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martedì 4 agosto 2015

FARMACI: LEGA CONSUMATORI BASILICATA

FARMACI: LEGA CONSUMATORI BASILICATA, CONSEGUENZE NEGATIVE PER I CONSUMATORI DA PDL CONCORRENZA La Lega Consumatori Basilicata punta il dito sul Disegno di Legge sulla “Concorrenza” ed interviene nella controversia relativa alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, contesi tra farmacie e parafarmacie.
Luisa Rubino, avvocato responsabile dello Sportello del capoluogo di regione della Lega Consumatori Basilicata, evidenzia che le finalità sottese al Disegno di Legge sulla concorrenza, così come riportato dall’art. 1 dello stesso, sono quelle di “rimuovere ostacoli regolatori all’apertura dei mercati, promuovere lo sviluppo della concorrenza e garantire la tutela dei consumatori, anche in applicazione dei principi del diritto dell’Unione europea in materia di libera circolazione, concorrenza e apertura dei mercati, nonché alle politiche europee in materia di concorrenza”. Tuttavia il progetto di legge, privo di un progetto concreta che possa determinare maggiore efficienza per i mercati, avrebbe solo conseguenze negative per i consumatori. In particolare, prosegue l’avv. Rubino, il Disegno di Legge sulla concorrenza, attraverso la previsione di meri interventi settoriali, ha tradito le aspettative di liberalizzazione ed ha sottratto al mercato libero i farmaci di fascia C i quali, con minori prezzi, potrebbero essere acquistati nelle parafarmacie a tutto vantaggio dei cittadini. La vendita di alcuni farmaci anche al di fuori delle farmacie ha avuto inizio nel 2006 grazie al decreto Bersani, che ha stabilito la vendita dei farmaci da banco e quelli senza obbligo di ricetta anche nelle parafarmacie e nei supermercati con la tassativa presenza di un laureato in farmacia. L'Antitrust e lo stesso Pitruzzella assieme al Ministro Federica Guidi, in occasione della relazione annuale per la concorrenza, hanno sottolineato quanto fosse importante una maggior competitività nel settore della distribuzione farmaceutica, senza alcun rischio per la salute, in virtù della presenza in ogni parafarmacia di un farmacista laureato ed abilitato. Del resto la differenza non la può e non la deve fare il luogo (farmacia o parafarmacia) ma l’operatore sanitario che fa da garante per la tutela della salute dei consumatori..
Il decreto sulle liberalizzazioni proposto dalla ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, offusca il primo successo del 2006 e non vede come priorità il risparmio alla spesa e lo stimolo concreto alla concorrenza e alla trasparenza. I risparmi che si otterrebbero con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C non possono essere ignorati soprattutto in questo momento storico caratterizzato da una difficile condizione economica.
Reazioni negative alla proposta di legge in esame si sono registrate anche tra i rappresentanti di categoria. La Dott.ssa Federica Giuzio, Referente Regionale della Federazione Nazionale Parafarmacie, ha affermato che “ormai è impensabile continuare a rinviare un tema di tale importanza. Rendere possibile la dispensazione nelle Parafarmacie dei farmaci di classe C, che ricordo essere farmaci prescritti dal medico e a totale carico del cittadino, significa dare la possibilità allo stesso di scegliere dove acquistare i farmaci a pagamento e soprattutto di usufruire del servizio che egli ritiene più soddisfacente in termini di consiglio e competenza professionale. Gli ultimi dati pubblicati da indagini di mercato affermano che con la sola liberalizzazione dei farmaci di classe C i cittadini Italiani otterrebbero un risparmio annuo di 600 milioni di euro, che in tempi di crisi sarebbero molto utili alle famiglie Italiane. Ci accingiamo pertanto a seguire l'iter del ddl concorrenza per ora in discussione alla Camera e ci auguriamo che le tante proposte emendative presentate trasversalmente dai diversi gruppi parlamentari possano essere accolte. Personalmente ritengo che un Governo che si definisce "riformista e rottamatore" non possa piegarsi ai corporativismi, e debba guardare in direzione opposta, sostenendo aziende giovani che sono state aperte in seguito al Decreto Bersani in gran parte da giovani farmacisti che, non avendo sbocco lavorativo, in qualche modo hanno trovato un modo per mettere in campo la propria professionalità producendo reddito e risparmi per il cittadino a costo zero per lo Stato.” Il Governo torni a guardare ai consumatori!! E’ dunque questo l’appello congiunto e gridato a gran voce ai parlamentari dalla Lega Consumatori Basilicata, attraverso il suo presidente Giambattista Mazzei, e la Federazione Nazionale Parafarmacie, presieduta dal Dott. Davide Gullotta. Solo dando la possibilità alle parafarmacie di vendere anche i farmaci di fascia C con ricetta, oggi relegati alle farmacie, si può dare vita ad una concorrenza e liberalizzazione non monca e a tutto vantaggio dei cittadini.

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