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mercoledì 2 dicembre 2009

Delusione e rabbia degli agricoltori

La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, esprime insoddisfazione in merito alla proposta governativa, inserita con un emendamento alla legge finanziaria per il 2010, sul finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale sulle calamità naturali e le notizie per un possibile utilizzo di alcune risorse provenienti dallo scudo fiscale per misure a sostegno dell’agricoltura.I finanziamenti per il Fondo sono totalmente insufficienti. L’emendamento del governo nazionale alla manovra economica per il prossimo anno (51,9 milioni di euro per il 2010 e 16,7 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2011 e 2012), attualmente in discussione dalla Camera, non è quello che si aspettavano alla Cia: sono interventi che non danno risposte valide. Oltretutto, viene escluso il pregresso. Così il 2009 resterà completamente scoperto.Per quanto riguarda le risorse dallo scudo fiscale, è una tesi non accettabile. Nessun buon padre di famiglia subordina spese dovute ad entrate incerte.Stesso discorso per la fiscalizzazione degli oneri sociali per le zone svantaggiate e di montagna.“La proroga al 31 luglio 2010 – dichiara la Cia di Taranto – non risolve i gravissimi problemi delle imprese che, purtroppo, continuano a crescere. In nessun settore produttivo tali provvedimenti vengono rinviati ogni volta di pochi mesi, creando così preoccupazione e disagi nelle imprese che non riescono a programmare il futuro. Oltretutto, non siamo in presenza di ‘soldi veri’ per l’agricoltura, sono risorse che vengono sottratte da altre ‘voci’ già destinate al settore. Insomma, da una parte si dà e dall’altra si toglie. Il classico gioco delle tre carte, al quale non ci prestiamo nella maniera più assoluta”.Ancora una volta il governo pare non abbia compreso la gravità della situazione dell’agricoltura italiana. Le aziende sono alle prese con una crisi profonda, con insostenibili costi produttivi, contributivi e burocratici e con prezzi sui campi in caduta verticale. Agli altri settori si guarda con più attenzione. In questi mesi sono state adottate misure anche importanti, mentre per il mondo agricolo continua ad esserci una vera e assurda discriminazione.“Non a caso – continua la Cia di Taranto – abbiamo chiesto al governo di dichiarare lo stato di crisi del settore e di convocare al più presto il Tavolo Agroalimentare. Peraltro molti sono i Comuni della Provincia di Taranto, Avetrana, Castellaneta, Ginosa, Grottaglie, Laterza, Manduria, Martina Franca, Massafra, Monteiasi, Mottola, Palagianello, Palagiano, Sava, Torricella ed altri che hanno fatto richiesta in tal senso. Ma, al momento, non c’è stata data alcuna risposta”.Gli agricoltori sono esasperati. Un profondo e diffuso malessere serpeggia nelle campagne. C’è molta tensione. E’ a rischio lo stesso ordine pubblico. Per questo chiediamo interventi straordinari e concreti.“Ecco perché la nostra mobilitazione – annuncia la Cia di Taranto – proseguirà nei prossimi giorni, anche con iniziative con altre organizzazioni. In queste settimane la protesta si è sviluppata in tutto il Paese. Il governo deve capire che non c’è tempo da perdere. Servono immediate misure. Lo scorso anno 30 mila imprese agricole sono state costrette a chiudere. Senza una strategia mirata, altre migliaia di imprese cesseranno l’attività nel giro di pochi mesi. Bisogna, quindi, fare presto e soprattutto con la massima concretezza.

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