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venerdì 26 giugno 2015

GIÙ LE MANI DALLE TASCHE DEI MONTALBANESI

E’ cronaca quotidiana quella di milioni di debiti del Comune che vengono a galla, come per magia, dalle segrete del municipio, eredità della giunta Devincenzis e, aggiungiamo noi, di chi ne era all’opposizione. Terrorismo mediatico della nuova giunta, per giustificare l’aumento dell’imposizione fiscale che sta preparando, puntando il dito e addossando responsabilità solo e soltanto verso l’amministrazione precedente, artefice delle spese allegre a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni. L'attuale sindaco Piero Marrese, insieme a Giuseppe Di Sanzo suo vice, Ines Nesi, attuale assessore, e Franco Gioia, presidente del Consiglio comunale, dimenticano, però, che fino a qualche settimana fa occupavano i banchi dell'opposizione e avevano l'obbligo e il dovere di morale di adempiere al loro mandato principale: il controllo e la vigilanza sull’operato di chi amministra. Al contrario, hanno aspettato di essere al governo cittadino per ergersi a paladini dell’onestà, e, a suon di proclami, voler sanare il disastro economico in cui versa, ormai da anni, la nostra cittadina. Sanare a spese dei contribuenti montalbanesi e non perché sono bravi a risparmiare o a trovare soluzioni alternative, visto che non sono stati capaci nemmeno di ridursi come si deve le indennità di carica, ridotte appena del 10%, un obolo vero e proprio. Se il paese è così indebitato, forse deve partire proprio dall’esecutivo il buon esempio, azzerando integralmente lo stipendio pubblico. Per il M5S, Marrese & soci non potevano non sapere e, se non sapevano per davvero, allora, è incompetenza bella e buona. Noi abbiamo più e più volte ribadito il concetto in campagna elettorale: la casa comunale non ha i conti in ordine, questo significa imposizione fiscale ai massimi, IMU al 10.60 per mille, anche per i terreni agricoli, TASI al 2.5 per mille, addizionale Irpef 0.8 per cento, aliquote che potrebbero anche aumentare visto il dissesto e l’allegra conduzione del bilancio. Conti non in ordine tanto da determinare, nella delibera di giunta n.147 del 20.05.2015, riguardante il riaccertamento straordinario dei residui attivi, un disavanzo tecnico di 2.626.164,23 euro, disavanzo che dovrà essere ripianato nei prossimi esercizi. Come giustificare le affermazioni dei neo eletti di non conoscere, di non sapere, quando avevano, non ora, ma allora, l’obbligo-dovere di vigilare ed informare la cittadinanza. Avevano l'obbligo di adoperarsi per cercare di arginare il fenomeno e limitarne i danni. Avevano l'obbligo di porre in atto tutto ciò che la carica che rivestivano gli avrebbe consentito. E invece, nulla di tutto questo. Ora, alla luce dei fatti, il Movimento 5 Stelle non crede alle chiacchiere del nuovo esecutivo, perché secondo noi, sapevano ed erano al corrente dell'utilizzo di due milioni di euro di anticipazioni di tesoreria (scoperto di conto corrente), di cui 427.826,65 euro ancora da restituire. Sono anche al corrente del gioco dei residui di bilancio, residui che per puro caso, grazie a un obbligo contabile sorto per l’anno in corso, hanno prodotto, per ora, un disavanzo di oltre due milioni e mezzo di euro. E sono anche al corrente delle raccomandazioni e delle note del revisore inerenti la spesa, la trasparenza e quant'altro, così come sono al corrente della necessità di verificare l'esistenza di azioni legali che vedano l'Ente soccombente. E' comodo giustificarsi e nascondersi dietro l'ignoranza dei fatti, per avere le mani libere di continuare a spendere, tanto, pensano di cavarvela con la più classica delle discolpe: "il disastro è colpa di chi ci ha preceduti", così possono avere le mani libere per un imposizione fiscale soffocante, avere le mani libere di tagliare ancora i servizi ai cittadini. Per tutte queste ragioni il Movimento 5 Stelle chiede, ai nuovi amministratori, di smetterla di giocare sulla pelle dei cittadini, smetterla con la diffusione ad hoc di notizie catastrofiche sulle finanze comunali, provvedere a riferire le stesse nelle sedi appropriate e supportate da dati certi e documentati. Senza nascondervi dietro l'operato di altri e soprattutto, rendendo pubbliche le carte, il bilancio e l’elenco dei clienti e fornitori del Comune. 

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