Don Francesco fu vittima di un bracconiere: non avremo pace fino a quando questo fenomeno, che dalle informazioni in nostro possesso è ancora presente sul territorio, non sarà sconfitto. Chiediamo 'tolleranza zero' per prevenire e contrastare questi reati. Rinnovare la sua memoria è per noi un dovere nei confronti di un grande uomo e della natura che lui amava più della sua stessa vita”. Un ricordo ed un richiamo alla legalità, così come ribadito dal Comandante Giuliano Palomba: “La nostra presenza oggi è un chiaro segnale della volontà di proseguire quel cammino di legalità e di salvaguardia nell’intero territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Un evento tragico che ci ha ricordato quanto è fragile questo ecosistema e come vi è la necessità di non abbassare mai la guardia. Un Parco sicuro e fruibile è l’obiettivo che il Corpo Forestale dello Stato intende perseguire e raggiungere”. La cerimonia si è conclusa con il ricordo da parte dell’Assessore Giovanni Saponaro che ha ribadito la necessità di rafforzare il legame tra il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e la comunità altamurana. Un segnale forte ed una volontà dell’intera Amministrazione Comunale che ha fatto dell’impegno e dell’esempio di Don Francesco un monito ed un insegnamento. Anche il Sindaco di Altamura Mario Stacca, impossibilitato da precedenti impegni Istituzionali, ha voluto commemorare la memoria di Don Cassol: ”Educare alla legalità e uno dei principali obiettivi di una Pubblica Amministrazione. Una legalità che si traduce in libertà. La libertà di vivere un luogo come il Parco Nazionale dell’Alta Murgia in sicurezza. Don Francesco ha seminato quel seme di speranza da cui tutti noi dobbiamo sforzarci di raccogliere le certezze per costruire una società che sappia amare e rispettare i luoghi e le persone, simbiosi perfetta per un cammino di legalità e di lungimiranza”.
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