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venerdì 25 ottobre 2013

“ Piena solidarietà ai dipendenti precari del Consorzio di Bonifica del Bradano e Metaponto "

“ Piena solidarietà ai dipendenti precari del Consorzio di Bonifica del Bradano e Metaponto, stabilizzare significa recuperare somme necessarie al funzionamento del Consorzio” questo asserisce Nicola Lopatriello, già Sindaco della Città di Policoro, attraverso Mary Padula (già vicesindaco). Le Rappresentanze Sindacali Aziendali hanno proposto, da diverso tempo, di stabilizzare trentaquattro unità (precarie da ben tredici anni e monoreddito) . I dipendenti precari e non subiscono, hanno tra l’altro, un ritardo sistematico, di due o tre mesi, nella riscossione dello stipendio. La stabilizzazione permetterebbe al Consorzio di migliorare la propria gestione interna; a oggi, molte attività sono esternalizzate, con costi che si aggirano a 2.000 ml di euro annui, nonostante il Consorzio abbia personale qualificato e attrezzature. Purtroppo, il Dipartimento Agricoltura regionale chiede al Consorzio continui sforzi, alle volte in zone d’interesse elettorale, non tenendo conto delle risorse economiche insufficienti. Tra l’altro la Regione deve al Consorzio cinque milioni di euro ma la risposta è sempre la stessa … “benedetto Patto di stabilità”. A seguito degli avvenimenti funesti che hanno attanagliato il nostro territorio non più tardi di venti giorni fa, il Dipartimento Agricoltura ha promesso tre milioni di euro (su facebook) utili al ripristino delle opere di bonifica. Speriamo che la giustizia ritardata non sia sintomo di giustizia negata, come diceva Montesquieu. Altri Consorzi sono stati avvantaggiati da parte della Regione Basilicata, è il caso del Consorzio di Bonifica dell’Alta val’d’Agri; quest’ultimo conta 170 unità per 6.000 ettari di superficie contro le 170 unità del nostro Consorzio che però devono operare in 60.000 ettari di superficie. Servirebbe, altresì, un manager preparato, il Consorzio non dispone di un Direttore Generale. Non meno importante è la cifra che la Regione dovrebbe stanziare per il pagamento “della bolletta Enel” del Consorzio. Infine, l’acqua prelevata dalle dighe, attraverso l’Ente d’irrigazione, costa 1,5 centesimi al mc, il costo totale si aggira intorno ai due milioni e mezzo di euro l’anno, cifra che il Consorzio paga. Dal 2013 il Consorzio ha deliberato un incremento del costo complessivo di 150 EUR in più a ettaro per gli agricoltori che utilizzano l’acqua (gli agricoltori fino all’anno 2012 pagavano 200 EUR all’ettaro ogni anno); l’incremento è stato revocato da parte del Dipartimento agricoltura. Però se la Regione Basilicata non si fa carico dei fondi necessari utili al pagamento dell’acqua all’Ente Irrigazione, tutto il mondo agricolo avrà una battuta d’arresto in quanto i costi, successivamente, non saranno sopportati dagli imprenditori agricoli. “E’ necessario fare chiarezza in merito e mettere in campo azioni politiche mirate alla risoluzione dei problemi” conclude Nicola Lopatriello.

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