Acquisire un simbolo di ritorno non sempre può portar bene e/o consensi.

Aver ceduto l'uso del logo di AN a Fratelli d'Italia, con un votazione molto contestata, e con pochi voti rispetto agli stessi iscritti alla Fondazione omonima, può significare appunto qualche dubbio vantaggio elettorale; viceversa, sul piano politico non può assolutamente essere il contenitore per la di riunificazione di tutti i partiti e movimenti politici di destra in Italia. Non lo può essere per il semplice fatto che l'allora Alleanza Nazionale nacque, con una scissione, una assoluta non condivisione del progetto finiano e una lacerazione profonda. Tanto che Rauti ed un nutrito gruppo a lui vicino, con tanti validi militanti di base e nazionali, dettero vita al Movimento Sociale- Fiamma Tricolore, che dal gennaio 1995 ad oggi ha continuato il suo percorso, di rappresentare un non piccolo elettorato, e che ritiene che le ragioni di vita politica del Msi da De Marsanich, a Romualdi, a Michelini, ad Almirante, a Rauti ( scomparso nel novembre dello scorso anno) non solo non sono superate, ma restano fortemente valide, con una versione nuova però, in quanto i temi attuali sono drammaticamente nuovi. Perché proprio ai nostri giorni è più che mai fondamentale battersi con maggiore impegno possibile, in un contesto ove la dannata presenza di una Unione Europea, cinica quanto vessatoria sta desertificando un intero continente, quello nostro, fatto di civiltà, e, per certi versi, benessere diffuso, per gli indigeni come per gli immigrati di tutto il pianeta. Dispiace che lo si voglia riproporre, o che Fratelli d' Italia della Meloni e altri cantano addirittura vittoria per aver ottenuto l'utilizzo, pare, per intanto, solamente per le Europee di maggio prossimo. Siamo disponibili, certamente convinti, sulla necessità di ricomporre una quadro politico, negli ultimi tempi sempre più diviso e rancoroso. Ma su questo ognuno deve fare la propria parte, con lungimiranza e lealtà di intenti, mettendo da parte tutto ciò che possa essere di ostacolo a questo tentativo. Per essere ancora più chiari, non potranno mai essere tesi di Fiuggi 1995 a fare da nuovo collante per un mondo che chiede di andare avanti, con i propri programmi e i propri ideali, che non sono né vuoti, nè vacui, né astratte enunciazioni propagandistiche.

Se veramente si crede in un percorso per ritrovarsi sotto un solo tetto, ora è il momento di dimostrarlo. Noi missini, da sempre e per sempre, una decisione forte e chiara l'abbiamo presa, e non senza lacerazioni al nostro interno ( su questo, ci auguriamo sanabile e reversibile, quando si comprenderà meglio che ciò che è stato deciso in questi giorni è solamente dovuto all'amore per la nostra nazione), per dare pure noi un concreto contributo alla formazione di una sola destra, forte e coesa, capace di far sentire la propria voce, ad iniziare dal prossimo appuntamento elettorale di primavera, quando nel parlamento di Strasburgo ci sarà una valanga di eletti, che rappresenteranno le vere istanze delle nazioni e dei popoli. Per finire, un appello anche a tutti i camerati e amici della Lucania, tanto per iniziare. Tutti i nostri elettori sono più avanti di noi. A loro non interessano le sigle ( anzi se ne fregano, perdonatami l'espressione forte), interessa, invece, quello che diciamo e facciamo, e che stiamo uniti soprattutto, se siamo o meno i continuatori di una storia che non andava abiurata nemmeno in parte. Quella Storia che può rappresentare l'unica certezza per contrastare il declino della stessa Europa.

Evitiamo i piccoli conti di convenienza elettorale. Voliamo alto.

Solo così potremo essere attori del nostro futuro e di quello di tutti.






Leonardo Rocco Tauro