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venerdì 6 giugno 2014

Basilicata: “i baschi azzurri in protesta abbandonati dalle Istituzioni”

Questa mattina i poliziotti penitenziari in servizio nei nelle carceri della Regione, sono scesi in piazza per manifestare contro un Governo e una Amministrazione Penitenziaria sempre più assente ed insensibile alle problematiche che giungono dalle frontiere, a dichiaralo è Donato SABIA - Segretario Regionale aggiunto della UILPa Penitenziari di Basilicata: “questa mattina non ero presente fisicamente per problemi di salute reduce dell'ultima aggressione avvenuta nella struttura del capoluogo da parte di un detenuto extracomunitario con problemi psichiatrici”. La UIL era in piazza con la propria delegazione, iscritti e personale penitenziario, per denunciare gli soprusi e chiedere i diritti anche i più elementari che nell'ultimo periodo vengono negati. Dichiara Sabia – il sistema penitenziario Lucano è sempre una realtà nascosta e sottaciuta abbandonata a se stessa, gestita da una Amministrazione incapace di agire a beneficio dei tutori dello Stato, basti vedere gli ultimi eventi di cronaca. Per quanto ci riguarda non abbiamo mai mancato di rilevare e denunciare le gravi criticità presenti in Regione. Potenza e Melfi restano le realtà più complesse e pericolose per gli aspetti di sovraffollamento e promiscuità.
Continua il Dirigente sindacale – occorre urgentemente investire in mezzi, organici e risorse, perchè si possa dare fiato al sistema penitenziario lucano, purtroppo non scorgiamo alcun segnale in tal senso, abbandonati anche dalla classe politica nostrana. In tema di organici, la situazione è sempre di drammatica attualità, mancano in regione quasi 100 unità di polizia penitenziaria, solamente 40 a Potenza, e in una piccola relata territoriale come la nostra, ha il suo giusto peso.
Conclude... due giorni fa il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa si è espresso favorevole ai risultati raggiunti dal ns Governo sul tema sovraffollamento, evitando così le pesanti sanzioni preannunciate dal Comitato Europeo dei Diritti Umani di Strasburgo, ma oggi è la Polizia Penitenziaria a lanciare il grido di aiuto all'Europa x le torture che subiscono quotidianamente nelle interminabili ore di servizio, in quanto lavora in condizioni al limite della sopportazione ai confini della civiltà.

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