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lunedì 3 febbraio 2014

DESTRA SOCIALE: Sto seguendo con molta attenzione le primarie

Sto seguendo con molta attenzione le primarie per la scelta dei dirigenti regionali e nazionali nella destra italiana, che si svolgeranno il 22 e 23 p.v. E' la prima volta che sul versante di centrodestra si avvia un esperimento di tale portata.
Quello cioè di portare gli elettori diffusi, oltre che iscritti e militanti e simpatizzanti, a scegliere la nuova classe dirigente di Fratelli d'Italia-Officina – Fondazione A.N. Dobbiamo ammettere che è un tentativo nuovo, e se vogliamo moderno e coinvolgente. C'è bisogno di maggiore partecipazione, anche se oggi l'antipolitica potrebbe far presupporre il contrario. Ma è proprio in questi momenti difficili sapersi inventare come portare nella cabina elettorale i cittadini sfiduciati, delusi, arrabbiati, per quello che vedono e per la incapacità della stessa politica a dare risposte risolutive ai drammatici eventi che interessano anche il nostro popolo.
Il giorno dopo verificheremo quanti italiani elettori della destra diffusa avranno partecipato alla kermesse elettorale di un partito da quest'altra parte dello schieramento. Né bisogna preoccuparsi dell'eventuale accusa che le primarie le fanno solamente quelli di sinistra,Se le cose sono utili, bisogna avere il coraggio di saperle accettare e condividerle.
Ci sono energie nella destra italiana che vanno recuperate, organizzate, valorizzate e gratificate . E' nell'interesse di tutti farlo. Anche perché, cosi facendo, ogni dirigente sa che deve meritarsi oltre che il consenso degli iscritti, che sono pur sempre la minoranza in un partito, quello dei suoi elettori. Impegnarsi ed attivarsi al meglio. Producendo politica sana, fatta di esempi concreti e comportamenti altrettanti virtuosi. Se quanto detto sopra è la parte tecnica e organizzativa di un interessante processo, quello che ancor più mi aspetto sono le successive scelte politiche coerenti.
Tutti sanno che il grande albero della destra italiana è il glorioso Movimento Sociale Italiano, dei Romualdi, De Marsanich, Michelini, Almirante, Rauti, ma anche dei tantissimi dirigenti, locali e nazionali altrettanti valorosi.
Dall'albero maestro sono spuntati tanti rami, che hanno preso nomi diversi sul piano della comunicazione e della organizzazione interna ed esterna, con diversità a volte anche forti su quello politico- ideologico. Chiusura forzata, e non richiesta dagli elettori del MSI, e contestuale nascita di A.N., che ha causato l'inizio della grave crisi nella destra italiana. Che perde forza ideologica e compattezza e unità. Disperdendosi quei valori unitari in tanti partiti, che si battono, pur sempre, con grande nobiltà di intenti e di sacrifici, sotto tutti gli aspetti. E' la sciagurata scelta delle tesi congressuali di Fiuggi che ha portato confusione e smarrimento. Tutti siamo pronti a riunirci, ma facciamolo su una nuova/antica, scusate l'ossimoro, base, avendo anche il coraggio di dire che le tesi di Fiuggi sono state un errore ( per chi all'epoca fece la scelta A.N. ). E che le dichiarazioni sciocche rilasciate negli anni successivi erano solamente frutto di un visione strampalata della storia italiana, e portate avanti da un solo uomo, anche per vanagloria personale.
Perché non si spiegherebbe come mai tutti i partiti di derivazione missina hanno tra i propri iscritti dirigenti che in modo esplicito si rifanno a programmi e tesi direttamente provenienti dal msi, i quali stridono, a volte, in modo netto e divaricanti con programmi e tesi “alleanzini” e altri ancora.
Né avrebbe senso battersi tutti per avere la Fiamma nel proprio simbolo e poi abiurarlo. Altrimenti due sono i casi: o pura malafede, cercando i dirigenti ex msi di attrarre il nuovo conservando il vecchio per non perdere consensi, oppure soffrire di qualche latente malattia di schizofrenia politica.
Tertium non datur . Così come una volta per sempre andrebbe detto alla Fondazione A.N. che l'utilizzo della fiamma missina deve essere a disposizione di chiunque ami quel simbolo, e non pretendere, invece, di essere il “sacro custode”, senza alcuna legittimità morale esclusiva, di una bandiera che ha avuto invece il lavacro umano, di morte e di impegno di milioni di italiani. Non saranno mai i cavilli giuridici a sradicare dal cuore di ogni iscritto, militante o elettore, l'amore verso una forza politica che in perfetta solitudine, dal 1946 al 1994, ha saputo raccogliere intorno a se l'elettorato più coerente, più sano, più disinteressato e coraggioso, e con la propria classe dirigente, da quella locale a quella nazionale, la migliore di tutte le altre.
I migliori auguri al tentativo di Fratelli d'Italia per queste prossime primarie. Dopo di che la destra italiana, non il centrodestra, spazio politico già ampiamente occupato da altri distinti da noi, ma la destra-destra ( Destra Sociale, La Destra, Fratelli d'Italia e tutti gli altri partiti ancora che vorranno unirsi a noi), si riunisca attorno ad un solo tavolo, per lanciare un grande congresso nazionale ri- costituente, e chiudendo per sempre la rovinosa esperienza di A.N., diversamente saremmo destinati ad avere un ruolo sempre marginale ed ininfluente, (visto anche la nascente nuova legge elettorale), mentre tutta l'Europa sta andando a destra. Per ripartire tutti da una sola fiamma : quella originale e mai sopprimibile, sia pur adeguata ad una società in continua e convulsa trasformazione. Da subito, già dalle prossime amministrative ed europee, specie queste ultime, per riscattare la nostra sovranità nazionale, politica, economica e monetaria, che abbiamo perso sull'altare di una Europa che, così come l'ha concepita una ristretta ma potente lobby affaristica, non potrà mai appartenerci.

Rocco Tauro
Ufficio Politico
Destra Sociale

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