Questa sera, giorno 24 giugno 2015, attorno alle ore 19.00, alcune delle più importanti contrade di Tursi sono state vittime di un terribile evento atmosferico che ha danneggiato pesantemente la produzione agricola di quest’anno e delle annate future. Grandine, pioggia e vento hanno letteralmente distrutto l’intero raccolto e il lungo lavoro di preparazione svolto nei mesi precedenti. Frutti martellati, piante spogliate della vegetazione, cortecce colpite anche profondamente. Noi di MuoviAmo Tursi abbiamo fatto alcuni sopralluoghi
accompagnati dagli agricoltori e ci siamo trovati di fronte ad un inferno per chi ha investito anni della propria vita e patrimoni familiari.
In alcuni casi si è trattata della peggiore grandinata degli ultimi 10 anni. MuoviAmo Tursi esprime la più profonda solidarietà a chi ha subito danni dal recente evento catastrofico. Già questo basterebbe a dipingere un quadro nero. Ma a questo si aggiunge altro ancora. L’assicurazione contro le intemperie non basta più, perché spesso, tra franchigie e valutazioni al ribasso, le compagnie non pagano il dovuto. Inoltre, l’assicurazione non basta a
ripagare i sacrifici e le spese sostenute per la messa in produzione. Infatti, gli agricoltori assicurano i frutti e la grandine non reca danno solo ai frutti, ma anche alle piante. Ci sono piantagioni dove si è conclusa la raccolta, ma che hanno subito danni alle piante e nessuno risarcirà. Questi danni hanno ripercussioni sulla produzione degli anni futuri, sia per la distruzione delle gemme da frutto che per la riduzione della vitalità della pianta.
A questo bisogna aggiungere gli ulteriori costi da sostenere subito dopo la grandinata. È necessario potare le piante, far cadere a terra i frutti colpiti ed irrecuperabili, realizzare trattamenti fitosanitari riparatori cicatrizzanti e contro le muffe. Costi da sostenere per rendere la piantagione capace di fruttare, se tutto va bene, l’anno prossimo. Al danno, la beffa. Se agli agricoltori i danni sono visibili già facendo un giro nei terreni, molte ricadute negative le sosterranno i braccianti agricoli che vedranno ridursi considerevolmente il lavoro in campagna e quindi le giornate di lavoro. Anche i commercianti di frutta subiranno un calo del fatturato, essendo sparita dal mercato un’enorme quantità di frutta già acquistata ed in procinto di essere lavorata. L’intera filiera ortofrutticola è saltata, con ricadute su tutta l’economia tursitana. Come già detto, i danni non possono contarsi solo oggi, ma molti avranno ripercussioni sui prossimi anni. Per fare un esempio. Un grosso produttore/commerciante, con contratti di fornitura di mercati ortofrutticoli/supermercati di tutta Italia, che non può più rifornire i propri clienti perché il prodotto è stato completamente distrutto, perderà la commessa non solo per quest’anno, ma anche per gli anni a
venire perché viene soppiantato da qualche altro fornitore.
Queste catastrofi, così gravi e ingovernabili, rappresentano una sfida per il settore agricolo tursitano. Soltanto una guida univoca e l’azione di coordinamento costante e paziente dell’intero settore potrà garantire investimenti capaci di sopportare eventi eccezionali ed imprevedibili come questi appena descritti. Le soluzioni sono molteplici e da realizzare nei prossimi anni: forme di assicurazione collettiva, investimenti antigrandine sulle piantagioni, diversificazione culturale coordinata, ammortizzatori per i lavoratori, procedure velocizzate per la richiesta dello stato di
calamità. MuoviAmo Tursi invita l’amministrazione comunale di Tursi a richiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale alla Regione Basilicata. MuoviAmo Tursi mette a disposizione degli agricoltori, dei cittadini e dell’amministrazione comunale tutte le proprie strutture,
mezzi e personale per raggiungere il miglior risultato possibile.
Antonio Di Matteo
Presidente Gruppo Consiliare di MuoviAmo Tursi
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