PERCHE’ TANTO ACCANIMENTO SUGLI OSPEDALI DI TINCHI, STIGLIANO E TRICARICO?
Come cittadini chiediamo delle risposte agli uomini delle istituzioni che abbiano il coraggio e sentano il dovere di darcele. E’ vero che l’ospedale “S. Maria delle Grazie” di Matera fu costruito quando era assessore alla Sanità Filippo Bubbico. E’ vero che il progetto e la realizzazione della struttura furono affidati allo studio tecnico del medesimo, architetti Bubbico ed associati? Certamente è vero che condirettore dei lavori fu Vito Gaudiano perché l’ha detto lui stesso in pubblico, autoproclamandosi con orgoglio “fratello” di Filippo Bubbico. L’effetto di sì alta fratellanza è che oggi egli sia anche direttore generale dell’ASM (Azienda Sanitaria del Materano). Ah, se Caino ed Abele avessero avuto lo stesso senso della fratellanza! E’ vero che il S. Maria delle Grazie è più grande di quanto fosse necessario? Può essere ipotizzabile che le restrizioni imposte agli ospedali di Tinchi, Stigliano e Tricarico servano per coprire l’eccesso del S. Maria delle Grazie? Se ciò fosse vero sarebbe giusto sacrificare i malati del Metapontino e della Montagna materana per coprire sprechi e megalomanie ingiustificabili? L’accentramento in atto nella Sanità del Materano sta creando disagio e sofferenza, sconcerto. Dove è finita la pubblica “utilità”? In Francia si sta decentrando il servizio sanitario per renderlo efficace ed efficiente sul territorio. Perché si parla di risparmio della spesa sanitaria e non si dice ai cittadini che in Basilicata in debito sono soltanto gli ospedali “galattici2 di Potenza e di Matera? Per quest’ultimo stiamo pagando amaramente il debito contratto al punto da npon sapere se, salvo l’onore della Beata Vergine e la professionalità di chi vi opera, esso debba dirsi ospedale delle “Grazie” o delle “Disgrazie”. Basilicata, Regina degli sprechi, abbi pietà di noi! Non vogliamo la forca per chi ha sbagliato. Si abbia però il coraggio di riparare al mal fatto ed al mal tolto. Siano ripristinati i servizi essenziali da sempre svolti negli Ospedali distrettuali di Tinchi, Stigliano e Tricarico. Se altro si vuole aggiungere, ben venga. La pubblica utilità non sia mai barattata con gli interessi privati. Se nessun uomo delle istituzioni risponderà con verità e serietà alle domande poste, diremo, ispirandoci a Guccini, non che “Dio è morto” ma che “è morta la Repubblica”.
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