"Rivedere l'accordo siglato da Poste italiane spa e alcune organizzazioni sindacali, nel giugno scorso, con il quale vengono fortemente penalizzati oltre 35.000 lavoratrici e lavoratori, tra i quali le donne in maternità". Lo chiede la senatrice del Pd Maria Antezza che precisa:"Con tale accordo, i lavoratori in astensione obbligatoria per maternità e per infortunio sul lavoro vengono equiparati ai lavoratori assenti dal posto di lavoro per malattia e penalizzati nell'accesso al Bonus presenza, ovvero al riconoscimento concesso ai lavoratori dell'azienda sempre presenti in servizio". In particolare sottolinea Antezza: "le lavoratrici in maternità, al pari dei lavoratori infortunati sul luogo di lavoro, dei malati di gravi patologie e di chi subisce ricoveri in ospedale, non avrebbero pertanto più diritto al bonus, pari a 140 euro annui, a meno che non decidano di violare la legge e di presentarsi al lavoro anche quando obbligati a stare a casa". Dal momento che "le donne rappresentano circa il 53 per cento del personale di Poste italiane Spa, contribuendo con le proprie competenze e professionalità alla crescita e alla valorizzazione dell'azienda" e considerato che "l'azienda ha ricevuto nel 2007 il 'Bollino Rosa S.O.N.O. - Stesse Opportunità Nuove Opportunità', promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che 'certifica' le buone prassi in termini di strategie e pratiche aziendali di Poste Italiane Spa tendenti alla valorizzazione della presenza e delle competenze femminili" chiediamo al Governo "se non ritenga che l'accordo violi le disposizioni vigenti a tutela e a garanzia del diritto alla maternità e del diritto alla salute del personale impiegato presso Poste italiane spa" e quindi: "se non ritenga opportuno che Poste Italiane Spa adotti, con urgenza, iniziative finalizzate a rivedere, con la partecipazione anche delle altre organizzazioni sindacali, i contenuti dell'accordo siglato allo scopo di garantire, con certezza, l'accesso al Bonus presenza almeno alle lavoratrici dell'azienda in astensione obbligatoria per maternità e ai lavoratori infortunati sul luogo di lavoro".
Premesso che,
Poste italiane spa e alcune organizzazioni sindacali hanno siglato, in data 12 giugno 2012, un accordo con il quale vengono fortemente penalizzati, oltre 35.000 lavoratrici e lavoratori, tra i quali le donne in maternità;
con tale accordo, i lavoratori in astensione obbligatoria per maternità e per infortunio sul lavoro vengono equiparati ai lavoratori assenti dal posto di lavoro per malattia e penalizzati nell'accesso al Bonus presenza, ovvero al riconoscimento concesso ai lavoratori dell'azienda sempre presenti in servizio;
le lavoratrici in maternità, al pari dei lavoratori infortunati sul luogo di lavoro, dei malati di gravi patologie e di chi subisce ricoveri in ospedale, non avrebbero pertanto più diritto al bonus, pari a 140 euro annui, a meno che non decidano di violare la legge e di presentarsi al lavoro anche quando obbligati a stare a casa;
Considerato che, le donne rappresentano circa il 53 per cento del personale di Poste italiane Spa, contribuendo con le proprie competenze e professionalità alla crescita e alla valorizzazione dell'azienda;
l'azienda ha ricevuto nel 2007 il «Bollino Rosa S.O.N.O. - Stesse Opportunità Nuove Opportunità», promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che «certifica» le buone prassi in termini di strategie e pratiche aziendali di Poste Italiane Spa tendenti alla valorizzazione della presenza e delle competenze femminili;
Poste Italiane Spa, a seguito delle proteste da più parti sollevate in marito ai contenuti dell'accordo siglato con organizzazioni sindacali minoritarie, con un proprio comunicato, ha smentito i contenuti dell'accordo e affermato che le lavoratrici in astensione obbligatoria per maternità non subiranno alcuna penalizzazione nell'accesso al Bonus presenza; Tutto ciò premesso,
se non ritenga che l'accordo siglato da Poste italiane spa e alcune organizzazioni sindacali violi le disposizioni vigenti a tutela e a garanzia del diritto alla maternità e del diritto alla salute del personale impiegato presso Poste italiane spa;
se non ritenga opportuno che Poste Italiane Spa adotti, con urgenza, iniziative finalizzate a rivedere, con la partecipazione anche delle altre organizzazioni sindacali, i contenuti dell'accordo siglato lo scorso 12 giugno 2012 allo scopo di garantire, con certezza, l'accesso al Bonus presenza almeno alle lavoratrici dell'azienda in astensione obbligatoria per maternità e ai lavoratori infortunati sul luogo di lavoro;
se non ritenga opportuno, in caso di mancata revisione dell'accordo, intervenire con urgenza per revocare all'azienda Poste italiane Spa il riconoscimento del «bollino rosa».
ANTEZZA, ANDRIA, AMATI, ARMATO, BERTUZZI, DE LUCA, DONAGGIO, NEROZZI, PERTOLDI, PIGNEDOLI
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