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giovedì 23 giugno 2011

MINORI: ANTEZZA (PD), "FINALMENTE TUTELA PIU' AMPIA CON GARANTE. OCCORRE SVOLTA POLITICHE GOVERNO"





Dichiarazione della senatrice del Pd Maria Antezza


''Il  disegno di legge, che arriva all'approvazione definitiva al Senato dà
attuazione  alla  Convenzione  sui  diritti  del  fanciullo, istituendo una
Autorita'  garante  per  l'infanzia  e  l'adolescenza". Lo ha dichiarato la
senatrice  del  Pd  Maria  Antezza  che  ha  sottolineato  come "il garante
nazionale   è  una  figura  importante  perché  deve  garantire  i  livelli
essenziali,  in  modo  uniforme su tutto il territorio nazionale; insieme a
lui  i  garanti  regionali  sono altrettanto necessari perché assicurano la
prossimità  di  questa figura istituzionale al territorio". "In Italia - ha
detto  ancora  Antezza  -   in attesa della legge, è mancata un'istituzione
nazionale   indipendente   a   garanzia   dei   diritti   dell'infanzia   e
dell'adolescenza  e  la  sua  mancanza  è  stata,  anche  in tempi recenti,
rilevata  dal  Comitato  ONU  sui  diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
nelle  osservazioni  conclusive  indirizzate  al nostro Paese". "Finalmente
arriva  nell'Aula del Senato, dopo l'approvazione alla Camera, il testo del
disegno  di legge n. 2631. In questo disegno di legge, in ossequio a quanto
previsto  dalla  Convenzione  ONU,  si  istituisce  l'autorità  garante che
assolve  alla  funzione  di  promuovere  una  nuova cultura dell'infanzia e
dell'adolescenza,  di  vigilare sulla osservanza delle norme e di garantire
il  riconoscimento  dei  diritti  dei  minori. Il disegno di legge risponde
all'esigenza  di  assicurare,  in ambiti diversi da quello giurisdizionale,
una tutela più ampia all'infanzia e all'adolescenza.
L'istituzione  dell'Autorità  garante  rappresenta un ulteriore tassello al
mosaico  delle  politiche in favore dell'infanzia e dell'adolescenza ed uno
stimolo  necessario  ad  assicurare  un «garante» dei minori radicato nella
realtà  territoriale  in  cui i problemi emergono, in grado di interloquire
nella  elaborazione  delle politiche sociali, di assicurare la promozione e
la piena attuazione dei loro bisogni, diritti ed interessi.
l'importanza  e la delicatezza del tema ha richiesto una vasta e articolata
consultazione  che ha permesso di verificare «le priorità e le esigenze più
avvertite  nel  campo  della  tutela dei minori», di «sentire la voce della
società civile» nell'ottica di un più ampio riconoscimento della centralità
del cittadino. Dietro questa proposta c'è stato un grandissimo lavoro anche
da  parte  delle  associazioni  che  si  battono  da  sempre  per i diritti
dell'infanzia  e dell'adolescenza. Infatti, accanto all'azione parlamentare
bipartisan,  c'è  stato  il  sostegno  convinto  di  tanti mondi, da quelli
professionali  a quelli associativi che operano per i diritti dei bambini e
degli  adolescenti. L'approvazione bipartisan della legge è un buon esempio
di  come  collaborazione  e  dialogo su obiettivi condivisi possa costruire
strada  percorribile e da proseguire da tutte le parti politiche". Rispetto
al  testo  originario  del  Governo  la  proposta  ha  ricevuto  contributi
rilevanti  su  punti  qualificanti  tratti  dal  disegno  di  legge  n. 811
presentato dal PD e di cui è prima firmataria la senatrice Anna Serafini, e
di  cui  sono coofirmataria, tendenti a configurare l'autorità, in sintonia
con i parametri di Parigi, con i requisiti di indipendenza e autonomia. Con
il  disegno  di  legge, attraverso l'istituzione del Garante per infanzia e
l'adolescenza,  vogliamo  innanzitutto sollecitare, come parte politica, la
ripresa del dibattito sulla tutela dei diritti individuali e collettivi dei
minori.  Appare, quindi, urgente l'istituzione del Garante per l'infanzia e
l'adolescenza,  il  cui  ruolo  è quello di far crescere la consapevolezza,
negli  adulti  e nei minori stessi, che i bambini sono soggetti titolari di
diritti.  Non serve promuovere i diritti di bambini e bambine se poi questi
non  sono esigibili. Dico questo perché il nostro Paese ha ratificato, come
tantissimi  Paesi  nel mondo, la Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia,
ma  la  sua  azione  non  è  conseguente. Troppe sono le mancanze e avremmo
bisogno  di  una  svolta  nella  cultura  dell'infanzia, nelle leggi, negli
investimenti.  Penso,  per esempio, al piano nazionale per l'infanzia privo
di  risorse  e  priorità;  lo  stesso dicasi per il piano nazionale per gli
asili  nido.  La  vita dei bambini, i loro bisogni, i loro diritti, il loro
presente  e  il  loro  futuro  devono  diventare  le priorità del Paese. Le
famiglie  devono  essere  sostenute  nella  crescita  dei propri figli. Per
questo  sono  necessari  un  progetto  lungimirante, un coordinamento delle
azioni  pubbliche  e  private e una valorizzazione delle competenze, perché
far bene le cose per i nostri bambini e per i bambini fa bene alle cose per
il  nostro  Paese.  Credo  -  ha concluso Antezza - che questo sia quanto i
cittadini  chiedono  a  noi  e  che sia necessario per il presente e per il
futuro dell'Italia. Questa è la ragione per cui dico che c'è bisogno di una
politica  che  guardi  lontano:  c'è  bisogno di questo sguardo se vogliamo
davvero rendere il nostro Paese più forte e competitivo".

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