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mercoledì 7 gennaio 2015

CIA: ANNO INTERNAZIONALE DEL SUOLO OCCASIONE PER RAFFORZARE RUOLO AGRICOLTORE PRESIDIO TERRITORIO

Paolo Carbone, Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Basilicata Il 2015 è stato proclamato Anno Internazionale del Suolo. Si rifletta solo su un dato: occorrono circa 500 anni per sostituire 25 mm di suolo. Se si considera che nel rapporto FAO sulla degradazione del suolo già anni fa si diceva che questi processi di degradazione riguardano il 38% dei terreni agricoli mondiali, possiamo considerare il suolo come risorsa finita e non rinnovabile: ne consumiamo più di quanto non se ne riesca a rigenerare. Un problema che riguarda molto da vicino anche la nostra agricoltura. Non passa, infatti, giorno che, crisi o non crisi edilizia ed in contraddizione con le tante promesse verbali, le scelte politiche locali, in primis quelle urbanistiche, continuino a far perdere terreno all’agricoltura favorendo un’anacronistica cementificazione (si prosegue nell’edificazione di capannoni e case mentre ve ne sono di migliaia di vuote ed invendute) ed una scarsissima manutenzione del suolo, favorita dal degrado, dall'incuria ambientale, dall'abbandono delle zone collinari e montane dove é venuto meno il fondamentale presidio dell'agricoltore. Siamo in presenza di uno “scippo” di territorio agricolo che procede a ritmi vertiginosi: in Italia 11 ettari l'ora, quasi 2000 alla settimana e oltre 8000 al mese, calpestando quotidianamente paesaggio, tradizioni e qualità del cibo. 8 comuni su 10 sono in aree ad elevata criticità idrogeologica; oltre 700 mila sono gli immobili abusivi, spesso costruiti non a norma e, quindi, a grave rischio in presenza di una calamità naturale. In poco meno di dieci anni l'agricoltura ha perso una superficie di terra coltivabile di oltre 19mila kmq, un territorio pari a quanto l'intero Veneto. Dal 1950 ad oggi si sono spesi più di 200 miliardi di euro per riparare i danni causati da calamità' naturali; sarebbe bastato destinare il 20 per cento di questa cifra ad opere di manutenzione del territorio per limitare le disastrose conseguenze e soprattutto le perdite umane. Il 2015 potrà rappresentare l'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull’importanza del suolo agricolo per garantire la nostra alimentazione ed anche il mondo agricolo è chiamato a fare la sua parte. Infatti, nonostante abbia uno spessore di pochi metri, il suolo funge anche da filtro per l'acqua potabile, da serbatoio per il carbonio e l'acqua e da habitat per innumerevoli organismi. Per consentire anche alle generazioni future di usufruire dei servizi forniti dal suolo occorre utilizzarlo e gestirlo in maniera accurata e sostenibile sia dal punto di vista dello sviluppo territoriale che da quello dell'agricoltura. Serve, dunque, una rinnovata attenzione dando attuazione alla “Carta di Matera”. Occorre una politica con la quale puntare ad una vera salvaguardia del territorio, una politica che garantisca il presidio da parte dell'agricoltore, la cui attività è fondamentale in particolare nelle zone montane e marginali. Occorrono norme di pianificazione del territorio per fermare il consumo di suolo, tutelare e valorizzare il paesaggio ed è necessario, altresì, un governo delle risorse idriche per contrastare il dissesto idrogeologico e favorire l'uso razionale dell'acqua in agricoltura. Occorre lavorare in tempi rapidi per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, valorizzando l'agricoltura quale volano di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale. Sicuramente occasione privilegiata per discutere sul tema sarà l’EXPO di Milano, incentrata su “Nutrire il Pianeta: Energia per la Vita”. Gli obiettivi specifici che si intende raggiungere sono: Aumentare la piena consapevolezza tra la società e i decision makers civili circa la profonda importanza del suolo per la vita umana.
Educare il pubblico sull'importantissimo ruolo che il terreno gioca per la sicurezza alimentare. Sostenere le politiche e le azioni efficaci per la gestione e la protezione delle risorse del suolo sostenibile. Promuovere gli investimenti in attività di gestione del suolo sostenibili per sviluppare e mantenere i terreni sani. Rafforzare le iniziative in relazione al processo di SDG (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) e l'agenda post-2015.

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