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venerdì 19 aprile 2013

“Bonus Idrocarburi: proposte di Independent-Living”, le Associazioni proponenti attendono risposte.

Se la notizia della terza ricarica della Card Idrocarburi ai patentati lucani, come la diffusione delle modalità di richiesta al che alla lista dei beneficiari si aggiungano i neo patentati, è certo una buona notizia, c’è chi invece la buona nuova la coglie come un segnale di mancate risposte alle proprie proposte. E’ il caso delle associazioni: A.I.P.D. Potenza, AISM Potenza, AUSER Regionale, Filo d’Argento Basilicata, FISH Basilicata, UICI Potenza le quali, qualche mese addietro -raccogliendo l’idea di un cittadino della Val D’agri, Rocco Sinisgalli-, attraverso l’iniziativa denominata “Bonus idrocarburi: proposte di independent living” proponevano di estendere il bonus a tutti i cittadini lucani e non solo ai titolari di patente. Per rimuovere così quella che si ritiene una discriminazione verso i non patentati. L’iniziativa si prefigge tra l’altro di riservare un 15% delle royalties petrolifere, ad un fondo da utilizzare "all’emergenza della non autosufficienza, per garantire a tutti una vita indipendente". Stante ad oggi il silenzio di quanti all’epoca si sono impegnati, le associazioni hanno pensato di diramare il presente comunicato. "Errare è umano, perseverare è diabolico" è questa l’opinione delle associazioni proponenti e firmatarie del documento “Bonus idrocarburi: proposte di independent living”, all’indomani della riapertura dei termini per la presentazione delle istanze per beneficiare del bonus idrocarburi da parte di neo patentati o da chi non ne ha fatto domanda. Senza voler, minimamente, mettere in discussione il sacrosanto diritto dei neo patentati a fruire di tale beneficio, le associazioni denunciano, ancora una volta, l’aspetto discriminatorio della norma che taglia fuori tutte le persone che, a vario titolo, non hanno la patente di guida, limitando di fatto l’esercizio del diritto alle pari opportunità ed esprimono tutta la loro indignazione per la mancanza di ascolto a livello istituzionale. Il documento- presentato il 13 dicembre nell’ambito di una conferenza stampa tenutasi presso il Consiglio Regionale di Basilicata, è stato molto apprezzato dai massimi esponenti degli Enti locali, alcuni dei quali lo hanno anche sottoscritto-, propone di destinare una parte dei fondi rivenienti dalle estrazioni, almeno il 15% per: 1.fronteggiare la grande emergenza della non-autosufficienza, attraverso una rete di servizi quali: assistenza domiciliare e personale erogata da strutture accreditate o autogestita con l’assunzione di un operatore di fiducia pagato con il contributo dell’ente pubblico, centri di accoglienza e socializzazione diurna, piccole comunità alloggio quali residenze stabili o temporanee. La tipologia di servizi meglio rispondente alle esigenze della persona che ha necessità di supporti adeguati (vedi ad es. le persone che non possono autodeterminarsi o che hanno problemi di mobilità) devono essere definiti direttamente con la persona con disabilità o con la famiglia, attraverso un piano personalizzato che definisce modalità, tempi e tipologia di servizi. 
2.promuovere piani personalizzati per la vita indipendente delle persone con disabilità e Centri per la Vita Indipendente. Il diritto alla Vita Indipendente viene sancito dall’art.19, della Convenzione Onu più volte richiamata in questo documento e, ancor prima, dalla legge n.162/98 emanata in attuazione all'art.39 della legge 104/1992, che sancisce il diritto all’assistenza personale, anche di 24 ore, autogestita dalle persone con disabilità che scelgono ed assumono, direttamente, l’assistente o gli assistenti e che pagano attraverso un budget mensile assegnato dall’ente pubblico, sulla base di un progetto personalizzato, secondo l’intensità dei servizi essenziali di cui necessita.
In sostanza -si legge ancora nel comunicato- "le associazioni che rappresentano e tutelano le persone anziane non autosufficienti e/o con disabilità le quali costituiscono almeno il 20% della popolazione in Basilicata, sono ancora in attesa di ricevere risposte precise e puntuali da parte del Governo Regionale e Nazionale, ma forse per dirla con uno slogan che possiamo leggere sulle transenne stradali disseminate nei centri abitati ”Il guaio dei non vedenti è vivere in un mondo di ciechi".

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