, programmazione delle attività produttive e sanità, piuttosto che come fai tu sul dilemma incompatibilità si-no tra assessore e consigliere. Mi sembra invece, che tu, continuando la guerra mediatica con il tuo Governatore, introduci un nuovo elemento di divisione finalizzato a garantire tutela e protezione a quanti del Pd ti hanno eletto segretario. Di questo passo non si va da nessuna parte perché ci possono essere anche valide motivazioni per modificare il nuovo statuto finalmente licenziato in Commissione ma devono essere argomentate in modo preciso e trasparente senza ricorrere a pretesti per nascondere altri obiettivi. A meno di una settimana dalla scadenza dell’ultimatum che Pittella ti ha rivolto, caro segretario del Pd, sono preoccupato per la piega, tra frenate, accelerazioni, mediazioni e nuove tensioni, che sta prendendo la situazione politica che si ripercuote sulla governabilità dei nostri territori e delle nostre comunità. L’ho detto a caldo subito dopo la conferenza stampa di Pittella e lo ripeto in questa occasione: noi non siamo disponibili a fare da spettatori alla guerriglia interna al Pd. Le energie per rilanciare il programma che ha decretato la vittoria del centrosinistra ci sono e vanno ricercate prima di tutto fuori dal Pd e, contestualmente, tra quei consiglieri del Pd che non rispondono alle logiche dei capicorrente antirenziani e quindi antipittelliani. Noi siamo pronti a farlo.
  

PISTICCI: AMMINISTRATIVE DI PRIMAVERA. INTERROGATIVI E FERMENTI

di Michele Selvaggi

Le amministrative si avvicinano e in città si registrano i primi fermenti politici e spuntano già alcune indicazioni. Ma a tenere banco è la domanda: si ricandiderà il sindaco Vito Di Trani ? Risposta all’interrogativo, riteniamo, solo quando si farà un bilancio dell’operato amministrativo e la situazione politica sarà ben delineata. Bilancio che comunque non può prescindere dalle problematiche che hanno caratterizzato il suo mandato. Eventi calamitosi, incendi e alluvioni, che a più riprese hanno martoriato il territorio, oltre a problemi ambientali, dai miasmi in Valbasento al grave inquinamento di fiumi e terreni. E poi, il Tribunale soppresso, il cui mantenimento in chiave futura, costato fior di milioni, oltre al disagio scolastico e degli uffici comunali per fargli spazio; ci sono poi i problemi della discarica, il ridimensionamento dell’Ospedale e della Mattei, più volte inaugurata e mai decollata, ed ora in “attesa” di diventare aeroporto “vero”. Da aggiungere, il disastro del rione Scerra, la chiusura della chiesa di S. Rocco e delle Poste Ufficio dello Scalo. Quadro piuttosto desolante che ha interessato, appunto, i primi 4 anni della Giunta Di Trani. “Anni durissimi – ha spiegato il sindaco - con sfide affrontate con coraggio e determinazione. Senza arretrare di un passo, consapevoli che le nostre battaglie andavano combattute fino in fondo. La vicenda miasmi e reflui di Tecnoparco, è emblematica. Non ci siamo mai fermati, insieme alle battagliere associazioni, fino all’ottenimento del risultato, come non ci siamo mai fermati per i problemi dell’ospedale, per non perdere nessuno degli ambulatori, ora in gran parte al Distretto di Pisticci. Ma a Tinchi – ha aggiunto – sarà realizzata la riabilitazione e nuova dialisi. E ciò sarà una nostra conquista”. Di Trani, ricorda poi con orgoglio, la revoca Decreto di trasferimento. “Ottenuto dopo circa 50 anni dalla sua istituzione, grazie alla nostra tenacia. Ci sono progetti ambiziosi per il Dirupo, ma poco tempo a disposizione. Intanto faremo quel che è possibile. Assessori e tecnici sono all’opera”. Di Trani ha poi ricordato, anche tra difficoltà, gli altri principali obiettivi raggiunti: completamento multipiano, mediateca allo Scalo dove troverà posto anche la Casa Riposo anziani, il ritorno in piazza Umbero I° del Comune, messa in sicurezza scuole, abolizione IMU prima casa, riduzione Tasi del 50%, nuova illuminazione di Piro e Matina sottana, banda ultra larga, liceo tecnologico,trasformazione ex carcere in centro psichiatrico, in via di completamento Commissariato e Cinema a Marconia, Centro per Impiego a Tinchi, asilo nido a C.Agricolo, gradinata Terravecchia, strade cimitero Marconia e Pisticci, nuovi parchi giochi, oltre alle priorità di fine mandato: disciplina acque bianche a Marconia, depuratore lidi , completamento Abbazia S.Maria del Casale e altro. Un mandato, ricordiamo, caratterizzato anche da alcuni episodi criminosi come l’incendio della macchina di sua moglie e il taglio gomme alla sua. “Minacce e avvertimenti – dice - non mi spaventano. Anzi. Per il resto tengo a precisare che sarebbe mio legittimo desiderio portare a termine ciò che ho iniziato e non potrò completare entro i i termini del mandato. E non solo”. Parole che non lasciano dubbi. 

on. Latronico (FI) su piano per il Sud

“Dalla risposta del governo emerge che le parti strategiche del ‘piano per il Sud’ relativo alla infrastrutture viarie e ferroviarie della Basilicata restano al palo”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI), commentando la risposta ottenuta in aula dal sottosegretario Vito De Filippo, all’interrogazione presentata nelle scorse settimane sugli elementi e le iniziative per il potenziamento e lo sviluppo della rete viaria e ferroviaria della Basilicata, anche in rapporto alla proclamazione di Matera capitale europea della cultura 2019. “Nonostante la delibera del Cipe risalga al 2011 e nonostante ci siano risorse per la progettazione e per la realizzazione di almeno parti di questi interventi si continua a parlarne in modo generico e senza impegni temporali e finanziari. Così come continua la retorica sulle strade e sulle ferrovie lucane che dura da troppi anni. La Murgia - Pollino si progetta senza definire tempi e coperture finanziare per attivare ai cantieri, stesso discorso per la Matera – Gioia del Colle. La connessione ferroviaria di Matera continua ad essere un discorso astratto sconnesso con gli strumenti della programmazione passata e futura, stesso dicasi per il tratto Salerno - Potenza - Taranto. La strada Potenza Melfi, anche questa annoverata tra le opere strategiche, da anni resta sulla carta. Se il presidente Renzi vuole parlare della Basilicata e del Mezzogiorno deve prendere atto di queste gravissime dimenticanze, dalle gravi omissioni delle autorità che avrebbero dovuto trasformare la programmazione degli interventi in realtà. Senza una visione strategica dei trasporti e delle reti di comunicazioni della Basilicata e del Sud non c'è futuro e lo stesso appuntamento costituito dalla designazione di Matera capitale europea della cultura nel 2019 rischia di essere vanificato. Speriamo e sollecitiamo il governo nazionale e quello regionale perché si assumano atti consequenziali e concreti”.

mercoledì 21 ottobre 2015

MATERA: L’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI MARILENA ANTONICELLI HA INCONTRATO LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO

“Porre le basi per lavorare insieme rivolgendo la massima attenzione a temi che coinvolgono ogni giorno la comunità, è stato un passaggio fondamentale”. Lo sostiene l’assessore alle Politiche sociali, Marilena Antonicelli che ieri ha incontrato nella sala Mandela le associazioni che svolgono attività di volontariato a vario titolo e in diversi settori. “Abbiamo trovato convergenza su molti aspetti e individuato linee comuni sulle quali si potrà lavorare nell’interesse collettivo – ha aggiunto l’assessore anticipando alcuni dei progetti che potranno diventare realtà – L’idea, giunta da molte realtà cittadine, di una struttura che potrebbe essere chiamata “Dopo di noi” ci ha trovato tutti d’accordo.
La necessità di poter garantire uno spazio adatto, ai soggetti disabili o con difficoltà che restano soli dopo la morte dei familiari o i cui genitori abbiano esigenze particolari e siano costrette ad allontanarsi per breve tempo, è una delle priorità a cui destinare attenzione. Con le associazioni abbiamo immaginato uno spazio adatto all’accoglienza e all’ospitalità. Penso in particolare a disabili, anche adulti, che non hanno più i genitori. Si tratta, in sintesi, di una struttura definitiva, accogliente, protetta. Il servizio avrà uno sguardo più attento verso le fasce più deboli. L’idea è quella di farne una realtà socio-sanitaria”. Nel corso dell’incontro, il primo che ha riunito le realtà cittadine, l’assessore ha proposto in tempi brevi la creazione di un coordinamento delle associazioni con cui condurre un rapporto organico e continuativo. “Il confronto poi – prosegue l’assessore – ha fatto emergere anche altre idee come quella legata alla Casa del volontariato. Le differenti realtà ubicate in diversi punti in città, troverebbero così un luogo unico in cui poter operare in un contesto complessivo di reciproco scambio. Utile sarebbe in questo senso che una associazione faccia rete e si occupi delle spese da sostenere per questa struttura”. Tra gli altri strumenti a favore della comunità di cui si è parlato nell’incontro con le associazioni, c’è anche la creazione dello Sportello per non udenti. “Sono convinta – ha aggiunto l’assessore Antonicelli – che si tratti di un’esigenza da soddisfare. I non udenti, una cui delegazione era presente anche all’incontro di ieri (accompagnati da una interprete Lis) spesso, non trovano referenti ai quali rivolgersi per ottenere informazioni e questa è una lacuna che colmeremo al più presto. Si potrebbe pensare, ad esempio ad un servizio a chiamata , direttamente legato alle esigenze dei cittadini non udenti che vogliono ottenere informazioni. Il primo passo, avviato ieri, con l’incontro che abbiamo svolto con le associazioni – conclude l’assessore – rappresenta un segnale importante e un tassello importante nei rapporti fra l’amministrazione comunale e i cittadini”.

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