Con FRANCESCO ZINGARIELLO (tenore), il CORPO DI BALLO ensamble musicale “Il canto della vita”, ROBERTO CORLIANÒ (pianoforte), MICHELE SORNATALE (contrabbasso), PAOLO MILES (fisarmonica), DAVIDE GIOVE (flauto), FRANCESCO SETTE (percussioni), musiche originali e arrangiamenti di WALTER SIVILOTTI, coreografie GLORIA POMARDI. Luci IURAJ SALERI scene e costumi FRANCESCA LINCHI regia MARCO MATTOLINI
(dalla prefazione di “Altro di me non saprei narrare” di Katia Ricciarelli - Aliberti editore)
Duetterà con Francesco Zingariello, accompagnati da un ensemble musicale di grande livello, lasciando che, in altri momenti la splendida voce del tenore la aiuti a celebrare ricordi, atmosfere, ambiti teatrali e musicali.
Evocherà situazioni, contesti e suggestioni della sua vita anche attraverso momenti coreografici e immagini reinventate artisticamente.
Uno spettacolo ricco di toni e atmosfere variegate, sull’onda di ricordi senza nostalgia, ma con lo sguardo rivolto al presente e proiettato ad immaginare il futuro.
Ne parlai a Vaime. Fummo ambedue convinti che potesse nascere un recital interessante e ne parlammo a Marco Mattolini che, di molte tra le incursioni di cui sopra, è stato nostro complice. Quindi: c’erano gli autori e c’era il regista che avrebbe confezionato, da par suo, lo spettacolo.
Devo dire che, settimana dopo settimana, ho visto crescere questo spettacolo, scoprendo anche, dai racconti di Katia, interessanti integrazioni a pagine del libro. Divertendoci inoltre, non possiamo dire di no, all’antica questione che contrappone il soprano al tenore. Anche qui, insieme a Katia c’è un tenore e ci sono musicisti e ci sono ballerini. Vorrei anche aggiungere che questo recital è molto più che un’occasione di teatro, perché è anche una inedita confessione di una grande artista come Katia Ricciarelli, che non ha alcun problema – come è giusto che sia – a farsi conoscere, a dire di sé cose più nascoste e private.
Nel congedare questo spettacolo, affidandolo al vostro giudizio, sono certo che Katia Ricciarelli altro di sé ha saputo narrarlo.
Maurizio Costanzo
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