Condivisa la volontà di snellire la burocrazia in agricoltura.
Dopo quattordici giorni di protesta davanti alla sede della Regione, Nicola Manfredelli, Direttore del Gal Csr Marmo Melandro e Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, ha deciso di sospendere lo sciopero della fame che aveva deciso di intraprendere per sollevare la questione dell’insopportabile carico burocratico a danno dell’agricoltura.
Le questioni poste nel documento consegnato da Manfredelli sono state recepite dall’Assessore che si è impegnato a dare disposizioni specifiche all’Ueca, il nuovo organismo che sostituisce l’Arbea, affinchè siano accelerate e semplificate tutte le pratiche, in modo da incoraggiare gli operatori a realizzare i progetti di sviluppo e ammodernamento dell’agricoltura, evitando di dover restituire i soldi a Bruxelles.
“Si tratta di un segnale positivo – ha dichiarato Manfredelli – che mi rincuora circa la volontà di riconoscere la giusta attenzione all’agricoltura. Rimangono, tuttavia, ancora le incertezze sull’operato dell’Agea e delle società incaricate da questa per i controlli, e sui provvedimenti da emanare per evitare che gli adempimenti burocratici diventino una odissea senza fine che allunga i tempi e penalizza gli operatori agricoli, che spesso non hanno neanche la possibilità di far valere le proprie ragioni. Pertanto, nell’apprezzare la disponibilità e la disponibilità dell’Assessore Ottati, è giusto puntualizzare che la protesta è da ritenersi soltanto sospesa e qualora dovessero persistere i problemi denunciati non ci saranno esitazioni a riprenderla e rilanciarla con ancor maggior vigore”. Per superare le incertezze che derivano dall’assenza di specifici mansionari e protocolli procedurali cui attenersi che creano vere e proprie situazioni di stallo e per evitare provvedimenti ingiusti e ingiustificati da parte degli organi di controllo, Manfredelli ha proposto, insieme ad una serie di altri punti, di istituire presso il Dipartimento regionale all’Agricoltura una sorta di “arbitrato” a cui rivolgersi nei casi di incertezza e difformità di valutazione tra gli organi burocratici e gli operatori agricoli.
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