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martedì 29 ottobre 2013

Riqualificazione energetica e ambientale, edifici scolastici al centro dell’azione politica della Provincia

La Provincia di Matera e l’Agenzia per l’Energia e l’Ambiente hanno avviato, con il supporto scientifico del DiCEM (Dipartimento della Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università degli Studi della Basilicata), un progetto di ricerca finalizzato alla realizzazione di azioni di diagnosi, sperimentazione e certificazione energetica e ambientale degli edifici scolastici di proprietà della Provincia di Matera. Nella giornata di ieri una rappresentanza dei dirigenti degli istituti scolastici hanno partecipato a un incontro alla presenza del presidente Franco Stella e dell’assessore Giovanni Rondinone, della presidente dell’Apea Giusy Costantini e del direttore Vito Petralla e dei referenti del DiCEM il professore Nicola Cardinale e l’ingegnere Gianluca Rospi. “Come Provincia – ha evidenziato l’assessore Rondinone – abbiamo scelto sin dall’inizio di investire sulla scuola e questo progetto ha l’ambizione di migliorare la vivibilità degli ambienti scolastici e di ridurne i consumi energetici globali. Obiettivi importanti che potremo raggiungere grazie al supporto scientifico dell’Università di Basilicata, una scelta che qualifica l’intera progettualità testimoniando il livello di know how raggiunto dal nostro Ateneo.” La presidente dell’Apea ha confermato come: “questo progetto, finanziato con i fondi di compensazione ambientale, rientra in un disegno di green energy più ampio qual è il patto dei Sindaci volto a realizzare una società sostenibile in linea con le direttive europee e il protocollo di Kyoto e che vede l’Amministrazione provinciale impegnata a sostenere i Comuni nella redazione dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile. La mappatura energetica degli edifici scolastici risulta strategica proprio rispetto alla programmazione degli interventi per la loro riqualificazione (retrofit energetico). Al risparmio energetico corrisponderà un consistente risparmio economico che potrà essere reinvestito proprio nella scuola; risorse particolarmente utili in un momento difficile qual è quello attuale ” Il professore Cardinale ha sottolineato come: “l’attività si concentrerà sulla raccolta dati dell’edificio, come la qualità e la consistenza della muratura e degli infissi, fino a coinvolgere quella relativi agli impianti, di riscaldamento e illuminazione. Negli istituti tecnici siamo disponibili a coinvolgere gli studenti che, avendo maturato competenze specifiche attraverso lo studio delle materie curriculari, potranno sostenere i nostri ricercatori.” Una proposta, quest’ultima, di cui si sono fatti portavoce gli stessi dirigenti scolastici intervenuti all’incontro.
“Trattandosi di edifici di notevole complessità funzionale, - ha ricordato l’assessore Rondinone - tale progetto dovrà prevedere analisi di dettaglio mediante l’utilizzo di metodologie innovative e sperimentali e supportate anche da prove in situ dinamiche. Tutte azioni che non impatteranno sulle attività scolastiche e che, invece, vedranno la partecipazione degli studenti che coinvolti in azioni di sensibilizzazione diverranno i portavoce della cultura della sostenibilità nella nostra società.” “Nonostante le prove generali di cancellazione delle Province, come potremmo definire se no le dichiarazioni di Delrio, – ha concluso il presidente Stella – questa Amministrazione non smette di lavorare in prospettiva. Troppe contraddizioni e cambiamenti repentini di idee non riteniamo debbano inficiare il lavoro serio di un ente delegato, dalla Costituzione, a occuparsi di materie sensibili quali sono l’edilizia scolastica e la pubblica istruzione. Proprio nell’ottica di mantenere fede a questa delega abbiamo deciso di utilizzare parte dell’avanzo di amministrazione, che sarà disponibile dal prossimo 30 novembre, a beneficio delle scuole alle quali potremo garantire nuovi banchi e nuove sedie. Un investimento che riteniamo significativo nell’immediato per i ragazzi e per il futuro per quei Comuni che erediteranno le complesse problematiche delle scuole, una gestione che rischia di ingessare completamente l’amministrazione dei nostri piccoli Centri sempre più oberati di incombenze e meno di strumenti.” 

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