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martedì 17 dicembre 2013

La Fai Cisl detta l'agenda al futuro governo regionale e chiede il commissariamento dei consorzi di bonifica.

Critiche alle aree programma sui cantieri forestali: serve un nuovo modello di governance. Lapadula lancia l'idea della Basilicata come piattaforma dell'industria alimentare al servizio del Sud e del Mediterraneo. In attesa di capire quanto e come sarà fatta la prossima giunta regionale, la Fai Cisl, nel corso del suo ultimo consiglio generale, tenutosi nei giorni scorsi a Matera, ha messo a punto l'agenda delle priorità per il 2014 su consorzi di bonifica, forestazione, agricoltura e industria alimentare. Il parlamentino della federazione, nel consueto appuntamento di fine anno, ha tracciato un bilancio dell'anno che si avvia a conclusione e tracciato la strategia politico-sindacale per l'anno avvenire. Tanti i problemi sul tappeto. “Il presidente Pittella avrà un compito non facile – ha detto durante i lavori il segretario generale Antonio Lapadula – perché ci sono troppe questioni che languono nel silenzio generale della classe politica. La situazione più drammatica è quella dei consorzi di bonifica, ormai giunti al collasso anche per responsabilità di chi avrebbe potuto riformare e invece non ha riformato tutto il sistema dei consorzi, consentendo a gestioni non democratiche di fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei lavoratori”. Lapadula ha anche ricordato che “tutto il sistema degli enti agricoli, comprese le associazioni allevatori, vivono un momento di profonda crisi, con i lavoratori che non ricevono lo stipendio da mesi, nel disinteresse delle stesse organizzazioni professionali agricole che sul tema dovrebbero dimostrare una maggiore attenzione”.
Lapadula ha rilanciato la richiesta di commissariamento dei consorzi di bonifica e il varo di una riforma radicale del sistema. E se sulla forestazione il piano decennale consente una programmazione più puntuale del settore, Lapadula ha espresso preoccupazione sula reale capacità delle aree programma di gestire in maniera efficace i cantieri sul territorio. “La recente esperienza ci insegna che la governance del settore va cambiata. Noi abbiamo fatto una proposta nel piano del lavoro, ora tocca al governo e al consiglio regionale dire in che direzione intendono andare per salvaguardare un comparto di fondamentale importanza per la prevenzione del dissesto idrogeologico”. Quanto al settore agricolo la Fai rilancia l'idea di una maggiore integrazione con le industrie di trasformazione alimentare “per fare in modo – ha spiegato Lapadula – che la qualità delle produzioni agricole lucane contribuisca, attraverso la logica della filiera corta e della certificazione, alla qualità dei prodotti alimentari che finiscono sulle tavole dei consumatori”. Per il segretario della Fai Cisl “la stessa industria alimentare sta mostrando una crescente attenzione verso il nostro territorio e le sue risorse naturali, come confermano i recenti investimenti nel settore delle acque minerali, ma la nostra ambizione – ha concluso – è fare della Basilicata una vera e propria piattaforma industriale e logistica al servizio di tutto il mercato meridionale e del bacino mediterraneo. Il nostro auspicio è che su questo punto la Regione contribuisca in modo concreto con adeguate politiche di attrazione degli investimenti”.

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