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sabato 5 settembre 2015

L'emergenza rifiuti ha un solo colpevole : La Regione Basilicata

I dati diffusi da Legambiente di Basilicata, relativamente alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, mostrano un quadro desolante e gravissimo per la nostra terra. 
Solamente una ventina di comuni erano oltre il dato del 50 per cento nella raccolta differenziata, cioè frazionando alla meglio umido, vetro, plastica, carta e metallo,ecc., e questo alla fine dello scorso anno. La legge in vigore stabilisce che bisogna differenziare, dividere per essere riciclato, almeno il 65 per certo del rifiuti prodotti. Sempre alla data di fine anno 2014, nella nostra regione solamente 13 comuni su 131 superavano con quanto previsto dalla legge in materia; altri pochi borghi, come dicevamo più in alto, sono sopra il 50 per cento. Per il resto, profondo rosso in termini di divisione dello scarto delle attività umane. La colpa è dei comuni ? Certamente una parte si.
Ma il motivo vero non è la poca attenzione delle amministrazioni in tale disciplina . Perché la responsabilità maggiore è del massimo ente territoriale lucano, che non riesce ad attuare uno straccio di piano regionale dei rifiuti (se ne parla dagli anni ottanta, con ingentissime somme spese solamente per studi di fattibilità, rimasti sempre sulla carta, e mai realizzati). E con le poche discariche esistenti ed ormai sature, non vediamo nemmeno la possibilità di miglioramento di tali dati. In quanto non esiste un solo sito per il compost, vale a dire la trasformazione dell'umido in concime, cosa che in altre regioni avviene da anni. Né esistono centri per la lavorazione della plastica prodotta nelle nostre contrade, né del vetro, né della carta o dell'alluminio. Niente di niente. Totale assenza in questo delicatissimo settore. Quando va bene, solamente una modestissima parte viene frazionata in modo regolare, per prendere comunque strade extra-regionali per il definitivo riutilizzo dei materiali. Il grosso della produzione è, appunto, smaltito in discariche, e qui nel modo più indiscriminato ( frustrando anche la sensibilità ed operosità dei cittadini che partecipano alla differenziata, convinti di portare pure loro un piccolo granello per la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo). Con costi notevolissimi per gli enti comunali. Tanto che il servizio della spazzatura, raccolta, trasporto e smaltimento è la voce di gran lunga più importante ed onerosa per le casse dei già disastrati comuni lucani, che si riverbera, poi, tutto sulle tasche dei cittadini. E' vero che bisogna "punire" gli inadempienti con il commissariamento ad hoc, ma chi lo merita non sono i comuni, come minacciano da Potenza, senza avere il limite del ridicolo, bensì la Regione Basilicata, essa stessa cioè, per incapacità palese di gestire la monnezza. Un situazione vergognosa. Ove un regione con appena 500 mila residenti non riesce a creare un circolo virtuoso nella filiera dei rifiuti urbani, perdendo molto in termini di ricavi finanziari ed energetici, e lasciando in difficoltà tutti gli amministratori dei centri locali. Ancora una volta, la totale e piena dimostrazione di una regione effimera, che preferisce alla soluzione dei problemi le passerelle estive, in marina come in montagna, tra profumi di arrosto e zucchero filato, per captare simpatie, clientelismo e consensi dopati.

Leonardo Rocco Tauro
Già Assessore Comunale
Fratelli d'Italia - A.N.
(Destra Lucana)

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