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giovedì 28 giugno 2012
Incontro ASM (Azienda Sanitaria di Matera) e CSS (Coordinamento Socio Sanitario)
BENEDETTO, RACCOGLIERE RICHIESTE ORDINI PROFESSIONALI A TUTELA LAUREATI SENZA LAVORO
''Nel 2011 e' proseguito il deterioramento delle opportunita' di lavoro nelle fasce di eta' piu' giovani - si legge nel rapporto - la quota di occupati sul totale della popolazione con meno di 35 anni e' calata anche se nel Mezzogiorno le differenze per classe d'eta' appaiono mitigate. Per i giovani tra i 15 e 29 anni il tasso di disoccupazione era pari al 20,5 per cento, piu' del doppio di quello complessivo e in netto aumento rispetto al 2008 in tutte le macroaree (5,1 punti nel Nord, 5,7 al Centro e 5,5 nel Sud). I giovani - evidenzia Benedetto - pagano un elevato prezzo per la crisi anche in termini di qualita'. Il rapporto di Bankitalia rileva che tra i giovani occupati piu' istruiti, una quota elevata svolge mansioni il cui profilo qualitativo e' relativamente scarso: tra il terzo trimestre del 2008 e il secondo del 2011, circa un quarto degli occupati tra i 25 e i 34 anni in possesso di almeno una laurea triennale svolgeva un lavoro a bassa o nessuna qualifica; il 32,1 per cento dei giovani occupati laureati svolgeva inoltre lavori che non riflettevano l'ambito tematico del corso di studi di provenienza (il 27,7 per cento nel Mezzogiorno)”. Secondo Benedetto “ci sono motivazioni sufficienti per una riflessione da parte del Presidente De Filippo e dell’Assessore alla Formazione-Lavoro Viti, quest’ultimo impegnato nella definizione del Piano pluriennale regionale per il lavoro, un piano che deve raccogliere le proposte degli Ordini Professionali se vogliamo veramente dare una prospettiva di futuro alle competenze professionali dei giovani e bloccarne la fuga fuori regione. Ci sono poi problemi specifici che riguardano categorie professionali, tra le quali, ad esempio i geologi che sono tenuti fuori da interventi di programmazione per la difesa del suolo, periti agrari che non hanno un ruolo molto marginale nei progetti del Psr, periti ed ingegneri industriali che non sono utilizzati per i programmi di sviluppo industriale”.
I commercianti di Matera colpiti dalla stangata approvata ieri in Consiglio Comunale riguardante l’aumento della tassa sui rifiuti si scusano con i Materani e con i numerosi turisti per il disagio che potrebbe verificarsi a causa dell’azione di protesta sindacale messa in atto a partire dal prossimo 2 luglio per la chiusura dei bagni interni alle proprie attività.
I commercianti di Matera colpiti dalla stangata approvata ieri in Consiglio Comunale riguardante l’aumento della tassa sui rifiuti si scusano con i Materani e con i numerosi turisti per il disagio che potrebbe verificarsi a causa dell’azione di protesta sindacale messa in atto a partire dal prossimo 2 luglio per la chiusura dei bagni interni alle proprie attività.
La responsabilità della loro protesta è da ricercarsi unicamente in quegli Amministratori Comunali che hanno portato avanti un’azione politica che ha inteso colpire le “1266 utenze classificate non domestiche che grazie all’applicazione dei coefficienti minimi previsti dalla legge nazionale ha permesso il risultato di contenere al minimo gli aumenti della TARSU ”. Purtroppo vogliamo ricordare al portavoce del comunicato sull’approvazione del Regolamento TARSU che la “legge nazionale” non dice solo questo; che la “legge nazionale” in molti punti è stata disattesa anche dall’attuale Amministrazione Comunale; che la “legge nazionale” non può essere tirata in ballo solo quando serve a coprire una sciagurata azione politica che punisce un settore della nostra economia “ora per allora” (infatti l’effetto degli aumenti è a partire dal 1 gennaio 2012).
Le scriventi associazioni, sentiti i propri iscritti, si riservano di proclamare eventuali nuove iniziative di protesta sindacale.
LE CURE EROGATE DALLE UNITA’ DI DIALISI DI MATERA E POLICORO SONO SICURE
In particolare il Centro Dialisi di Matera utilizza tecniche dialitiche innovative che hanno posto il Centro all’attenzione della comunità scientifica internazionale. La sicurezza è garantita dalla tecnologia –costantemente rinnovata-, dalla competenza degli operatori e da una corretta gestione delle attività quotidiane. In merito alla carenza di personale, l’Azienda sta attuando le necessarie procedure concorsuali per l’assunzione di un nefrologo e di infermieri. Sono procedure già in corso, che tuttavia richiedono l’espletamento di attività selettive previste da norme precise.
“Il Centro Dialisi di Matera –afferma il responsabile dott. Francesco Casino- è assolutamente sicuro e dà ogni garanzia sulla qualità e sull’efficacia delle cure”.
Il Centro Dialisi di Tinchi presenta le medesime qualità del centro materano, con il quale è in rete per la gestione dei pazienti più complessi. Sempre per Tinchi sono, peraltro, previsti lavori di miglioramento delle strutture d’accoglienza, già finanziati dalla Regione Basilicata. “Matera e Tinchi –spiega il Direttore Sanitario aziendale dott. Andrea Sacco- possiedono strutture dialitiche di qualità e professionisti medici ed infermieri che assicurano la più ampia tutela dei pazienti. L’allarme è del tutto ingiustificato”.
PDL: ENEA. Lettera al capo del governo e ai ministri dello Sviluppo economico, dell’Istruzione e della Pubblica Amministrazione
LEONE SU DIALISI: “CHIEDO INCONTRO URGENTE CON IL DIRETTORE DELL’ASM”
TRIBUNALI: INCONTRO A ROMA, DI TRANI NON INVITATO.
Alla luce di ciò, ci piacerebbe conoscere i motivi per i quali si è ritenuto opportuno non invitare al tavolo romano il sindaco di Pisticci mentre erano presenti, giustamente, i primi cittadini di Melfi e Lagonegro che, assieme al comune jonico, sono sedi di tribunali. La politica lucana deve spiegare se Pisticci fa parte della Basilicata e quali misure intende adottare perché ciò emerga. Devono spiegare quei politici eletti anche con il contributo dei pisticcesi perché, a fronte dei notevoli sacrifici, non è mai corrisposta la giusta attenzione, devono dire con chiarezza qual è il destino dell’ospedale di Tinchi, devono dire con chiarezza se Pisticci ha la stessa dignità di Lagonegro e di Melfi. Se così non fosse, se Pisticci deve intendersi un’entità a se stante, orfana di una rappresentanza a livello regionale e nazionale, si sappia che il popolo pisticcese non è più disposto a tollerare mortificazioni e che saprà individuare le giuste forme di lotta per evitare la continua spoliazione dei servizi, delle sue risorse e per difendere la dignità di un intero territorio.
Ufficio del Sindaco
NASCE “CIRCUITO PAESI DELLA POESIA”. ROCCA IMPERIALE CAPOFILA
mercoledì 27 giugno 2012
RETE NATURA 2000 BASILICATA: UN PATRIMONIO DA CONOSCERE, AMMINISTRARE, PROMUOVERE, E DIFENDERE
L’esperienza della Regione Basilicata tra ambiente, agricoltura e cultura dei luoghi
E’ stato presentato oggi a Roma, all’Accademia dei Lincei, il convegno Rete Natura 2000 Basilicata: un patrimonio da conoscere, amministrare, promuovere e difendere, organizzato congiuntamente da Regione Basilicata, ENEA e Forum Plinianum.Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione europea per la conservazione della biodiversità. E’ una rete ecologica istituita ai sensi della Direttiva "Habitat" 92/43/CEE per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. Rete Natura 2000 Basilicata nasce grazie all’impegno comunitario per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e per favorire la possibilità di nuove forme di finanziamento da destinare alle azioni che supportino la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali. Nato nel 2008 il progetto ha avuto un finanziamento pari a 5,4 milioni di euro. Il processo Rete Natura 2000 è stato attivato in Basilicata quattro anni fa e rappresenta un interessante modello metodologico con numerosi aspetti innovativi in termini di: multidisciplinarità, gestione della complessità, pianificazione integrata, partecipazione dei cittadini e delle istituzioni locali. Rete Natura 2000 è costituita da 53 siti che, nel complesso, coprono un territorio di 170.479 ettari, pari al 17,1% della superficie totale lucana. Il progetto Rete Natura 2000 potrà rappresentare uno strumento potente per la pianificazione dello sviluppo sostenibile della Regione. Il modello applicato in Lucania consente una profonda revisione degli obiettivi di “crescita e sviluppo”, non più riferiti al solo potere d’acquisto bensì orientati verso una dimensione complessa del concetto di benessere. La Regione Basilicata, detentrice di un rilevante patrimonio ambientale, agricolo e culturale, rappresenta oggi nel panorama nazionale un importante laboratorio per testare e praticare quel cambiamento che l’Europa auspica grazie alla convergenza delle politiche agricole, ambientali, culturali e produttive. Su 27 siti monitorati, 11 sono le tipologie di habitat considerati di particolare valore per la presenza di specie rare: in Europa ne sono stati identificati 34. Solo in Basilicata dunque vi è il 30% delle aree “privilegiate” per la ricchezza della biodiversità. Centoventitrè sono gli habitat denominati di “nuova indicazione”, cioè l’insieme di porzioni di bosco, superfici, pascoli e parchi fluviali sui quali insistono specie animali e vegetali che non erano state censite nelle campagne di monitoraggio precedenti. All’interno di questi nuovi habitat sono state individuate 239 nuove specie animali e 2.279 specie tra vegetali e arboreee. Per la realizzazione del progetto, sono stati selezionati 150 professionisti afferenti a diverse discipline, molti dei quali lucani, coordinati da esperti afferenti a quindici diverse istituzioni scientifiche nazionali (tra le quali Università, Enea, Ispra, Inea). Il team, così composto, è stato chiamato ad operare su temi attinenti al mantenimento e potenziamento dei servizi ecosistemici, salvaguardia della biodiversità terrestre e marina, sviluppo delle attività agricole e zootecniche, architettura e pianificazione, analisi e rappresentazione territoriale. Rete Natura 2000 Basilicata ha messo in atto un modello di sviluppo moderno e fortemente integrato, per conservare insieme al territorio i saperi, le culture e le tradizioni che lo hanno plasmato, cercando di condividere con la gente del luogo la consapevolezza dei valori locali e la responsabilità di gestire correttamente un tale patrimonio, per preservarlo nel tempo. Pertanto, l’approccio sperimentato nel progetto Rete Natura 2000 potrà rappresentare uno strumento potente per la pianificazione dello sviluppo sostenibile della regione e l’individuazione degli indicatori per misurare nel tempo l’efficacia di azioni e misure intraprese. Al convegno sono stati presentati i risultati ottenuti in merito a: perimetrazioni dei siti; strumenti per l’analisi della complessità ambientale su scala regionale; proposizione di misure di conservazione; redazione di Piani di gestione. Le attività, che si concluderanno entro dicembre 2012, rappresentano un rilevante contributo all’attuazione delle politiche ambientali e di sviluppo della Regione Lucana. L’approccio lucano è stato riconsiderato nel pomeriggio, in una specifica tavola rotonda a cui hanno partecipato rappresentanti delle Regioni in cui è stata attivata Rete Natura 2000 per confrontarsi sul delicato tema dei finanziamenti comunitari per lo sviluppo di Rete Natura 2000 in Italia, concentrandosi sul PAF (Prioritised Action Framework) per il quale la Commissione Europea attende l’invio di specifici progetti entro dicembre 2012.
In linea con quanto previsto dall’art 8 della Direttiva Habitat e con la proposizione delle misure di tutela e conservazione degli habitat d’interesse comunitario, la Commissione Europea ha chiesto infatti agli Stati membri di individuare le azioni prioritarie di intervento (PAF: Prioritised Action Framework) per il periodo 2014-2020. La redazione del PAF spetta alle Amministrazioni regionali, che sono al contempo responsabili sia dell’attuazione di Rete Natura 2000, sia della gestione dei siti, sia dei programmi operativi afferenti ai vari Fondi comunitari. Il PAF rappresenta un’opportunità da non perdere, per una più efficace pianificazione delle misure e delle risorse da realizzare con il rafforzamento della governance e il coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili dei fondi indicati nei documenti di indirizzo della programmazione 2014-2020 come potenziali sorgenti finanziarie per Natura 2000 (FEASR, FSE, FESR, FEP, LIFE). Al convegno hanno preso parte l’Assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco; il subcommissario ENEA, prof. Piergiuseppe Maranesi e il Presidente del Forum Plinianum, prof. Sandro Pignatti, accademico dei Lincei. Per la parte scientifica i risultati sono stati illustrati da un team in rosa: per ENEA da Patrizia Menegoni e Federica Colucci dell’Unità Tecnica Sviluppo Sostenibile ed Innovazione del Sistema Agro-Industriale e per la Regione Basilicata da Antonella Logiurato, dell’Ufficio Tutela della Natura. L’ENEA a sostegno del progetto Rete Natura 2000, si avvale anche del Centro Ricerche della Trisaia, nei pressi di Matera, che costituisce un importante riferimento scientifico e tecnologico sul territorio lucano. La principale ricchezza dell’Unione Europea si compone di molteplici entità che si relazionano sul piano spaziale e temporale restituendoci la complessa realtà dei nostri territori. La biodiversità, il cui valore biologico, estetico e funzionale è inestimabile, costituisce la colonna portante della nostra identità. Essa rappresenta un patrimonio naturale ricco, ma al tempo stesso fragile, che abbiamo il dovere morale di amministrare e trasmettere alle generazioni future. La conservazione della natura è il primo passo per il governo del territorio. Aver fatto ordine in questo campo mette la Basilicata in una condizione di vantaggio di fronte alle sfide del futuro.
Bolognetti sull’inquinamento del Pertusillo.
Bene, dopo soli tre anni ci raccontano che le Carpe sono morte per colpa di un virus e di un “pidocchio”. Nel prenderne atto, però, non possiamo fare a meno di chiederci se sia stata verificata la presenza di Ipa nelle carcasse dei pesci. Soprattutto, ci piacerebbe sapere come mai nessuno abbia ritenuto di dover sottolineare quanto affermato dall’OMS: “L’Aeromonas si trova nell’acqua, nel suolo e negli alimenti (carne, pesce, latte). Nelle acque di superficie si possono trovare fino a 1.000 ufc/mL, mentre se ne rintracciano poche unità nelle acque di sorgente o in acque non contaminate (in ogni caso più in estate che in inverno).” Non vorremmo che una volta di più qualcuno tenti di invertire cause ed effetti. In ogni caso, riteniamo di dover ribadire che l’eutrofizzazione del lago - che per lo stesso Istituto Superiore di Sanità è fatto inconfutabile - è stata determinata da numerosi fattori e tra questi il pessimo funzionamento della rete di depurazione, scarichi abusivi, ecc. Trovo, inoltre, quanto meno azzardato il tentativo di escludere le attività estrattive dai fattori che hanno determinato un decadimento della qualità delle acque. Mi chiedo, infine, se le analisi siano state circoscritte solo alle carcasse dei pesci morti o se siano stati analizzati anche esemplari vivi.
Centro oli di Viggiano, il lavoro ai lucani
Secondo la Cisl il protocollo d'intesa permetterebbe di far partire rapidamente i cantieri, scongiurando il blocco fatto paventare in questi giorni da alcune amministrazioni comunali, e offrirebbe una valida opportunità di lavoro in un'area che, nonostante la ricchezza del sottosuolo, presenta un quadro economico e sociale di forte sofferenza, come confermano i principali indicatori. Per la Cisl si tratta di una proposta ragionevole che va nella direzione di salvaguardare il diritto al lavoro delle comunità locali che subiscono in maniera diretta i costi ambientali legati alle estrazioni petrolifere, ma che al momento, nonostante le royalties, non beneficiano di vantaggi significativi in termini economici e occupazionali. Il principio fondante della proposta cislina è di legare il lavoro al territorio creando al contempo le opportunità per accrescere e valorizzare, attraverso la formazione e misure mirate di politica attiva del lavoro, il patrimonio di risorse umane della zona, con particolare attenzione alle migliaia di lavoratori espulsi dal sistema produttivo lucano e attualmente imprigionati nel limbo degli ammortizzatori sociali e alle migliaia di giovani ad alta scolarizzazione che hanno come unica alternativa di andare ad ingrossare le fila dell'emigrazione intellettuale, sottraendo al territorio una componente fondamentale di capitale umano senza la quale è impensabile innescare processi di sviluppo locale. Il protocollo d'intesa aprirebbe, secondo la Cisl, un percorso concertato che deve avere come approdo finale la costituzione di un vero e proprio distretto energetico che faccia da volano alla crescita e allo sviluppo dell'intera area della Val d'Agri. La proposta della Cisl non intende precludere le opportunità di lavoro ai lavoratori extracomunitari, ma intende affermare la necessità di una governance territoriale del mercato del lavoro che pianifichi l'utilizzo della manodopera salvaguardando i diritti e assicurando la piena integrazione nel tessuto sociale locale.
Incontro tra il Dalai Lama e Marco Pannella. Bolognetti: quando una immagine vale un editoriale.
C’è una stampa lucana che questa mattina non ha rimosso, non ha censurato. C’è una stampa lucana che ha saputo e voluto sottolineare con immagini, che sono di per sé un editoriale, il lungo, intenso abbraccio tra il Dalai Lama e Marco Pannella in quel di Scanzano. Una visita riservata, discreta quella di Marco, che non è stata preannunciata da nessun comunicato stampa, solo qualche comunicazione privata. Marco era lì per incontrare Kundun, il leader spirituale e politico della comunità tibetana in esilio. Quelli della Siritide – giornale on-line – mi hanno detto: “noi quelle immagini le abbiamo e le faremo vedere”. Io dico grazie, grazie a Maria Paolo Vergallito e a Paolo Sinisgalli”, che tutti i giorni ci raccontano piccoli grandi eventi di una realtà nascosta e periferica, ma sulla quale si concentrano grandi interessi. Quella dell’abbraccio che non c’è, è una storia fin troppo ordinaria. Una storia che Marco Pannella ci racconta da anni, parlandoci de “la Peste” e quando con testardaggine ripete AMNISTIA, AMNISTIA, AMNISTIA!! Sono stati due giorni intensi per la Lucania, due giorni preceduti dalla notizia della cittadinanza negata a Milano, ennesimo segnale di una “ragion di stato” e di una realpolitik che prevale sul diritto e i diritti. Ed è per questo che continuiamo e continueremo a tentare di dar forza al Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, il partito delle doppie tessere, dove ci si iscrive per un anno o per una vita e dove nessuno ti chiederà mai l’analisi del DNA. Il Partito dei Montagnard ed degli Uiguri, del Tibet e di tutte le minoranze oppresse. Sì, continueremo a cercare compagni di strada e di lotta, continueremo a chiedere l’obolo di uno scellino. Ho stima e fiducia da sempre del caporedattore Rai Oreste Lo Pomo, conosco la sua professionalità e so che anche per lui quelle immagini, che hanno colpito molti, sono importanti.
MADONNA "TURN UP THE RADIO" da venerdì in radio!
"Turn Up The Radio" è già una hit!
guarda la reazione della gente durante:
28 GIUGNO: “SANITA’ DAY” IN DIFESA DELLA SANITA’ PUBBLICA
La Sanità pubblica anche in Basilicata fa i conti con il de-finanziamento, i conflitti istituzionali. L’attività sterile della Giunta Regionale ha determinato una paralisi dell’Assessorato alla Sanità, esponendo il Servizio Sanitario Regionale al reale pericolo di una progressiva disgregazione e mettendo a rischio il fragile sistema di servizi sanitari che si è faticosamente evoluto negli ultimi quindici anni. Diminuisce il perimetro dell’intervento pubblico; crescono i tickets pagati ed aumenta tutta la spesa sostenuta in proprio dai cittadini; sale il carico fiscale mentre calano quantità e qualità dei servizi sanitari erogati, colpendo quindi soprattutto le fasce più povere della popolazione. Il lavoro in sanità diventa più gravoso e più rischioso, più raro e più precario. Il prolungato blocco del turnover sta portando al collasso il Servizio Sanitario Regionale impoverendo il sistema di professionalità. La nostra Regione è in ritardo nell’attuazione del piano di riordino della rete Ospedaliera e la rivisitazione dei servizi territoriali. I professionisti della Sanità non trovano ascolto nella programmazione delle Aziende Sanitarie ammalate e sempre più prigioniere dei vincoli economici di bilancio, contemporaneamente sono costretti a subire convenzioni per servizi clinici la cui efficacia è ancora da valutare ma che certamente producono fenomeni passeggeri di “colonizzazione professionale”. Si enfatizza troppo spesso una sterile volontà di chiudere servizi inefficienti o di scarsa qualità, ottenendo sterili effetti annuncio buoni solo per dichiarazioni di attivisti politici che riempiono inutilmente le pagine dei giornali per qualche giorno. Con molta leggerezza si lasciano carenti di titolarità le Unità Operative complesse e semplici, ospedaliere e territoriali, attraverso interpretazioni di comodo delle leggi; nello stesso tempo ci si impegna magari con il Ministero della salute a produrre a getto continuo ipotesi di ridefinizione delle attività e/o delle competenze professionali in sanità. Si demonizza strumentalmente e all’occorrenza la libera professione intramoenia “allargata”, mettendola pretestuosamente in relazione con le liste d’attesa incapaci di proporre finalmente una soluzione strutturale. Il “patto sociale“ tra professionisti della sanità regionale e i Cittadini in questa nostra piccola e dignitosa regione rischia di saltare. Il medico è sempre più solo alle prese con cittadini arrabbiati e contenziosi legali.
È necessario che la Politica Regionale superi gli interessi di schieramento di parte e gli individualismi riappropriandosi del proprio ruolo di mediatore tra l’interesse particolare e quello più generale della nostra piccola comunità regionale, esercitando il ruolo di educatore e in-formatore per una più efficace fruizione dei servizi sanitari. La sopravvivenza del Sistema Sanitario Pubblico dipenderà anche da quanto le ragioni sociali riusciranno ad imporsi su quelle economiche ed a mantenersi aderenti ai principi costituzionali.
NOI INTENDIAMO FARE LA NOSTRA PARTE.
Comunicato stampa a firma congiunta delle Segreterie Regionali: ANAAO ASSOMED – FVM – COSMED - FP CGIL MEDICI –– CISL MEDICI – SDS SNABI – UIL MEDICI –FIMMG – AAROI - FASSID
ANED: I CENTRI DIALISI DEL MATERANO SONO A RISCHIO SICUREZZA.
L’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Matera ha in dotazione quattro medici più il direttore facente funzione e ventuno infermieri, compreso la caposala, dispone di 24+2 posti dialisi complessivi distribuiti in quattro ambienti, oltre ad una sala contumaciale, ed ha in trattamento un centinaio di pazienti. Da lungo tempo è assente una unità medica per congedo e l’ASM non ha mai provveduto alla sua sostituzione, mentre un paio di settimane fa si è dovuto assentare un altro medico per gravi problemi. In pratica i medici attualmente in servizio sono tre, costretti a turni massacranti per garantire l’assistenza durante i due turni giornalieri di dialisi, mattina e pomeriggio, dal lunedì al sabato, l’attività di ambulatorio per i nefropatici esterni, la reperibilità per coprire eventuali emergenze, la gestione dell’attività di ricovero, organizzare la quotidianità perché i pazienti sono sempre più anziani e tante difficoltà sorgono per garantire un posto ai nuovi malati, gli interventi di fistola artero-venosa, le consulenze, la tenuta del registro regionale degli uremici e tanto altro ancora. Il Centro Dialisi rischia il collasso, la carenza di personale non solo medico ma anche infermieristico è gravissima e ingiustificabile e mette fortemente a rischio la vita e la salute dei pazienti.
I pazienti sono preoccupati, avvertono che la situazione è difficile, vivono il peso di carenze e disagi ulteriori, hanno timore che una fatale disattenzione, dovuta ad un carico di lavoro inaccettabile, possa provocare gravi conseguenze, pur apprezzando la dedizione e l’abnegazione di tutto il personale che inevitabilmente deve arrabattarsi per tamponare il quotidiano. Più volte abbiamo ribadito ai soggetti istituzionali che si occupano di politiche sanitarie la necessità di costituire un osservatorio regionale che valuti l’attuale situazione nefrologica e dialitica lucana, l’opportunità di creare una rete fra i medici di base, i distretti sul territorio, i centri diabete e le unità di nefrologia, intervenire sugli stili di vita considerati a rischio, sulla precoce identificazione della patologia, sul controllo delle complicanze, il bisogno di una assistenza socio sanitaria complessiva per una popolazione dialitica sempre più anziana, ma soprattutto gli sforzi maggiori vanno concentrati sulla presa in carico precoce del paziente nefropatico, che si è dimostrata essere associata ad un minor ricorso all’ospedalizzazione e ad una riduzione del rischio di morte.
È invece si attuano politiche di razionamento, tagli indiscriminati, si chiudono servizi e reparti spesso con una visione miope che fa dimenticare che in sanità, certo non bisogna sprecare, ma bisogna assolutamente investire, che tagli indiscriminati oggi, vogliono dire molte più spese in futuro, che negare servizi porta inevitabilmente alla richiesta di assistenzialismo. Forse le prossime vittime di chiusura sono la nefrologia e la dialisi? Secondo gli standard nazionali ormai largamente condivisi, tre nefrologi possono dializzare al massimo 30 pazienti, i restanti 70 pazienti dovrebbero dializzare fuori regione perché in Basilicata non ci sono posti dialisi disponibili. Non c’è spazio per tutte le attività che abbiamo citato prima che fanno bene al paziente e al Servizio Sanitario Nazionale e Regionale: ciò significa negare la vita e la salute e scaricare sui malati e le loro famiglie i costi umani e sociali della malattia. Quali iniziative intende attuare il direttore generale per assicurare la sicurezza dei pazienti e del personale? Come si potrà conciliare il diritto insostituibile alla vita con l’esigenza legittima del personale ad usufruire di qualche giorno di riposo, nella speranza che non si verifichino altre emergenze? E’ una situazione inaccettabile dovuta alla colpevole inerzia di ASM e Regione. Ma se Matera piange, il Centro dialisi dell’ospedale di Tinchi non sorride.
Dal punto di vista strutturale il Centro presenta grossi problemi: tre sale dialisi hanno spazi ridottissimi che riducono notevolmente gli interventi di manovra e i movimenti del personale, limitano la privacy e lo spazio vitale dei pazienti; in caso di urgenza se c’è da spostare un letto o una poltrona bisogna rimuovere tutti gli altri. Anche i servizi igienici hanno dimensioni ridotte, non accessibili ai pazienti che hanno bisogno dell’uso della carrozzina. Non esiste una sala di attesa per pazienti e familiari, una stanza per gli infermieri, un locale per il deposito di apparecchiature e carrozzine: queste ultime sono sistemate nel corridoio e negli spazi antistante l’ingresso nelle sale dialisi. I medici sono ammassati in una piccola stanza, il deposito per il materiale di dialisi è insufficiente e poco attrezzato. Sullo stesso piano, non molto tempo fa, sono stati ristrutturati dei locali che, con alcune modifiche, potevano essere destinati ad una sistemazione più degna del Centro Dialisi. Invece, attualmente, gli stessi ambienti sono utilizzati come sede del distretto sanitario, per far fronte ad un’altra circostanza critica, mentre l’emergenza dialisi continua a essere trascurata e dimenticata. Un Centro Dialisi deve operare nel rispetto dei requisiti tecnici, organizzativi e ambientali, con locali e spazi adeguati alla tipologia dell’attività e nei limiti indicati dalle vigenti norme in materia di sicurezza. Anche il Centro Regionale Trapianti, che ha sede presso l’ospedale di Matera, presenta problemi di carenza di personale. Il CRT oltre a svolgere tutte le funzioni definite dalla Legge 01/04/1999 n. 91, che disciplina il prelievo di organi da cadavere a scopo di trapianto terapeutico, gestisce anche l’ambulatorio regionale e il follow up dei pazienti trapiantati.
Una sola unità infermieristica è assolutamente insufficiente poiché i pazienti trapiantati seguiti in ambulatorio sono tanti circa 200, a volte presentano problemi complessi che richiedono più assistenza. In caso di assenza dovuta a situazioni gravi o a particolari necessità, come si è verificato in questo periodo, si è dovuto come al solito rincorrere l’emergenza e trasferire un’infermiera che abitualmente collabora in un altro reparto. Nel mese di marzo scorso abbiamo inviato al nuovo direttore generale dell’Azienda Sanitaria di Matera e all’assessore regionale alla sanità una relazione su tutte le condizioni critiche presenti presso i Centri Dialisi di Matera e Tinchi e il Centro Regionale Trapianti: ad oggi aspettiamo ancora una risposta ed è impossibile avere contatti telefonici con i vertici dell’ASM: un comportamento che rivela indifferenza e insensibilità.
La Cia con Scuola in Fattoria in visita ad Ostuni e a Torre Canne
Nel corso delle visite il gruppo è stato accompagnato da quattro guide turistiche che la Cia ha messo a disposizione dei ragazzi; appena giunti nel paese i partecipanti hanno potuto osservare la bellezza del centro storico di Ostuni con le sue case dalla tradizionale coloritura bianca a latte di calce e per questo chiamata la città bianca. La visita è iniziata presso la Masseria Brancati: qui i bambini hanno potuto osservare la bellezza degli ulivi secolari definiti monumentali e piantati in epoca romana, la cui bellezza è pari a quella dei tanti monumenti disseminati nelle nostre città d'arte; per constatare la grandezza del tronco 22 bambini tutti insieme hanno abbracciato uno di questi alberi di circa cinquemila anni. Il signor Corrado Rodio, titolare dell'azienda, ha illustrato il tipo di coltivazione realizzata nella sua azienda e l'olio prodotto dalle piante millenarie di olivo ed ha poi fatto visitare la masseria costruita in epoca medievale con annesso frantoio ipogeo di età romana, scavato nella roccia calcarea ed utilizzato fino al 1800; all'interno della masseria vi è una piccolissima chiesetta in stile barocco. Dopo aver visitato l'azienda, i ragazzi seduti in cerchio nel piazzale hanno potuto degustare sulle friselline, tre tipi di olio ottenuto da varietà diverse di olivo ed avente differente gusto: piccante, amaro e fruttato, che sono le caratteristiche principali per poter distinguere se un olio è buono oppure no. L'azienda produce, imbottiglia e commercializza proprio l'olio ottenuto dalle olive raccolte dagli alberi secolari. La visita è poi proseguita presso la zona umida denominata Fiume Morelli: qui è stata reintrodotta la pratica dell’acquacoltura, attiva fino a venti anni fa, situata negli spazi retrodunali del Parco delle Dune Costiere. La zona umida è caratterizzata dalla presenza di alcuni specchi d’acqua salmastra alimentati da sorgenti che presentano una forma a “L” che si sviluppano per 800 metri. Vi è un sistema di 8 bacini comunicanti interrotti da 7 chiuse in cui è inserita una saracinesca. Le vasche risultano indipendenti e alimentate da acqua sorgiva. Nei bacini esistono numerose sorgenti, alcune profonde fino a 5-6 metri con una grande portata d’acqua. Il regime delle acque viene regolato da una chiusa principale collegata al mare, che permette il deflusso dell’acqua. All’interno della zona umida si trova una vasca denominata “peschiera” circondata da alte mura perimetrali, in questa grande vasca protetta, veniva trasferito il pesce pescato nei bacini; in un secondo momento poi il pesce poteva essere comodamente ripescato per essere venduto. L'antico impianto di allevamento risale alla fine dell'800 e dal 2009 è stata ripristinata l'attività di acquacoltura biologica. Unico del suo genere in Italia, vengono rispettati alcuni criteri: i capitoni, ossia le femmine gravide pronte a partire per il mar dei Sargassi per riprodursi, una volta pescati vengono rilasciati in natura; non viene effettuata alcuna somministrazione di mangimi, gli animali si nutrono di ciò che l'ambiente naturale è in grado di fornire loro; non c'è inserimento di nuovi soggetti provenienti da altri ambienti da ingrassare o allevare; l'ultima chiusa collegata al mare è sempre aperta con gli animali che possono entrare e uscire quando desiderano. In pratica, non si tratta di un vero e proprio allevamento ma di un prelievo programmato di anguille e cefali provenienti dal mare ed eseguito solo nel mese di dicembre con la pesca tradizionale, che fa ricorso all'impiego di nasse e tramagli. Queste particolari nasse sono degli strumenti di cattura a forma conica con all’interno setti progressivamente più piccoli che favoriscono l’entrata del pesce impedendone la fuga. In origine le maglie erano fatte di cotone ed erano ricoperte di catrame per evitare che i vermi le mangiassero; per evitare questo inconveniente in tempi più recenti si è cominciato ad usare il nylon. Le maglie sono appositamente più larghe in modo da pescare solo gli esemplari più grandi (al di sopra dei 200 grammi). Una volta pescate, le anguille vengono tenute in gabbie, posizionate in acqua all’altezza del ponte per conservarle vive fino all’ultimo giorno di pesca. Un’anguilla può arrivare a pesare anche 2 kg ed essere lunga circa un metro. La pesca delle anguille dura mediamente dalle due alle tre settimane. Di tanto in tanto, oppure quando non si può pescare in mare a causa del brutto tempo, vengono controllate le nasse e svuotate nelle apposite gabbie. Quest’attività si svolge generalmente dal 1 sino al 21-22 dicembre e la vendita avviene nei giorni successivi. Inoltre nel corso della visita al Parco sono stati mostrati la pianta di ginepro coccolone così chiamato per il nome delle sue bacche “coccole” e la pianta del giunco i cui rami vengono prelevati per fare i cesti utilizzati nel settore caseario per conservare il formaggio fresco che prende il nome di “giuncata”. Ancora una volta il progetto “Scuola in Fattoria” in entrambe le visite ha mostrato ai partecipanti realtà produttive importanti della nostra regione e bellezze naturali del mondo agricolo come gli alberi di ulivo secolari, che hanno lasciato tutti i presenti a bocca aperta per la maestosità e la bellezza, che fanno parte della nostra storia e della nostra tradizione.
Ennesimo episodio di maltrattamenti in famiglia: marito arrestato dai Carabinieri di Matera.
martedì 26 giugno 2012
PRIMO COMITATO REGIONALE MPA E CONGRESSO NAZIONALE DI LUGLIO
Eletti i 9 della direzione e i delegati per l’appuntamento MPA di Roma.
Attivo da ieri sera il Comitato Regionale MPA. Consistenti le azioni consumate durante i lavori dal Segretario, Roberto Falotico e dall’assemblea. Sono stati, infatti, eletti i nove componenti della direzione. Questi sono Antonio Bisceglia, Nino Ferrara, Pietro Floris, Stefano Lauria, Marco Mutinati, Liborio Nicoletti, Rocco Orlando, Donato Petruzzelli e Angelo Tosto. Con loro i componenti di diritto come i due Segretari provinciali, De Fino e Corazza e la tesoriera, Anna Fulgione. Dopo di essi nominati: vice segretario regionale, Nicola Andrisani, ed i tre dirigenti, l’organizzativo, Rocco Franciosa, quello degli Enti locali, Rocco D’Emilio e quello per le infrastrutture, mobilità, protezione civile, Rocco Pergola.
Nel riallacciarsi alla sua relazione del park Hotel, Falotico ha ribadito ai suoi, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il “MPA è un movimento autonomo. Le scelte in termini di voto in Aula saranno dettate esclusivamente dal collimare o meno con l’interesse dei lucani tutti e verranno sempre prima di apparentamenti dettati dalla convenienza del momento”. Gli occhi saranno sempre puntati sulle soluzioni valide e non sulla provenienza di queste. I percorsi o saranno trasparenti o non ci sarà strada da poter fare insieme. Ne è tanto convinto il Segretario da invocare la medesima linea per il prossimo Congresso federale che si terrà a Roma il 7 e l’8 luglio. “La Basilicata, ha detto Falotico, dovrà portare con sé il gonfalone della propria presenza nel panorama nazionale e dovrà saper convincere con una sua proposta. Lavoriamo perché siano debitamente tenuti in considerazione i singoli Movimenti locali nelle scelte che vedranno impegnato il nazionale”. Poi si rivolge agli amministratori presenti nella sala assiepata d’iscritti e simpatizzanti, ricordando loro che il MPA saprà, se necessario, agire come partito, perché possano operare sui territori con la dovuta serenità. E di territorio si è parlato anche quando l’assemblea ha ricordato l’importanza dell’insistere su di essi, dell’essere vicini alle istanze delle persone, di creare sinergie per le quali l’attività degli organismi appena eletti è importantissima. Fra gli interventi, quelli del Consigliere regionale, Mollica e del Consigliere comunale di Matera, Angelo Tosto, da cui emerge come si “possa partecipare al cambiamento di rotta solo modificando il linguaggio sui temi che un po’ tutti i partiti rivendicano propri: il lavoro, l’ambiente, la giustizia sociale, l’agricoltura, il turismo, la reindustrializzazione cambiando il contenuto delle proposte, dando loro una forza propositiva tanto alta da potersi distinguere”. Per alcuni partecipanti il segreto del successo del MPA starà nell’aggregazione che sarà in grado di mettere in pista e nella circolazione diffusa delle informazioni che riguardano la vita pubblica e le scelte della politica. Questi gli elementi sul tappeto raccolti dal Segretario regionale MPA, Roberto Falotico, che ha concluso i lavori, procedendo all’elezione dei delegati ed all’annuncio di un carnet di iniziative tematiche ed itineranti nelle quali ogni piazza sarà cornice di “Io vivo per te”. Quella frase che almeno una volta nella vita i padri e le madri hanno detto alla loro progenie. Il MPA vuole che corrisponda nella sostanza alla partecipazione attiva ed alla ridiscesa in gioco. Com’è stato per tanti momenti nodali degli ultimi 40 anni, così oggi quei veterani tornino a stimolare la politica per il bene dei giovani e della Basilicata. Si andrà dal lavoro, al turismo, all’agricoltura, alla reindustrializzazione della Val Basento, passando per il volontariato sociale, solo per anticipare qualche argomento e vorrà essere un’occasione di richiamo e di riflessione per tutte le generazioni che oggi hanno figli.
I delegati eletti a partecipare al Congresso Federale di luglio:
- Bisceglia Antonio;
- Corazza Michele;
- De Bellis Giuseppe Maria;
- Di Cuia Gianni;
- Ferraro Giuseppe;
- Fulgione Anna;
- Galante Paolo;
- Guarente Mario;
- Mutinati Marco;
- Tosto Angelo.
BASENTANA. BELISARIO (IDV): VA RAFFORZATO SISTEMA VIARIO REGIONE
Disinfezione e derattizzazione del territorio comunale di Pisticci
Pisticci 26 giugno 2012
lunedì 25 giugno 2012
Ciccolella, si cercano soluzione per scongiurare i licenziamenti
Cerimonia Commemorativa del 238° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza
Quest’anno la cerimonia è stata organizzata nella splendida cornice del Museo Archeologico Nazionale "Domenico Ridola". Il "Regio Museo Ridola" fu istituito il 9 febbraio 1911 in seguito alla donazione gratuita allo Stato delle collezioni di reperti archeologici del Senatore Domenico Ridola ed è il museo statale più antico della Basilicata. Nell'ottobre dello stesso anno il Comune di Matera deliberò la cessione perpetua e gratuita allo Stato dei locali dell'ex Convento delle Clarisse, per ospitare ed esporre in modo adeguato i reperti archeologici donati. Il Convento delle Clarisse, che costituisce il nucleo storico del museo, fu eretto sul finire del seicento per volere dell'Arcivescovo Del Ryos allo scopo di raccogliere sacerdoti, anziani e malati; fu utilizzato come convento fino all'inizio del 1900 quando il Comune di Matera requisì l'immobile e successivamente lo donò allo Stato per ospitare il Museo appena istituito. All'edificio conventuale sono stati aggiunti nuovi corpi di fabbrica nel 1950 e nel 1976, grazie ai finaziamenti del Genio Civile e della Cassa del Mezzogiorno, e nel 1991 con il progetto FIO 85 Matera - Cultura, struttura che attualmente ospita gli uffici. Le collezioni donate allo Stato erano costituite prevalentemente da reperti archeologici, frutto di un'intensa attività di ricognizione e ricerca condotta da Ridola nel territorio intorno a Matera a partire dal 1872, con passione e rigore scientifico, che gli valse l'apprezzamento dei più importanti archeologi italiani e stranieri dell'epoca. Successivamente il Museo si è arricchito di interessanti reperti rinvenuti nelle campagne di scavo effettuate nel territorio materano, individuato dal medio corso dei fiumi Basento, Bradano, Cavone-Salandrella, a cui si sono aggiunte cospicue donazioni e acquisti. Per il raggiungimento degli obiettivi che gli sono affidati, il Corpo della Guardia di Finanza opera nella provincia di Matera, con una articolata struttura organizzativa che prevede, sul territorio, alle dipendenze del Comando Provinciale:
un Nucleo di Polizia Tributaria;
un Comando Compagnia;
ambedue con sede a Matera
un Comando Compagnia con sede in Policoro;
un Comando Brigata, alle dipendenze della Compagnia di Matera, con sede in Metaponto – Frazione di Bernalda.
Al Corpo (costituito, nella provincia, da circa 206 unità) è, oggi, demandato l’espletamento dei compiti di polizia economica e finanziaria. In tale prospettiva, i reparti operanti sul territorio, sono orientati:
al contrasto all’evasione fiscale, al riciclaggio e alla individuazione dei proventi accumulati dalla criminalità organizzata;
alla vigilanza nel settore doganale, a quello delle frodi al bilancio dell’Unione Europea nonché alla prevenzione ed alla repressione delle violazioni in materia di risorse e mezzi finanziari pubblici;
alla tutela dei diritti d’autore, dei brevetti, dei marchi e degli altri diritti di privativa industriale;
alla tutela ambientale con particolare riguardo ai connessi riflessi economico-finanziari oltre che tributari;
al servizio di pubblica utilità “117”.
(PREMIAZIONE MILITARI DISTINTISI IN OPERAZIONI DI SERVIZIO)
Tenente Alberto MOLLICA
Luogotenente Andrea MARAGNO
Appuntato Vincenzo D’ERCOLE
motivazione:
Militari in forza ad un Nucleo PT, evidenziando notevoli capacità tecnico-professionali e spiccato acume investigativo partecipavano ad una complessa ed articolata attività di P.T. e P.G. attraverso la quale veniva rilevato un sofisticato sistema di frode in dogana mediante l’utilizzo del deposito fiscale I.V.A. virtuale /simulato. L’attività di servizio si concludeva con la constatazione di prodotti vari illecitamente importati dalla Cina per un valore di €. 2.387.691,00, il recupero a tassazione di circa 6.021.723,00 di euro di ricavi, nonche’ la segnalazione all’A.G. di nr.20 soggetti per i reati di usura, bancarotta fraudolenta e riciclaggio.
L’operazione di servizio riscuoteva l’apprezzamento della superiore gerarchia e suscitava vasta eco sugli organi di informazione. Matera e Provincia, gennaio 2011– maggio 2012
ENCOMIO SEMPLICE:
Maresciallo Aiutante Giovanni RICCARDI
Maresciallo Capo Rosario QUINTO
Appuntato Scelto Giuseppe SANTAMARIA
motivazione:
Militari in forza ad un Nucleo PT, confermando elevate capacità professionali e spiccate doti investigative assicuravano qualificato e determinate contributo personale nell’esecuzione di una complessa indagine di polizia giudiziaria nel settore degli stupefacenti nell’ambito della quale veniva individuata un’attività criminale finalizzata al traffico e alla detenzione, a fini di spaccio, di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente. L’attività di servizio consentiva il sequestro di circa 4 kg. Di sostanza stupefacente, la segnalazione all’A.G. di nr. 8 soggetti dei quali nr. 5 raggiunti da ordinanze di custodia cautelare.
L’attività di servizio riscuoteva il vivo apprezzamento delle Superiori Gerarchie e suscitava vasta e positiva eco sugli organi di informazione locali contribuendo così ad accrescere il prestigio e l’immagine del Corpo.
Matera, Febbraio 2010 – Marzo 2012.
ENCOMIO SEMPLICE:
Maresciallo Aiutante Soro ANGELO
Maresciallo Aiutante Mario SACCO
Brigadiere Paolo PETRELLI
motivazione: Militari in forza ad un Nucleo PT , fornivano determinante apporto personale nell’esecuzione di una complessa ed articolata attività ispettiva finalizzata al controllo della corretta utilizzazione di finanziamenti pubblici che consentiva di segnalare alla Corte dei Conti un'indebita erogazione e percezione di finanziamenti pubblici, pari a € 4.608.546,45, nonché le gravi responsabilità riscontrate nei confronti nr. 4 soggetti. L’operazione di servizio riscuoteva il vivo apprezzamento del Procuratore Regionale presso la Corte dei Conti di Potenza e della Superiore Gerarchia .
ENCOMIO SEMPLICE:
Brigadiere Emanuele PADULA
Appuntato Scelto Giovanni ROCCANOVA
motivazione:
Militari in forza ad una Compagnia, evidenziando elevato spirito d’iniziativa, alto senso civico e del dovere, in occasione di una imponente precipitazione nevosa, si prodigavano con prontezza ed efficacia nel prestare soccorso ad un’anziana donna colta da malore.
L’operato, risultato determinante per scongiurare conseguenze più gravi alla malcapitata, riscuoteva l’apprezzamento della Superiore Gerarchia e suscitava positiva eco nell’opinione pubblica, contribuendo, così, ad accrescere il prestigio e l’immagine del corpo.
Grassano (MT), 08 febbraio 2012.
Infine il giovane Massimiliano, figlio del M.A. TORNESE Massimo, procede nella lettura della “Preghiera del Finanziere”
Testo preghiera:
Signore Iddio, che hai voluto distinta in molti popoli la famiglia umana, da Te creata e redenta, guarda benigno a noi, che serviamo in armi l’Italia.
Aiutaci, o Signore, affinché forti della Tua fede, affrontiamo fatiche e pericoli in generosa fraternità di intenti, offrendo alla Patria la nostra pronta obbedienza ed il nostro sereno sacrificio. Fa che sentiamo ogni giorno, nella voce del dovere che ci guida, l’eco della Tua voce;
fa che le Fiamme Gialle d’Italia siano d’esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai Tuoi comandamenti ed alla Tua Chiesa, nella osservanza delle patrie leggi, nella consapevole disciplina verso l’Autorità costituita.
Accogli nella Tua pace i Caduti di tutte le guerre e dona il premio a coloro che hanno speso la vita nell’adempimento del dovere. E concedi a noi e alle nostre famiglie, la Tua benedizione, la protezione di Maria Santissima e del nostro Patrono San Matteo.
Amen.
- Contrasto all’evasione fiscale
VERIFICHE
E CONTROLLI FISCALI
|
|
Verifiche
e controlli eseguiti (n.)
|
165
|
Materia
imponibile sottratta a tassazione (€)
|
24.000.000
|
Imposta
dovuta ai fini I.V.A. (€)
|
4.800.000
|
Imposta
non versata ai fini I.V.A. (€)
|
370.000
|
Ritenute
non operate e/o non versate (€)
|
150.000
|
Evasori
totali / paratotali scoperti (n.)
|
16
|
Soggetti
denunciati per reati fiscali (n.)
|
13
|
SOMMERSO
DA LAVORO
|
|
Lavoratori in nero e
irregolari scoperti (n.)
|
54
|
Datori
di lavoro verbalizzati per utilizzo di manodopera irregolare e in
nero (n.)
|
9
|
SCONTRINI
E RICEVUTE FISCALI
|
|
Interventi
eseguiti
|
805
|
|
35,16%
|
SEQUESTRI
PATRIMONIALI PER REATI FISCALI
|
|
Valori
sequestri (€)
|
8.444.544
|
ADESIONE
AL CONTENUTO DEI PROCESSI VERBALI DI CONSTATAZIONE
|
|
II.DD.
– elementi positivi e costi non deducibili (€)
|
982.351
|
Nel
settore del contrasto all’evasione fiscale sono stati conclusi
diversi interventi che hanno fatto emergere pericolose
fenomenologie di evasione realizzate:
In
un caso, ad esempio, è stata scoperta un’evasione di oltre 12
milioni di euro attraverso l’esame di una contabilità
“parallela” a quella ufficiale, sulla quale venivano
registrate tutte le operazioni in “nero”. In un altro caso è
stato scoperto un professionista che aveva evaso, in pochi anni,
quasi mezzo milione di euro.
|
Sono
tuttora in corso supplementi di indagine di natura
economico/finanziaria su un gruppo di società, già coinvolte
nell’operazione della Tenenza di Lauria denominata “DOMINO”
che, nel mese di maggio dello scorso anno, portò all’esecuzione
di numerose ordinanze di custodia cautelare. L’operazione
“Domino” portò alla luce un sodalizio criminale finalizzato
all’evasione fiscale. Al centro della maxi evasione il business
delle energie rinnovabili. Un raggiro di circa 90milioni di euro,
perpetrato con fatture false, posto in essere
nel settore dell’energia alternativa,
con particolare riferimento alla fittizia creazione di centrali
elettriche a bio-masse nei Comuni di Teana (PZ) e Tricarico (MT).
Dall’inizio
del 2012, la Compagnia di Policoro ha concluso tre delle numerose
verifiche fiscali avviate, con i seguenti esiti:
|
- Tutela Spesa Pubblica
INCENTIVI
PUBBLICI
|
|
Importo
dei finanziamenti indebitamente percepiti (€)
|
16.000.000
|
|
51.000
|
Il Nucleo
di Polizia Tributaria di Matera, nel corrente mese, ha eseguito,
d’iniziativa, una complessa attività investigativa finalizzata
a riscontrare a riscontrare l’illecita percezione di
finanziamenti pubblici inseriti nel programma operativo
pluriennale di marketing territoriale per l’attrazione degli
investimenti esteri, finanziato dal CIPE ed affidato alla Sviluppo
Italia S.p.a. ora INVITALIA - Agenzia Nazionale per l'Attrazione
degli Investimenti e lo Sviluppo d'Impresa, in favore di una
società con stabilimento nella provincia di Matera, operante nel
settore dell’indotto in agricoltura. In particolare la società
in questione è stata destinataria di un contributo ammissibile di
€ 25.365.200,00,
di cui 16.990.000,00
euro già concessi ed erogati.
|
DANNI
ERARIALI
|
|
Interventi
eseguiti (n.)
|
3
|
Importo
danni erariali (€)
|
1.700.000
|
Il Nucleo
di Polizia Tributaria di Matera, lo scorso mese di marzo, ha
concluso un’attività d’indagini nei confronti di un Ente
territoriale, che ha permesso di rilevare che due suoi dipendenti,
attraverso una molteplicità di alterazioni effettuate sulle
annotazioni del registro delle determinazioni, nonché con la
manomissione di dati inseriti nella contabilità, addivenivano
alla formazione di numerose determinazioni “irregolari”
attraverso le quali sono state liquidate ingenti somme a favore di
un gruppo di ditte operanti prevalentemente nel settore edile. Le
determinazioni irregolari contenevano il richiamo ad impegni di
spesa non pertinenti, a volte inesistenti; altre volte, impegni
realmente assunti artatamente gonfiati ovvero rigenerati per
consentire la liquidazione. In esito alle indagini ed alla
conseguente segnalazione alla Corte dei Conti, Procura Regionale
presso la Sezione Giurisdizionale per la Basilicata, sono stati
individuati n.18 soggetti per le responsabilità derivanti dal
danno erariale causato all’Ente quantificato in circa 1.100.000
euro.
|
Il Nucleo
di Polizia Tributaria di Matera, lo scorso mese di aprile, ha
concluso un’attività delegata dal Procuratore Regionale presso
la Corte Conti per la Basilicata, a seguito della quale è stato
accertato un danno erariale per un Ente territoriale ammontante a
circa 590.000 euro.
La vicenda riguardava l’illegittima
elevazione di numerose contravvenzioni da parte della Polizia
Municipale dell’Ente, contestate in dispregio alla normativa
all’epoca vigente riguardante l’utilizzo dei pannelli
integrativi nella segnaletica stradale per la regolamentazione
dell’accesso a zone a traffico limitato e conscia del fatto che
i ricorsi avverso i verbali di contestazione erano stati
sistematicamente accolti sia dal Prefetto che dal Giudice di Pace,
a causa di un evidente errore nella installazione della
segnaletica verticale.
|
TRUFFE
BILANCIO PREVIDENZIALE
|
|
Importi
truffe scoperte (€)
|
50.611
|
La
Brigata di Metaponto, nello scorso mese di marzo, ha eseguito
un’indagine in materia di spesa assistenziale, con riguardo alle
pensioni ed assegni sociali erogate dall’I.N.P.S. a favore di
due persone, le quali, pur se residenti all’estero, continuavano
a percepire indebitamente l’assegno sociale. I due soggetti sono
stati denunciati a piede libero alla competente Autorità
Giudiziaria e contestualmente segnalati alla competente sede
I.N.P.S., la quale ha provveduto immediatamente alla sospensione
dell’erogazione dello specifico beneficio economico di natura
assistenziale. Il danno accertato per l’I.N.P.S. ammonta a circa
50.000 euro.
|
- Contrasto alla criminalità organizzata e tutela mercato dei capitali
INVESTIGAZIONI
PATRIMONIALI ANTIMAFIA
|
|
Investigazioni
patrimoniali: soggetti interessati (n.)
|
9
|
Valore
dei sequestri (€)
|
345.000
|
Il Nucleo
di Polizia Tributaria di Matera, lo scorso mese di maggio, ha
denunciato a piede libero un soggetto di Montescaglioso (MT), il
quale, già gravato da condanna della Corte di Assise di Appello
di Salerno del 2006, irrevocabile dal 2007, per il reato di
associazione mafiosa, ha omesso di adempiere agi obblighi
dichiarativi delle variazioni patrimoniali imposti dalla normativa
antimafia, secondo la quale le persone condannate per una delle
fattispecie criminose indicate nell’art. 51, comma 3 bis del
c.p.p., per dieci anni dalla data in cui la sentenza è diventata
definitiva, devono comunicare al Nucleo di Polizia Tributaria
della Guardia di Finanza del luogo dell’abituale dimora, ogni
variazione patrimoniale non inferiore ad euro 10.329,14. I
militari delle Fiamme Gialle, a seguito delle indagini svolte, dal
raffronto dei dati emergenti dalle interrogazione delle banche
dati informatiche dell’Anagrafe Tributaria e di quella
dell’Agenzia del Territorio, hanno riscontrato che il soggetto
in questione ha omesso di segnalare al Nucleo di Polizia
Tributaria di Matera diverse transazioni immobiliari, per un
importo complessivo pari a circa 345.000
euro.
|
REATI
BANCARI, FINANZIARI, SOCIETARI E FALLIMENTARI
|
|
Soggetti
denunciati (n.)
|
3
|
- Contrasto ai traffici illeciti
INDAGINI
ANTIDROGA
|
|
Sostanze
stupefacenti sequestrate (gr.)
|
146
|
Il 7
marzo 2012, militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Matera
trassero in arresto cinque persone (due materani e tre
napoletani), assestando un ulteriore colpo all’attività
criminale dello spaccio di sostanze stupefacenti, consumata in
Matera.
Gli
arresti rappresentarono un punto di sintesi di una articolata
attività d’indagine, che aveva permesso di individuare in
Matera un’abitazione adibita al consumo ed allo smistamento di
sostanze stupefacenti e di scoprire il canale di
approvvigionamento della droga, che proveniva da un quartiere
storico di Napoli e, precisamente, del “Pallonetto” (da cui il
nome dell’operazione).
|
LOTTA
ALLA CONTRAFFAZIONE, PIRATERIA,
SICUREZZA
PRODOTTI E "MADE IN ITALY"
|
|
Prodotti
sequestrati (n.)
|
27.367
|
La
Compagnia della Guardia di Finanza di Policoro ha portato a
termine un’articolata attività di indagine in materia di
contraffazione, che
ha interessato tutto il territorio nazionale. La specifica
attività ha riguardato le “giostrine dondolanti” tanto amate
dai bambini, soprattutto perché raffiguranti noti personaggi
tratti dai cartoon. Gli accertamenti
ed approfondimenti tecnici svolti dai militari hanno palesato che
le giostrine erano contraffatte, in quanto prodotte in assenza
della prescritta autorizzazione delle case proprietarie dei
relativi marchi. Pertanto, su delega della competente Autorità
Giudiziaria, le Fiamme Gialle di Policoro, in diverse località
del territorio nazionale, hanno sottoposto a sequestro 57
giostrine,
per un controvalore complessivo pari a circa 300.000
euro.
Le 5 persone ritenute responsabili della contraffazione sono state
deferite alla competente Autorità Giudiziaria. per il reato
previsto dall’art. 473 C.P.
|
Nel
mese di marzo del c.a., i militari della Compagnia di Matera, a
seguito di attività info-investigativa, individuarono un emporio
del capoluogo di provincia gestito da un cittadino di etnia
cinese, all’interno del quale erano esposti per la vendita
articoli di varia tipologia contraffatti, recanti marcatura “CE”
mendace oppure del tutto privi di tale requisito di sicurezza. Al
termine della meticolosa attività, furono sottoposti a sequestro
circa 7.000 generi,
tra i quali medicinali, occhiali da vista, termometri, tutori
ortopedici, cosmetici, profumi, materiale elettrico, batterie
addobbi natalizi, giocattoli, ecc..
|
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