
Il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino, rimarca il processo di sviluppo e di miglioramento tecnologico di quella che rappresenta la prima voce dell'economia italiana con un giro d'affari di 260 miliardi, purche' "le istituzioni creino le condizioni infrastrutturali perche' questo accada e si lavori per semplificare controlli e burocrazia". Affinche' l'agricoltura torni a essere centrale per lo sviluppo del Paese occorre poi per Scanavino "ripartire dalla valorizzazione delle aree interne e dall'ottimizzazione delle produzioni tipiche". Il settore e' in espansione, assicura la Cia, con in testa le filiere dell'ortofrutta e del pomodoro, e per il 2015 ci sono prospettive di crescita del 3,2% nell'export. Ma restano le criticita': nel 2014 il reddito degli agricoltori e' crollato dell'11% e' la produzione e' scesa dell'8,5% a causa dell'embargo russo, del maltempo e del calo dei consumi.
Tuttavia l'agricoltura si prepara alle nuove sfide del futuro prossimo, a cominciare dall'Expo, puntando sulla qualita' e sulla sicurezza del prodotto.
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