CITTADINI ATTIVI BERNALDA: Lettera aperta ad Attilio Martorano
Egregio Assessore
Non sono l’orco che tu immagini. Ho l’animo semplice, che appare astioso quando ho da difendere la giustizia e le ragioni dei poveri. Niente di più. Vivo per gli altri, e non mi fa specie sacrificarmi per loro. D’altra parte, all’esordio del tuo mandato anche tu dicesti per televisione che ponevi i bisogni della gente prima e davanti alle ragioni dell’economia. Se credi in quello che hai detto, io posso ancora stimarti. Però, è su cose concrete che si misura la sincerità di quello che si dice. Se sei cristiano pure tu, umilmente voglio ricordarti le sette opere di misericordia corporale, che forse non sono più di moda neppure nel mondo cattolico:
Dar da mangiare agli affamati
Dar da bere agli assetati
Vestire gli ignudi
Alloggiare i pellegrini
Visitare gli infermi
Visitare i carcerati
Seppellire i morti
La quinta opera di misericordia corporale ti coinvolge direttamente. In mezzo ai malati saprai meglio di che cosa essi hanno bisogno. Ti sarò a fianco. Ti saremo a fianco. La compassione dà dignità a chi la esercita, e autenticità a chi sa rivedersi in ogni bisogno e in ogni sofferenza.
Dal tetto dell’Ospedale di Tinchi, 7 settembre 2010
Affettuosamente Pietro Tamburrano
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