“E’ inutile parlare di vendetta sociale, processo politico o condanne insensate a fine di una sentenza giudiziaria, ma ciò deve servire per ridare voce ai familiari delle tante vittime dimenticate di tragedie sul lavoro e di malattie professionali e, soprattutto, può aiutare a evitare altri lutti o infortuni: và vissuta come uno stimolo a fare prevenzione sulla sicurezza e non una rappresaglia contro il sistema industriale”.
Così Giuseppe Giordano, segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici afferma che “oggi l’UGL intende difendere i lavoratori, il lavoro ma, bisogna anche e soprattutto distinguere tra la grande maggioranza di imprenditori onesti e responsabili in Basilicata e i pochi che scelgono un ‘finto risparmio’, facendo discutibili economie sulla pelle dei soggetti contrattualmente più deboli: i lavoratori. L’imprenditore serio, coscienzioso e corretto non ha nulla da temere da una sentenza, l’UGL – prosegue Giordano – con piacere vorrebbe far passare il concetto, ribadito anche dal presidente nazionale dell’Inail, Marco Fabio Sartori, che ogni euro speso in sicurezza è un investimento. Eseguire controlli su sicurezza e lavoro per contrastare fenomeni di caporalato e lavoro nero, nonché per verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche poste a tutela dei lavoratori dipendenti. Per l’UGL è necessario far comprendere al datore che una denuncia,sanzioni amministrative ed una attività imprenditoriale sospesa non risolvono il problema delle morti sul lavoro. Le stragi sui luoghi di lavoro in Basilicata rappresentano, purtroppo, una infelice realtà della quale solo con il lavoro sinergico fra Istituzioni, Regione e sindacato, si riesce a dare risposte convincenti e durature. Con protocolli ben collaudati ed inseriti in un contesto preordinato al servizio del lavoratore, si possono evitare sciagure ed incidenti. Garantire una continua attività preventiva procedendo nella formazione ed informazione del lavoratore interessato dove da ‘maestro primario’ sia il datore di lavoro il quale vada a comprendere che si possono, così facendo, evitare e non incorrere in importanti violazioni in fase di controllo. Per tale motivo, eviterebbe che possa scattare denuncia in violazioni alla legge che disciplina proprio il servizio di sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro imponendo obblighi ai datori di lavoro e ai lavoratori stessi al fine di prevenire le cosiddette ‘morti bianche’. L’UGL Basilicata – continua il segretario - invita il datore di lavoro che, tendenzialmente non è incline al rispetto della normativa sulla sicurezza, al rispetto delle disposizioni poste a tutela dei lavoratori in materia di regolarità del rapporto di lavoro : il lavoratore “in nero” oltre a non essere registrato nei libri obbligatori ed a non fruire di diritti, di prestazioni previdenziali o di ammortizzatori sociali (indennità di malattia, indennità di maternità, CIG, indennità di mobilità, indennità di disoccupazione, versamenti contributivi, diritto alla conservazione del posto di lavoro ecc.), è privato anche di una serie di istituti giuridici posti a tutela della sua sicurezza fisica quali, ad esempio, gli accertamenti sanitari preventivi e periodici, la formazione e l’informazione in materia di sicurezza e prevenzione, la dotazione di dispositivi di protezione individuale. Inoltre, - conclude il sindacalista UGL, Giordano - se a seguito di controlli si riscontrasse una gravità delle violazioni, non può essere esclusa la possibilità di disporre la sospensione della attività imprenditoriale, fenomeno che in Basilicata è in costante aumento. La sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dai cantieri, deve essere una priorità per tutti in termini di prevenzione e controllo sia sotto il profilo della sensibilizzazione dei lavoratori e degli imprenditori circa i temi della sicurezza. Vanno avviate – conclude il sindacalista - delle campagne informative sulla sicurezza e sulle malattie professionali nelle scuole, oltre che per l’UGL è necessario ridurre le stazioni appaltanti in modo da contrastare al meglio l’illegalità e il sommerso”.
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