Dirigenti della Cia e dell’Oprol (Nicola Serio, Paolo Carbone), tecnici ed esperti (Antonio Langerano, Vincenzo Castoro, Stefania D’Alessandro, Amalia Simonetti) affronteranno i vari aspetti legati a quello che è l’alimento per eccellenza della dieta mediterranea.
Al concorso d’idee per la realizzazione del logotipo “Olio lucano” dell’olio extravergine di oliva di Basilicata che sarà poi assegnato al Consorzio dei Produttori Olivicoli lucani, in fase di costituzione, che lo utilizzerà direttamente oppure tramite i propri consorziati, si aggiunge un’altra significativa novità: la fascetta “carta valori”, un contrassegno, coniato dal Poligrafico e Zecca dello Stato, che cingerà il collo delle bottiglie certificandone l'identità. Solo olio ottenuto da olive italiane, trasformato in Italia e tracciato dalla pianta alla tavola. Margini d'errore sulla garanzia del prodotto: zero. Uno strumento destinato a infliggere un colpo letale a chi intende frodare, sofisticare e contraffare, ma anche a chi, con furbizia, aggira norme e regole o ne sfrutta le debolezze, ingannando il consumare distratto. Nel triennio 2012-2014 tra sofisticazioni, contraffazioni, etichettatura e documenti irregolari sono stati sequestrati 35 milioni di euro di olio. 1 prodotto su quattro sequestrato è stato olio d'oliva per un valore che ha superato i 10 milioni di euro. A conti fatti, un movimento globale che si stima in circa 1,5 miliardi di euro l'anno, tolti al mercato di chi opera nella massima trasparenza e qualità. Ad auspicare la massima applicazione del "super contrassegno" per le bottiglie di olio extravergine d'oliva 100% italiano la Cia-Agricoltori Italiani, l’Oprol.
Siamo tra i maggiori produttori mondiali in volumi –sottolinea il direttore regionale della Cia Donato Distefano che concluderà i lavori dell’incontro di Tricarico - ma senz'altro leader nelle qualità delle produzioni, purtroppo i mercati interni e quelli internazionali non premiamo ancora gli sforzi qualitativi dei nostri olivicoltori, che nelle contrattazioni spuntano prezzi poco remunerativi. Sulla trasparenza dell'etichettatura, sulla cultura e consapevolezza dei consumatori si gioca il futuro del sistema olivicolo-oleario italiano. L'olio d'oliva paga oltremisura una reputazione minata, nell'immaginario collettivo, da vicende come le truffe e le sofisticazioni. Abbiamo provato a chiedere ai consumatori: L'olio extravergine d'oliva è un alimento o un condimento? 65% risponde: un condimento; 30% risponde: un alimento; 5% risponde: alimento/condimento. Sarà l’occasione – anticipa Paolo Carbone presidente Oprol – per presentare un pacchetto di proposte ed una serie di azioni da sviluppare in maniera adeguata in vista dell’avvio del nuovo Psr 2014-2020. Inoltre, l’Oprol intende sviluppare una filiera commerciale che punti a potenziare la commercializzazione della materia prima cercando di creare valore aggiunto al mondo agricolo
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