Questo il nuovo programma di interventi:
Focus su tre ambiti strategici: sviluppo del business internazionale, crescita dimensionale, nuovi progetti imprenditoriali “di qualità” Rafforzare relazione e dialogo impresa-banca, valorizzando il ricorso al credito agevolato Stimolare la domanda di credito delle imprese che hanno programmi di sviluppo.
Sviluppo Business InternazionaleL’industria italiana sarà sempre più dipendente dall’estero ed in particolare dai paesi emergenti, più difficili e lontani. Nel 2015 il peso di questi paesi sui mercati mondiali supererà il 50%; all’inizio del millennio era ancora al 33%. In questo contesto le imprese della Basilicata hanno un peso dei paesi emergenti sull’export pari al 28%, inferiore al livello nazionale (38%), con presenze significative solo in Turchia e Polonia. Vi sono pertanto ancora notevoli spazi di miglioramento.
Per competere in mercati sempre più globali, l’accordo propone una piattaforma di prodotti, eventi e servizi di consulenza (tra i quali i portali Trade Esplora, Greentrade e un programma di incontri sul territorio) a supporto delle strategie di espansione e di internazionalizzazione delle PMI. Tra le soluzioni finanziarie più innovative Export Facile, un prodotto di copertura del rischio d’insolvenza dei debitori esteri fino al 100% a fronte dei crediti ceduti pro-soluto. Export Facile, inoltre, fornisce alle imprese liquidità aggiuntiva e alternativa alle tradizionali linee di credito, supportando le strategie di esportazione delle imprese e facilitandone il commercio con l’estero.
Crescita dimensionale
Per esportare di più occorre avere dimensioni d’impresa maggiori, anche per attivare nuove leve competitive; le imprese piccole rispetto alle medio-grandi scontano un divario del 70% per brevetti e marchi internazionali, e del 50% per le certificazioni di qualità/ambientali. L’accordo propone servizi di consulenza specialistica per le PMI che affrontano momenti di discontinuità e cambiamento in ottica di crescita e fornisce soluzioni per l’avvio di processi di aggregazione. Sono previste anche forme di collaborazione come la costituzione di Reti d’Impresa, operazioni di finanza straordinaria, M&A, passaggi generazionali, ricerca partner su scala nazionale e internazionale. Il servizio è fornito dalla Divisione Corporate & Investment Banking-Banca IMI e si avvale della collaborazione di appositi specialisti presenti sul territorio, mettendo a disposizione servizi tradizionalmente accessibili solo alle aziende di grandi dimensioni.
Nuova imprenditoria
La crescita economica deve puntare anche sul consolidamento e lo sviluppo di nuove imprese. La probabilità di sopravvivenza delle start-up italiane è superiore a quella delle analoghe tedesche. Le nostre start-up crescono poi più rapidamente: negli ultimi 6 anni hanno creato 2,76 milioni di nuovi posti di lavoro (pari al 17% degli occupati).
Nell’ambito del programma di Piccola Industria Confindustria «Adott-up», che prevede un coinvolgimento attivo in termini di “tutorship” da parte di aziende associate, l’accordo odierno prevede servizi e iniziative volti a facilitare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. Le migliori idee imprenditoriali, selezionate dal Comitato congiunto Intesa Sanpaolo-Confindustria, vengono infatti “adottate” da imprese, segnalate da Confindustria, già consolidate sul mercato affinché, in qualità di “incubatori”, le aiutino a svilupparsi in business sostenibili anche grazie alle iniziative di Intesa Sanpaolo Neoimpresa e Officine Formative.Il dialogo tra impresa, banca e territorio
Per attivare e sviluppare una relazione “virtuosa” fra impresa e banca, l’accordo conferma e rinnova, nel segno della continuità, i servizi di consulenza globale mediante strumenti di dialogo e supporto già attivati nei precedenti accordi, ora ulteriormente arricchiti e implementati di nuove funzionalità. Con tali strumenti Banco di Napoli intende favorire la creazione di una partnership strategica impresa-banca basata su un dialogo costruttivo e trasparente finalizzato a consentire alle PMI un più semplice accesso al credito e condizioni migliori. L’utilizzo infatti degli strumenti di dialogo, come Diagnostico e Simulatore, consente alla banca di migliorare la valutazione del merito creditizio e all’impresa di acquisire una maggiore conoscenza del proprio grado di “bancabilità” oltre a favorire la conoscenza e la possibilità di accedere agli strumenti di facilitazione creditizia messi a disposizione dal sistema (es. provviste agevolate BEI e CDP, plafond ABI, Fondo Centrale di Garanzia). Michele Somma, Presidente Confindustria Basilicata: “Quella tra Piccola Industria e Intesa San Paolo è iniziativa utile, per aiutare le imprese a sfidare la crisi, investendo e scommettendo sugli anni a venire. Perché la crisi possa tradursi in opportunità, occorre che le nostre imprese possano investire per rinnovarsi, per cercare nuovi prodotti e proporsi su nuovi mercati. E’ in questi momenti che bisogna avere il coraggio di osare, dando vita a nuove imprese, sviluppando idee imprenditoriali innovative e competitive. Perché questo sforzo possa tradursi in risultati tangibili, è indispensabile la sinergia tra imprese e mondo del credito, soprattutto a supporto di quel patrimonio immenso costituito dalle PMI”. Pasquale Lorusso, Vice Presidente Confindustria Basilicata con delega al credito: “In questo momento cosi delicato, occorre uno sforzo decisivo, dal quale dipende la sorte del nostro sistema manifatturiero che - non dimentichiamocelo - è il secondo in Europa ed è l’ossatura del sistema economico e produttivo del Paese. L’accordo sottoscritto oggi si inserisce in questa precisa prospettiva, ponendo al centro dei riflettori le piccole imprese, riconoscendo loro il ruolo di incubatore della crescita di tutto il Paese, grazie anche all’utilizzo di strumenti finanziari preziosi, come quelli presentati in questa occasione”. Nicola Cippone, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Basilicata: “Questa intesa consolida la preziosa collaborazione con uno dei principali e affidabili istituti di credito del nostro paese, individuando un’ampia rosa di soluzioni finanziarie degne di una relazione proficua e intelligente tra imprese e mondo del credito. Il credito continua a essere una delle emergenze delle imprese, soprattutto le PMI, per le quali il problema liquidità resta prioritario e richiede un impegno straordinario da parte di tutti, le banche per prime, ma anche le stesse imprese”. Michele Attivissimo, direttore Area Calabro-Lucana del Banco di Napoli: “Il momento esige uno sforzo comune per valorizzare la creatività tipicamente italiana e la determinazione che contraddistinguono la nostra Piccola Impresa. Il dialogo, che è il tratto distintivo di questi accordi con Confindustria, è fondamentale per c onoscere e approfondire difficoltà e potenziale delle imprese. Queste devono poi essere aiutate e spronate a compiere un decisivo passaggio culturale per dotarsi degli strumenti necessari per meglio competere sui mercati internazionali. L’accordo di oggi intende facilitare il dialogo con le aziende e supportare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese con uno sguardo anche a quei giovani che hanno idee e spirito imprenditoriale e che vanno incoraggiati e sostenuti nel guardare all’autoimprenditorialità come importante opportunità per il loro futuro. La nostra Banca, grazie al suo completo e diversificato know-how, è in grado di rispondere, su tutto il territorio nazionale, alle diverse esigenze delle imprese “I PRECEDENTI ACCORDI
L’intesa siglata quest’anno è la quarta tappa di un percorso avviato nel luglio del 2009 con un primo impegno comune per garantire la liquidità necessaria alle imprese colpite dalla crisi. L’accordo successivo, del settembre 2010, ha inoltre rilanciato la competitività delle imprese italiane incentivando gli investimenti in R&S e per l’internazionalizzazione, considerati motori decisivi per far ripartire la crescita. L’accordo del 2011 ha presentato un ulteriore passo avanti puntando in particolare ad alcuni ambiti strategici per l'impresa: l'innovazione, le reti di impresa e le altre forme di alleanze, la valorizzazione del "capitale umano", l'internazionalizzazione, l'efficienza energetica e l’eco-sostenibilità.
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