Legambiente: “Ora si faccia luce sul percorso autorizzativo”

"La sentenza del Tar che rigetta quanto deciso dalla Regione Calabria sulla centrale del Mercure evidenzia le mascroscopiche violazioni alla legge 241/90 compiute dalla Conferenza di servizi a suo tempo indetta dalla Regione e a cui Legambiente ha sottoposto le sue motivazioni contrarie alla messa in esercizio dell'impianto”. E’ quanto afferma la Legambiente Basilicata in merito alle ultime vicende della centrale a biomasse nel Parco Nazionale del Pollino. La sentenza, secondo l’associazione, sottolinea la gravità con cui è stato ignorato il parere contrario che in sede di conferenza aveva espresso il Parco nazionale del Pollino e ribadisce che non toccava alla regione Calabria dare l'autorizzazione. Nel ribadire che a nostro avviso la centrale del Mercure é un impianto industriale sbagliato nelle dimensioni e nella localizzazione, auspichiamo che la presidenza del Consiglio dei ministri, che ora dovrà dirimere la vicenda, tenga conto del giudizio negativo espresso da più parti su questo impianto e proceda rapidamente a concludere una vicenda che si trascina da troppo tempo. Crediamo inoltre opportuno che si faccia chiarezza sul percorso autorizzativo messo in atto dalla Regione Calabria, sulle forzature che sono compiute e che la sentenza di oggi ha chiaramente dimostrato.

Antonio Nicoletti: responsabile nazionale aree protette e biodiversità
Marco De Biasi: Presidente Legambiente Basilicata
Franco Falcone: Presidente Legambiente Calabria