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mercoledì 18 novembre 2015

La maledizione dei ponti colpisce ancora Matera

La maledizione dei ponti colpisce ancora Matera nel nuovo episodio “Il ponte maledetto” della saga “Pellecchia Jones”!
Un ponte di collegamento dei due versanti della gravina lungo quasi 30 metri a 9 metri di altezza! A questo pare che siano da addebitare le attività di edilizia e sbancamento in corso in questi giorni sulla parete del Torrente Gravina in Via Madonna delle Virtù in corrispondenza di “Porta Pistola”.
Tali attività edilizie, a quanto ci consta prive di qualsiasi cartello di cantiere che possa rendere noti i titoli edilizi rilasciati ed i nominativi dei responsabili dell'attività edilizia in corso, sono realizzate nella Zona A del Parco Regionale delle Chiese Rupestri, individuata dal Piano del Parco come RISERVA INTEGRALE apparentemente in contrasto con le stesse norme di tutela. Infatti, le Norme Tecniche, all’articolo 5, indicano con chiarezza le prescrizioni ed i divieti per le Zone di Riserva Integrale, e cioè “Non è consentita alcuna trasformazione d’uso del suolo e degli eventuali manufatti che vi insistono. Sono consentiti solo interventi di “mantenimento” e “restauro” delle componenti ambientali ed antropiche, da condurre su esplicita autorizzazione dell’Ente Parco.”.Ciò che sta avvenendo nella gravina di Matera in questi giorni è di una gravità inaudita e con tutta probabilità sta cancellando irreversibilmente, in un sito delicato ed importante, tracce archeologiche ed antropologiche che potrebbero risultare di fondamentale importanza per lo studio e la comprensione della storia di Matera. Il Meetup Amici di Beppe Grillo – matera5stelle.it ha provveduto ad inoltrare nella giornata odierna formale segnalazione alle Autorità competenti chiedendo di verificare con urgenza la legittimità delle operazioni di sbancamento, i titoli edilizi abilitativi per la realizzazione di tale intervento sciagurato e la loro conformità sia agli strumenti urbanistici vigenti che alle norme di tutela del Parco Archeologico delle Chiese Rupestri. Ha chiesto inoltre di verificare ed individuare eventuali responsabili di danneggiamenti irreversibili al patrimonio, anche con riferimento allo smaltimento dei “materiali di risulta di cantiere” che, come documentato dalle foto, vengono dispersi in loco a copertura di preesistenze archeologiche e naturali. Ci aspettiamo che il Sindaco De Ruggieri, anche come componente di diritto dell’Ente Parco, si decida a difendere con ogni mezzo a sua disposizione e senza ulteriori indugi il patrimonio culturale, archeologico, antropologico e artistico materano che le nostre generazioni precedenti ci hanno consegnato. Proprio quel patrimonio che ha reso possibile la storica vittoria del titolo di Capitale europea della Cultura oggi purtroppo rischia di soccombere e sparire sotto i colpi del pressappochismo amministrativo e della furia dell’incultura turistica.

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