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domenica 24 novembre 2013

Lamorte (Ugl): “chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza”.

“Chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza (Johann Wolfgang von Goethe) e questo porta subito a pensare alla violenza sui bambini, sui più deboli. Quando si pensa alla violenza sui bambini, si pensa a casi lontani, a Paesi poco sviluppati o coinvolti in conflitti armati”. Lo sostiene Giuditta Lamorte, responsabile welfare e pari opportunità Ugl Basilicata per la quale, “la violenza sull’Infanzia, invece, è qualsiasi forma di offesa fisico-morale, non solo i genocidi in regime di guerra, ma anche quella violenza subdola e silente sotto il tetto domestico. Non basta definire la violenza come l’insieme di atteggiamenti e comportamenti perpetrati da un adulto nei confronti di un adolescente, tali da indurre in quest’ultimo disagio fisico, psichico e sessuale, relegando il bambino a ruolo di oggetto, privato di diritti, bisogni e desideri. Violenza è anche l’incapacità da parte dell’adulto di tutelare il bambino nella salute, nella sicurezza e nell’amore, trascurarlo, rifiutarlo, chiedergli di essere ciò che non è ancora o non vorrebbe mai essere; violenza è distruggere in un bambino la fiducia in chi dovrebbe prendersi cura di lui ed nell’altro. Nella regione Basilicata – prosegue Lamorte -, fino a pochi anni fa, questo tipo di violenze non erano registrate, la motivazione di ciò non era dovuta all'assenza del fenomeno ma ad una situazione omertosa. Negli ultimi anni il fenomeno dell'abuso sessuale sembra assumere, anche in questa regione, una dimensione inquietante ed il numero dei casi portati alla luce, rapportato alla popolazione, evidenzia l'esistenza di una grave situazione sociale di violenze che non può essere sottaciuta. In passato questi tipi di situazioni restavano nel segreto delle famiglie, non vi erano denunce, né voglia di parlarne, oggi si affronta il fenomeno come problema sociale. La regione Basilicata, con Legge Regionale 18 dicembre 2007, n. 26, ha istituito l’osservatorio regionale sulla violenza di genere e sui minori, avente la finalità di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sull'intero territorio regionale. Bisogna considerare che il ruolo determinante nella crescita delle generazioni future è quello delle donne, delle madri, per consentire loro di esercitare tale ruolo è necessario emanciparle, sgravarle dalle discriminazioni, garantire loro la possibilità di poterlo onorare con dignità; questo significa anche educare gli uomini a riconoscere nelle donne un soggetto di pari diritti a cui rivolgere ogni forma di rispetto e dignità nella famiglia, nel lavoro, nella società e nelle Istituzioni, urge cioè un impegno forte e collaborativo da parte di tutti gli adulti. L’uguaglianza di genere e il benessere dei bambini – conclude la responsabile Ugl, Lamorte - camminano di pari passo, non bastano dichiarazioni, convenzioni e obiettivi, è necessario passare dalle parole ai fatti”.

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