un inutile accanimento contro persone che lottano quotidianamente contro debilitanti malattie croniche. L’intento razionalizzattore della Regione era andato oltre producendo
una pesante ingiustizia e un sovraccarico di oneri per le famiglie. La rimodulazione delle fasce Isee per l’accesso ai contributi - continua Falotico - è un atto di giustizia che ripara
una decisione sbagliata assunta senza il preventivo confronto con le associazioni di settore e le organizzazioni sindacali, con in più l’aggravante che mentre si tagliavano i
fondi per i nefropatici e i talassemici - fa notare il segretario della Cisl - si metteva in piedi un inutile carrozzone per la ricerca sociosanitaria al costo annuo di circa 200 mila euro”.
“È appena il caso di ricordare che la sanità lucana, una volta nella fascia dei sistemi sanitari virtuosi, ha invertito la rotta e scivola nella classifica di efficienza e competitività. Si tratta di un segnale preoccupante che non va sottovalutato - aggiunge Falotico - e che deve indurre la politica ad apportare i necessari correttivi per restituire ai cittadini lucani ad avere una sanità di qualità che investe sulla tecnologia e sulla prevenzione e riduce le sacche di spreco che sono ancora presenti nei molti gangli del bilancio sanitario".
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