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sabato 14 novembre 2015

AMBIENTE, PETROLIO E SVILUPPO di Fausto Taverniti

di Fausto Taverniti

E’ possibile che il rispetto dell’ ambiente si trasformi in una fonte di vantaggio competitivo ?
Tutelare e proteggere l’ ambiente non significa opporre solo divieti ma l ‘ esperienza sta dimostrando che si possono creare nuove opportunità di sviluppo sia sul piano dell’ interesse economico che del numero di lavoratori addetti.
Oggi non è pensabile uno sviluppo che non comporti specifiche scelte di politica ambientale.
Ma l’ ambiente per essere conservato e accettato non va occupato ma abitato.
Ci sono parecchi esempi concreti in tutto il mondo e quello che viene comunemente individuato come più significativo è quello di Novos Alagados di Salvador Bahia in Brasile : un insediamento abusivo che era caratterizzato , come tutte le favelas , da degrado ambientale , disgregazione sociale , assenza di servizi e povertà.
Tutto era iniziato con un’ organizzazione non governativa lì presente per condividere e soccorrere anzitutto i bisogni primari di salute, educazione e abitazione.
L’ esperienza venne inclusa tra la Best practices nella conferenza Habitat e il progetto venne quindi successivamente esteso ad altre aree giungendo alla conclusione che “ la convivenza che si istaura in un territorio decide anche del futuro dell’ ambiente “.
Ci sono esempi molto più vicini a noi che riportano di nuovi modelli industriali che passano attraverso il confronto con il territorio : un percorso come recentemente emerso nel corso del Congresso Nazionale dei Giovani Industriali a Capri , che ‘” vede le nuove leve dell’ impresa in prima linea come attrattori di cervelli in fuga , facilitatori dei processi di sviluppo innovativo e di sogni che possono diventare realtà “ ( come ad esempio bioraffinerie che puntano a creare una gestione compatibile con gli agro sistemi).
Ci sono altre proposte riguardanti le enormi potenzialità che possono derivare da uno sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti e dal loro trattamento ed altre ancora sullo sviluppo di nuove fonti energetiche.
Altre proposte riguardano poi una possibile fiscalità differenziata sui prodotti energetici in Basilicata , andando a determinare non solo un vantaggio diretto per i cittadini ( con una indiscussa diversa accettazione ) ma anche un rilevante vantaggio in termini di costi energetici della produzione.
Ambiente, Petrolio e Sviluppo possono non essere avversari l’ uno dell’ altro nella misura in cui il processo sia privo di pregiudizi ideologici ma sia fondato su dati scientifici certi. Su questo fondamentale è il contributo dell’ Università degli Studi della Basilicata e quello personale della Rettrice Aurelia Sole , con la quale da tempo è in atto un percorso di sensibilizzazione ed informazione sulle tematiche ambientali , avviato in collaborazione tra Università e RAI , che vede ogni anno Giornalisti e Comunicatori a confronto con Esperti ed Istituzioni . Proprio da questo confronto emerge l’ esigenza primaria di poter disporre di ‘ fonti ‘ certe ed affidabili perché l’ ambiente non sia soltanto una “percezione” ma possa rientrare finalmente nello stile di vita quotidiano e nel costume diffuso .
È quello che ci aspettiamo tutti dalla prossima Conferenza sul Clima di Parigi che si preannuncia come una occasione da non perdere visto il numero delle Nazioni partecipanti .
In tutto il mondo l’ Informazione può essere d’ aiuto se vengono applicate e rispettate le stesse regole sottoscritte nella Carta di Matera, elaborata e firmata come impegno , personale e delle diverse Testate, a conclusione del Corso di Informazione Ambientale per Giornalisti e Comunicatori 2015 : un decalogo che va dalla A di “Autonomia” alla V di “Verifica”.

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