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mercoledì 2 aprile 2014

Lupi avvelenati nelle campagne di Pomarico Ingiustificabile e vile l’attacco ad una specie protetta e di grande importanza ecologica

Legambiente chiede misure necessarie a favorire la convivenza tra fauna selvatica e l’attività agricola e zootecnica.

A due anni esatti dai gravi atti di bracconaggio ai danni del lupo che hanno interessato il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese, la Basilicata è ancora una volta al centro di indegni e ingiustificabili attacchi alla fauna selvatica protetta con il recente ritrovamento, avvenuto nelle campagne di Pomarico (MT), di tre lupi morti, probabili vittime di avvelenamento. Come fanno sapere gli agenti del CFS, della Asl e del Cras provinciale di Matera prontamente intervenuti e che hanno collaborato alle operazioni di recupero delle carcasse, il piccolo branco risultava composto da un grosso maschio adulto e da due femmine. Legambiente deplora senza mezzi termini episodi di tale gravità, ricordando la pericolosità della criminale pratica dell'uso di bocconi avvelenati soprattutto come mezzo diretto di aggressione alla specie in questione, ma anche quale sbagliata pratica contenitiva di altre specie o ungulati selvatici, di estrema pericolosità proprio per la sua non selettività che mette a rischio specie di grande pregio ed importanza ecologica. Legambiente Basilicata chiede uno sforzo ulteriore per mettere in campo una seria ed efficace azione di prevenzione da parte di tutti gli enti territoriali preposti alla vigilanza del territorio per evitare che atti di questo tipo abbiano a ripetersi. Il problema del controllo del territorio è un tema quanto mai attuale e proprio per questo, auspichiamo una maggiore collaborazione di istituzioni ed enti impegnati da un lato nella sorveglianza, dall'altro nella condivisione di scelte e strategie per la conservazione della fauna selvatica e la contemporanea tutela delle attività produttive, due aspetti che, gli ultimi anni di esperienza sul tema, hanno dimostrato non essere in contrapposizione tra loro. Il lupo resta specie a forte rischio di estinzione, nonostante la recente ricolonizzazione di parte del territorio montano, anche in Basilicata. Questa aumentata presenza ripropone il tema della convivenza della specie con l’uomo che non può essere risolta ricorrendo a gesti criminali e vigliacchi. È necessario allora fare molto di più per porre in essere tutte le misure necessarie affinché la convivenza sia possibile e sostenibile per tutti, lupi ed allevatori, e siano messe in campo misure di prevenzione dei danni arrecati da questa specie anche fornendo agli allevatori i mezzi più adeguati per farlo. Legambiente esprime tutto il suo sdegno di fronte ad atti di questo tipo, deplorando in maniera netta gesti che non trovano nessuna giustificazione, con la speranza che coloro che si sono resi protagonisti di simili azioni vengano assicurati alla giustizia in tempi rapidi e che il loro comportamento criminoso possa ricevere la giusta condanna sociale da parte di tutta la cittadinanza.

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