Salvare una vita umana o amministrare la giustizia o formare i giovani attraverso la scuola, rientra nei doveri della politica che deve favorire le condizioni affinchè lo Stato possa assolvere tali funzioni agevolmente su tutto il territorio. Introdurre in settori delicati e fondamentali per una comunità, quali quelli appena citati, "concetti puramente aziendalistici" significa penalizzare, al solito, i più deboli. Ed è quello che avverrà con la soppressione, indiscrimanata, degli Uffici dei Giudici di Pace, dei Tribunali minori e delle Sezioni Distaccate di Tribunali. Infatti, i meno abbienti avranno difficoltà a rivolgersi, per controversie di modeste entità, ad uffici giudiziari distanti; questo per evitare spese incompatibili con l'entità della lite. Se sarà attuato un simile progetto, fatalmente, vi sarà la rinuncia a rivolgersi all'Autorità giudiziaria con prevedibile incremento di condotte antigiuridiche.
E' anche da rilevare che, così come avviene ormai da anni, si "tagliano" servizi essenziali lasciando pressochè immutati i costi della politica.
I sacrifici possono chiedersi solo dopo la riduzione "seria" della spesa utile a pochi.
Il vasto territorio lucano ha bisogno dell'incremento e non della riduzione di servizi essenziali, tra cui rientra certamente l'amministrazione della giustizia.
L'associazione "Autonomia Forense" e il Sindacato Avvocati auspica, nell'interesse delle popolazioni interessate, che il Governo centrale riveda l'improvvida ipotesi di soppressione della Sezione del Tribunale Distaccata di Pisticci e degli uffici del Giudice di Pace esistenti sul territorio della provincia di Matera.
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