Al Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Policoro solo per casi urgenti.
E’ noto che durante il periodo estivo la popolazione del metapontino, anche per la presenza dei villaggi turistici, cresce a dismisura, va altresì aggiunto che alle strutture sanitarie dell’ASM accede anche l’utenza della Calabria jonica, per cui spesso il Pronto Soccorso dell’ Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro è “intasato” da casi che potrebbero essere risolti dalla Guardia Medica o dal Medico di Famiglia o in casa e che finiscono con il sottrarre tempo prezioso ai casi gravi, che hanno precedenza assoluta su tutti gli altri. Traumi, infarti, emorragie, episodi accidentali, classificati dal triage tra i codici rosso e giallo, con evidente pericolo di vita per quanti si trovano in questa condizione vanno curati e assistiti per primi e per tutto il tempo che il caso richiede. Medici e personale infermieristico del Dipartimento di emergenza urgenza dell’ospedale continuano, però, a essere ostacolati nel lavoro dall’arrivo continuo e, spesso, immotivato di pazienti classificati dal triage tra i codici verde e bianco che dovrebbero risolvere i propri problemi in altra maniera consultando la Guardia Medica o il proprio Medico di Famiglia. Se lo facessero al Pronto Soccorso il personale sanitario lavorerebbe meglio, facendo risparmiare tempo prezioso a tutti, anche agli stessi cittadini da codice “bianco o verde”. La realtà,però, è un’altra e la situazione è diventata insostenibile. In accettazione si è arrivati ad un numero eccessivo di casi non gravi. Il triage,dal verbo francese "trier" che significa scegliere, classificare, indica il metodo di valutazione e selezione immediata usato per assegnare il grado di priorità per il trattamento quando si è in presenza di molti pazienti. L’applicazione del triage nel Pronto Soccorso, infatti, è stata introdotta dall’aumento progressivo degli utenti che vi afferiscono, soprattutto di casi non urgenti. Questo metodo consente di razionalizzare i tempi di attesa in funzione delle necessità dei pazienti, utilizzando come criterio di scelta le condizioni cliniche degli stessi e non il criterio dell’ordine di arrivo. Il TRIAGE classifica come codice rosso il caso molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure. Al codice giallo corrisponde una situazione mediamente critica, con presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita. Meno gravi le classificazioni da codice verde con una situazione poco critica, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili. Il codice bianco è attribuito a casi non critici e,quindi, a pazienti non urgenti. I tempi di attesa per queste ultime due categorie varia in funzioni dei codici rossi e giallo, che hanno priorità assoluta. Va ricordato che il triage viene svolto da personale infermieristico esperto – con la supervisione del medico di servizio- che, valutando i segni ed i sintomi del paziente attribuisce un codice di gravità al fine di stabilire le priorità di accesso alla visita medica. “ Facciamo appello -ha detto il responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Policoro Dott. Rocco Di Leo - ai cittadini, ai medici di medicina generale, ai pediatri affinchè l’accesso al Pronto soccorso avvenga solo per quei casi di assoluta necessità come prescrivono le norme sul triage. Ignorarle significa mettere in pericolo la vita di quanti,invece, ne hanno realmente bisogno’’. Un invito che era stato già ribadito anche dal direttore generale dell’Azienda sanitaria locale per l’Ospedale di Matera, dott. Vito Gaudiano. “ Invito i cittadini –aveva detto Gaudiano- a rivolgersi al Pronto soccorso solo per reali necessità. Lo stesso ai medici di medicina generale che, devo dire, spesso vengono by-passati dai loro pazienti che si presentano spontaneamente al Pronto soccorso. Questo per meglio utilizzare le strutture pubbliche ed evitare difficoltà a chi ha veramente bisogno di assistenza’’.
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