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venerdì 26 luglio 2013

WWF: No all’eolico selvaggio in Basilicata

Il WWF, pur promovendo la diffusione delle energie rinnovabili, e quindi anche dell’energia eolica, per uscire quanto prima dalla dipendenza energetica dalle fonti fossili, esprime serie preoccupazione per le autorizzazioni rilasciate dalla Giunta Regionale nel mese di maggio relative a ben 10 parchi eolici che rischiano di compromettere i valori paesaggistici e ambientali del nostro territorio: sono ben 110 infatti le pale che dovranno essere installate per una potenza di 220 MW, pale, è bene ricordare, dall’altezza media di un palazzo di 5 piani! Com’è noto il caso che ha fatto più scalpore è stato l’impianto in località "Matine", a valle dei Sassi di Matera, patrimonio dell’Unesco, che ha visto insorgere in maniera compatta cittadini, associazioni ed istituzioni. Ma l’impatto complessivo di questa vera e propria invasione di pale rischia di essere veramente pesante anche sul resto del territorio regionale, ed in particolare nell’area dell’istituendo Parco del Vulture e nella valle del Bradano.Non è un caso infatti che per ben 6 dei 10 impianti approvati, la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici ha espresso in sede delle rispettive conferenze di servizi perplessità o addirittura netta contrarietà con pareri ignorati illegittimamente che non hanno impedito il rilascio delle relative autorizzazioni. Si tratta degli impianti nei comuni di Melfi, Tolve, Banzi, Matera, Genzano per un totale di ben 74 eoerogeneratori. Situazione questa che non ha lasciato indifferente nemmeno l’Istituto Nazionale di Urbanistica che pure ha denunciato i rischi di depauperamento del territorio.
Il WWF chiede pertanto alla Giunta Regionale di rivedere la propria politica energetica a favore del mini eolico e del fotovoltaico senza produrre ulteriore consumo di suolo, di individuare le aree del territorio regionale non idonee alla realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili ai sensi del decreto 10.9.2010, e di ultimare quanto prima il piano paesistico regionale per definire un’organica disciplina di sviluppo del territorio. Il WWF, che sta valutando l’opportunità di ricorrere al Tribunale Amministrativo contro alcune delle delibere in questione, chiede inoltre alla Regione di revocare in autotutela le autorizzazioni rilasciate con il parere negativo della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici.

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