La levità del segno di Almagno, gli spazi di luce nell’oscurità del carbone, sottraggono peso alla realtà per cederlo all’immaginazione costituendo in tal modo una perfetta rappresentazione grafica della vaghezza della poesia d’amore. Roberto Almagno ha letto e disegnato per il MUSMA e per il MIG i versi di Carlo Betocchi, Dino Campana, Giorgio Caproni, Vincenzo Cardarelli, René Char, Libero De Libero, Stephane Mallarmé, Eugenio Montale, Giorgio Orelli, Albino Pierro, Camillo Sbarbaro, Vittorio Sereni, Diego Valeri, Cesare Vivaldi. I visitatori potranno così toccare con immagini e parole il sentimento intangibile per eccellenza. La forza evocativa dell’arte e della poesia saranno poi fonte di ispirazione per la composizione dei “cARTEggi d’amore”. Oltre alla collezione permanente, al MUSMA sarà possibile visitare la mostra temporanea "Lucio Del Pezzo. Sculture, disegni, libri d’artista, immagini e documenti 1959 – 2013" e i “100 disegni di Antonietta Raphaël donati al MUSMA dalla figlia Giulia Mafai”; al MIG le mostre di Max Pechstein, Reisebilder. Italien – Südsee, 50 litografie originali, Edizioni Paul Cassirer, Berlino 1919. In controcanto: Anselmo Bucci, Croquis du front, 50 puntesecche, Delatre, Parigi, 1917. Sempre al MIG, sabato 15 febbraio, alle ore 10.30, Roberto Almagno incontrerà gli studenti dell’Istituto comprensivo “Carlo Levi” e dell’Istituto Agrario “G. Fortunato” di Sant’Arcangelo e, dopo aver parlato della sua esperienza, supportato dalla presenza di Giuseppe Appella, ricorderà gli anni trascorsi nella Stamperia Il Feltro, tirerà, per il Museo, nell’Atelier Strazza, un’acquaforte e mostrerà ai ragazzi, durante un piccolo momento didattico, come nasce una scultura in legno.
Roberto Almagno - Cenni biografici
Roberto Almagno nasce ad Aquino (Fr) il 4 maggio del 1954. Durante l’infanzia trascorre molto tempo ad osservare il padre e il nonno che lavorano il ferro davanti alla fornace. Questo stretto contatto con il forgiare faticoso e paziente influenzerà molto il suo lavoro d’artista. Si trasferisce nel 1968 a Roma dove frequenta l’Istituto Statale d’Arte, sezione scultura in pietra con il maestro Giuseppe Mazzullo. Sono gli anni dei disegni e di una ricerca essenzialmente figurativa.
Nel 1970 riceve la sua prima commissione ufficiale per realizzare un grande altorilievo in legno sul tema della natività. L’opera, eseguita con le traverse di quercia dei binari ferroviari viene esposta alla Stazione Termini di Roma.
Nel 1971 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di via Ripetta dove segue i corsi di scultura tenuti da Pericle Fazzini. Quest’incontro condizionerà il suo allontanamento dalla scultura tradizionale. L’opera più significativa del maestro è per lui Ragazzo con gabbiani, nella quale scopre la necessità di una leggerezza emotiva e di una resa ascensionale delle forme. Dal 1972 lavora insieme a Mazzullo producendo soprattutto sculture in pietra che verranno presentate, tra la metà degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta in una serie di esposizioni collettive e nella sua prima mostra personale a Livorno, alla galleria “Arte idee”, nel 1976, dove espone cinque sculture in ferro e in pietra e venticinque disegni. In quegli anni realizza anche, per l’Istituto Bancario San Paolo di Torino, due cartelle di serigrafie presentate da Guido Giuffrè. Agli inizi degli anni ottanta decide di interrompere l’attività espositiva per dedicarsi ad indagini e sperimentazioni sulla materia. Del 1981 sono una serie di opere realizzate con schegge di pietra, disposte per terra a creare forme diverse, simili a reperti di arte primitiva. Dal 1982 inizia ad utilizzare nuovi materiali quali il tufo, le fibre vegetali, il fango, la stoppia colorata con anilina, la cera, la stoffa e soprattutto il legno. Le prime sculture realizzate con quest’ultimo, che diventerà il suo materiale prediletto, sono del 1984. Nel 1992 torna ad esporre con una mostra alla Galleria L’isola di Roma. Si apre così la stagione matura della sua opera con i lavori eseguiti dal 1986 al 1991, dai titoli, per esempio Kalpadruma, ispirati, a suo dire, dalla cultura orientale, indiana, cinese. Sono opere che derivano da anni di studio sulle tecniche di lavorazione del legno. Almagno raccoglie nei boschi rami di olivo, pioppo, castagno, ciliegio, ornello che vengono poi dirozzati con la raspa e lavorati con fuoco e acqua. Nei primi anni Novanta prende parte a una serie di personali e collettive in giro per l’Italia. È del 1995 la scultura Ceneri, in cui trova piena realizzazione quel distendersi delle forme dello spazio che diventeranno un segno distintivo della sua arte. Vertigine, Scandaglio, Abissi del 1996, Flutto (1998-99) e Memoria (1997-200) concretizzeranno questa idea della forma. Nel 1996 partecipa al Premio Marche. Biennale d’arte Contemporanea ed espone alla XII Quadriennale d’arte di Roma. Nel 1997 riprende intensamente a disegnare. Tre disegni vengono esposti in quell’anno al Museo archeologico di Cagli, in occasione della presentazione presso il Centro per la Scultura Contemporanea. Torre Martiniana” della città marchigiana, dell’opera Equilibrio. Nel 2001 presenta, a cura di Giuseppe Appella, l’opera Il Presepe foresta, al circolo La Scaletta di Matera. Si susseguono in quegli anni collettive e personali. Tra il 2003 e il 2004 invia le sue sculture all’estero: a Bruxelles, al Parlamento europeo, nella mostra “Futuro italiano” a cura di Lorenzo Canova e nell’esposizione Roma Punto Uno, mostra itinerante tra Corea, Giappone e Malesia.
Nel 2006 un’importante personale è ospitata a Roma a Palazzo Venezia, dove l’artista presenta un’unica grande opera dal titolo Sciamare. Nel 2012 espone alla Galleria Rosenfeld di Londra e nel gennaio 2013 all’Istituto Italiano di Cultura a Strasburgo.
Mostre in corso al MUSMA
Lucio Del Pezzo: sculture, disegni, libri d’artista, immagini e documenti 1959 – 2013
17 dicembre 2013- 2 marzo 2014
“100 disegni di Antonietta Raphaël donati al MUSMA dalla figlia Giulia Mafai”
MUSMA, ipogei e sale superiori
16 novembre 2013 – 2 marzo 2014
MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea. Matera)
Palazzo Pomarici - Via San Giacomo (Sasso Caveoso)
Comunicazione e pubbliche relazioni MUSMA
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