Nave dei Veleni: il WWF rilancia l’operazione Trasparenza e sostiene l’iniziativa dell’istituzione in Basilicata di un gruppo di osservatori indipendenti in merito alle attività di ricerca dei relitti.
In merito alle attività in corso anche in Basilicata per la ricerca dei presunti relitti carichi di rifiuti tossici affondati nei nostri mari, il WWF concorda sulla proposta dell’Assessore all’Ambiente Santochirico e di Legambiente di istituire un gruppo di osservatori indipendenti che possa seguire le operazioni nella massima trasparenza ed in tal senso da la propria disponibilità a parteciparvi. Il WWF crede infatti che sulla vicenda delle Navi dei Veleni sia venuto finalmente il tempo di un impegno straordinario congiunto di tutte le istituzioni locali e centrali perché si renda efficace e permanente un’azione che è stata, sinora, debole e discontinua e comunque non adeguata alla gravità della minaccia e dei danni provocati alla Calabria, al Mezzogiorno, a tutto il territorio italiano. Il WWF, da oltre quindici anni, è impegnato nel segnalare alle istituzioni governative e parlamentari ed alla magistratura la rilevanza e la gravità dei traffici internazionali illeciti di rifiuti pericolosi e radioattivi, connessi anche al traffico di armi ed alla nascita e consolidamento di una rete criminale internazionale. Fatti ben conosciuti, se non tollerati, da apparati dello Stato (come è stato confermato sin dal 2004 da autorevoli fonti). Attività criminali che hanno usato le nostre acque territoriali o creato “zone franche” sul territorio nazionale e non, per riversare veleni tossici e cancerogeni con l’attiva partecipazione di industriali e armatori senza scrupoli. Le istituzioni hanno assicurato formalmente il loro impegno ogni qualvolta i media hanno risvegliato l’attenzione dell’opinione pubblica, per poi abbandonarlo quando questa attenzione è venuta meno, come se fenomeni quali quelli descritti non fossero una formidabile e perdurante minaccia non solo per l’ambiente del nostro Paese e per la salute dei nostri concittadini, ma per la stessa sicurezza nazionale e la convivenza civile. Ecco perché il WWF , in occasione della manifestazione nazionale “Basta veleni” che si svolgerà ad Amantea il 24 ottobre, che ha contribuito ad organizzare, ha rilanciato l’”Operazione Trasparenza” che faccia pulizia delle reticenze e delle omissioni di Stato. Per questo il WWF Italia ha interessato il Presidente del Consiglio dei Ministri e le Commissioni parlamentari competenti (sul ciclo dei rifiuti, sulla criminalità organizzata e sui servizi segreti), chiedendo che :
1. sia nominato con Ordinanza dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un Commissario delegato alla individuazione, messa in sicurezza, e la bonifica, laddove possibile, dei relitti delle “navi a perdere”;
2. siano individuate nella Legge Finanziaria 2010 le risorse economiche per coprire i costi del personale qualificato e dei mezzi per completare l’indagine sul relitto della nave dei veleni affondata davanti a Cetraro e per individuare gli altri relitti di cui è stata segnalata la presenza sui fondali prospicienti la costa calabrese nonché sui siti a terra dove si sospetta la presenza di discariche abusive di rifiuti radioattivi o pericolosi;
3. si stabilisca un rapporto organico e stabile tra le tre Commissioni parlamentari competenti con poteri di indagine, che non si limiti al solo scambio di informazioni, per fare luce concordemente sull’apporto della criminalità organizzata ai traffici illeciti internazionali di rifiuti e di armi, e sulle eventuali connivenze di apparati dello Stato;
4. sia creato un coordinamento della Procure che si sono occupate e si stanno occupando dell’argomento (a cominciare da quelle di Lagonegro, Asti, la Spezia, Napoli, Reggio Calabria, Paola).
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