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giovedì 6 novembre 2014

Richiedere impugnazione dello "Sblocca Italia" Alla luce dell'approvazione da parte del Senato

Raccolta firme di Legambiente, Wwf, Greenpeace e Rete studenti medi per richiedere impugnazione dello "Sblocca Italia" Alla luce dell'approvazione da parte del Senato del DL "Sblocca Italia" e della sostanziale inesistenza di modifiche strutturali all'articolo 38 del testo, le associazioni Legambiente, WWF, Greenpeace e Rete degli Studenti Medi della Basilicata lanciano una petizione popolare al fine di chiedere alla Regione Basilicata di impugnare l’articolo 38 davanti alla Corte Costituzionale. La petizione rientra in una campagna di sensibilizzazione “#SbloccaFuturo #BloccailDecreto" che ha lo scopo di informare la cittadinanza sui contenuti dell'articolo 38 del Decreto (riguardante le scelte in materia di politica energetica operate dal Governo) e di promuovere una raccolta di firme per spingere il Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ad impugnare, innanzi alla Corte Costituzionale, il testo dello "Sblocca Italia". Il testo dell'articolo 38 compie stravolgimenti epocali nel processo di autorizzazione di ricerca ed estrazione delle risorse petrolifere, mettendo in secondo piano la tutela dell'ambiente, della biodiversità e della salute di tutti i cittadini lucani attraverso una insensata semplificazione delle procedure, legate all'attività dell'industria del petrolio. È inoltre inaccettabile il modo in cui lo Stato centrale bypassa la Regione Basilicata, spostando i processi decisionali riguardanti le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) dall'Ente Locale al Ministero dell'Ambiente violando, di fatto, le disposizioni del Titolo V della Costituzione sulla legislazione concorrente fra Stato e Regioni. Le associazioni promotrici della campagna ritengono che l'articolo 38, nel suo intero impianto, abbia come principio cardine l'errata convinzione che la Basilicata e l'intero Paese debbano necessariamente basare il proprio modello di sviluppo sulla dipendenza dal petrolio e dall'industria ad esso connesso; Legambiente, WWF, Greenpeace e Rete degli Studenti Medi della Basilicata rivendicano l'immediata necessità di modificare tale modello, in favore dell'utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili, della ricerca tecnologica e dell'industria verde, con il blocco dello sfruttamento del territorio, non permettendo ulteriori aumenti delle estrazioni e la concessione di nuove autorizzazioni per la ricerca e lo sfruttamento delle risorse petrolifere.

Rete degli Studenti Medi Basilicata
Legambiente Basilicata
Greenpeace
WWF

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