Dal tetto dell’Ospedale 71° giorno
Non si può morire invano…
Nell’Ospedale di Policoro (MT) è morta una giovane mamma dopo aver dato alla luce due gemellini. Sul dolore degli altri non si fa filosofia, ancor meno speculazione. Da 70 giorni alcuni cittadini liberi stanno contestando la chiusura dell’Ospedale di Tinchi di Pisticci (MT), che da Policoro dista una trentina di chilometri. La popolazione assistita in questo ospedale è superiore per numero a quella che fa riferimento all’Ospedale di Policoro. La chiusura di Tinchi ha determinato l’afflusso di questa utenza numericamente superiore nella struttura sanitaria di Policoro, appena sufficiente per servire la propria area territoriale. Il caos e il disservizio che ne sono derivati, l’insufficienza della struttura e del personale operativo, lo stress da pluslavoro per medici e infermieri, sono anch’essi elementi determinanti la morte di non pochi pazienti, tra i quali la giovanissima mamma dei due gemellini. Le autorità pubbliche, politiche e sanitarie, della Regione Basilicata sono state allertate ripetutamente sui rischi legati alla chiusura ingiustificabile dell’Ospedale di Tinchi e dei pochi altri della Provincia di Matera. Il dolore per la morte di una giovane mamma può essere rispettato solo riparando presto alla malasanità che ormai in Basilicata sembra avere l’asprezza della criminalità. Cosa impedisce, infatti, alla stampa di parlare delle cause vere di decine di altre morti passate sotto silenzio? E cosa dire del clima intimidatorio diffuso, del quale subiscono la pressione medici onorati, infermieri diligenti, operatori sanitari attenti, familiari angosciati di malati e di morti, Sindaci, Associazioni e Comitati? Dove sono e cosa fanno i tanto lodati tribunali per i diritti del malato? Quanti sono i casi di archiviazione delle denunce giudiziarie contro casi tragici di malasanità? I cittadini della Basilicata non possono piangere a vita il dolore che li affligge da troppo tempo. C’è anche per loro il diritto alla serenità della vita. Qui, sereni sono soltanto quelli che, indisturbati, pensano di consolare da troni sfarzosi le sofferenze quotidiane dei loro sudditi.
Il Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto e il Comitato Difesa Ospedale di Tinchi
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