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martedì 18 novembre 2014

“Sblocca Italia – Affossa Basilicata?” Il Terzo Settore lucano si interroga


Legambiente Basilicata e WWF Basilicata discutono di petrolio con il mondo dell’associazionismo.
Domani 19 novembre – ore 17 – Casa del Volontariato – via Sicilia - Potenza.


Si terrà domani mercoledì 19 novembre alle ore 17.00 presso la Casa del Volontariato, a Potenza, un incontro promosso da Legambiente Basilicata e WWF Basilicata per presentare al mondo del volontariato e dell’associazionismo di promozione sociale le ragioni della petizione #Sbloccafuturo #Bloccaildecreto realizzata in collaborazione con Rete degli studenti medi e Greenpeace e per interrogarsi insieme sugli effetti dello “Sblocca Italia” per la nostra regione e sulle strategie alternative allo sviluppo del territorio. Il Governo Renzi, con le disposizioni contenute nell’art. 38 del così detto Sblocca Italia, favorisce la nuova colonizzazione del nostro territorio e dei nostri mari da parte dell’industria petrolifera, invece di difendere l’interesse pubblico ad uno sviluppo economico sostenibile ampliando le servitù petrolifere in Basilicata al 50% del suo territorio. Anche dopo le non sostanziali modifiche introdotte alla Camera e il voto di fiducia al Senato non è cambiata la portata negativa delle disposizioni del provvedimento. Il calcolo costi-benefici dell’impatto economico, sociale e ambientale dell’approccio finora utilizzato è assolutamente perdente se si pensa che l’inquinamento sistematico e il rischio di incidente mettono a rischio le nostre aree di pregio naturalistico e paesaggistico, dove fiorenti attività economiche potrebbero nascere attorno al settore del turismo invece di estrarre petrolio di bassa qualità che potrebbe coprire, valutate le riserve certe a terra e a mare, il fabbisogno nazionale per appena 13 mesi. Legambiente e WWF nelle scorse settimane hanno rilanciato e approfondito le loro critiche al provvedimento con un programma nazionale di iniziative a Licata il 12 ottobre, a Siracusa il 17 ottobre e il 27 ottobre a Pescara, Bari e Potenza. Vi hanno aderito sindaci, rappresentanti delle giunte e dei consigli regionali, parlamentari locali, rappresentanti delle categorie economiche. È un primo passo, ma è adesso fondamentale allargare la partecipazione a tutta la società civile. Ancora una volta risulta dunque strategico il ruolo del terzo settore per sensibilizzare e mobilitare.

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