Sono 19 mesi che i pazienti non percepiscono il contributo, che dovrebbe essere erogato ogni due mesi, secondo quanto prevede il comma 3 della legge regionale n. 18. Eppure il Dipartimento alla Salute della Regione Basilicata in un comunicato stampa, pubblicato sul sito di basilicatanet del 21/8/2015, alle ore 15:58, in risposta ad una dichiarazione di due esponenti del Comune di Policoro, secondo i quali l’esecutivo regionale boccia gli aiuti ai nefropatici per risanare i debiti di alcuni Comuni lucani, recita testualmente:”La giunta regionale non solo non ha tagliato i contributi per nefropatici, talassemici ed emofili per il 2015, ma ha anche individuato le risorse per il pregresso, relative al biennio 2013-2014”.
Quel comunicato stampa dai toni rassicuranti contiene degli errori grossolani: cita per due volte la cifra di due milioni e cinquecentomila euri, come se a disposizione dei pazienti ci fosse una barca di soldi, ma evidentemente chi ha materialmente scritto quel documento non sa far di conto.
Quel comunicato contiene solo parole che lasciano in terra la nuda spoglia. Noi abbiamo avuto comprensione per le difficoltà economiche in cui versa la Regione Basilicata. Infatti siamo passati da un regime più favorevole per i pazienti, quale quello previsto dalla L.R. 30/81, ora soppressa, che legava il contributo mensile al reddito personale, ad uno meno favorevole che prevede l’introduzione dell’ISEE. Vi abbiamo più volte sollecitato sulla necessità che la fornitura gratuita dei prodotti aproteici per i nefropatici, disciplinata dalla L. R. 10/8/1991 n. 13, e il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno per coloro che entrano in lista di attesa per i trapianto e per gli stessi trapiantati, previste dalla L. R. 27/3/2000 n. 22, fossero escluse da ogni riferimento di valutazione economica familiare prima, dell’ISEE dopo. Vi abbiamo proposto la costituzione di un gruppo di lavoro regionale sulla nefrologia e dialisi e l’adozione di un documento di indirizzo per la malattia renale cronica elaborato dal Ministero della Salute.
Sono linee e programmi volte a rallentare la progressione del danno renale, a controllare meglio le complicanze metaboliche e a rinviare l’inizio del trattamento dialitico, consentendo al paziente di condurre una vita autonoma e in buone condizioni fisiche e, conseguentemente, alla collettività un consistente risparmio economico e finanziario.
Ma constatiamo con amarezza e rabbia che nulla di tutto questo è stato fatto, solo la propaganda ha imperato.
Ora non abbiamo più pazienza, anzi non siamo più pazienti, ci avete costretto a diventare IMPAZIENTI.
Volete sfidarci?
Continueremo a lottare per la difesa dei nostri diritti e siamo pronti a manifestazioni anche estreme di protesta.
Il Segretario Regionale
Donato Andrisani
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