Così, i parlamentari hanno ascoltato l’ex maresciallo dei carabinieri, Nicolò Moschitta, componente del pool e nella stessa auto, con l’autista Saro Francaviglia, con il capitano di corvetta Natale De Grazia il 13 dicembre 1995 quando questo ufficiale “improvvisamente” morì. E Moschittà andò in pensione il 14 ottobre 1996, a soli 44 anni. Una circostanza su cui i commissari hanno rivolto domande all’ex maresciallo che ha spiegato la sua decisione per gravi motivi di salute.
Ma il sen. Candido De Angelis: «Dopo la morte di De Grazia, però, c'è stato il disfacimento del pool. Uno dei componenti (Rino Martini, ex colonnello della Forestale di Brescia, ndr) diventa commissario dei rifiuti speciali a Milano,
lei va in pensione, i magistrati chiedono il trasferimento (Pace, ndr) o vengono trasferiti (Neri, ndr). Improvvisamente, il pool che aveva lavorato su un argomento così importante si dissolve».
Solo una strana coincidenza, per l’ex carabiniere. Che sulla morte di De Grazia ha parlato di «infarto del miocardio, come da atti ufficiali. A me non ha mai riferito che temeva per la sua vita».
E sull’Enea della Trisaia? Moschitta: «Il giudice Pace ci propose di lavorare insieme dal momento che lui aveva una centrale, disse, che stava esplodendo se pensiamo che il problema di Chernobyl è nato da mezza barra di uranio e che a Matera ve ne erano 64. Si rese necessaria, siamo negli anni 1995-96, una relazione al capo del governo dell'epoca (Lamberto Dini, ndr). Ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. Il dr. Pace ci disse che Rotondella serviva anche come discarica nucleare. Fece l’esempio delle antenne parafulmine, radioattive. I funzionari andavano personalmente a smaltire questo materiale. Lo buttavano nella centrale stessa, lucrando abbondantemente».
23 Maggio 2010
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