“CinemadaMare”: programma 11 agosto e intervista a Silvano Agosti
Nova Siri – Continua l’appuntamento con “CinemadaMare”, il Festival internazionale itinerante di cinema digitale. Appuntamento sempre alle 21,00, in piazza Massimo Troisi, dove si comincia con la proiezione dei film brevi in concorso che, già selezionati durante la fase itinerante (uno per ogni sera), sono: “20 buses” di Stuart Parkins (Inghilterra, fiction, col., 10 min.), “Matagalpa” di Stephane Bergmams (Belgio, fiction, col., 13 min.), “Basket bronx” di Martin Rosete (Spagna, fiction, col., 14 min.), “Hard boiled” di Raffaello Sasson (Italia, fiction, col., 25 min.), “Non vedo l’ora di giocare” di Giacomo Mondadori (Italia, fiction, col., 6 min.) e “Miente” di Isabel de Ocampo (Spagna, fiction, col., 15 min.). I film saranno votati dalla giuria popolare, che alla fine decreterà il vincitore dell’Epeo 2009.
A seguire ci sarà la proiezione del film di Pasquale Scimeca “Placido Rizzotto”. Il film narra la vita e l'impegno politico del sindacalista Placido Rizzotto, segretario della Camera del Lavoro di Corleone, rapito e ucciso da sicari di Luciano Liggio il 10 marzo 1948.
Da segnalare la presenza al festival di Silvano Agosti che, ospite a San Severino Lucano, ha deciso di fermarsi qualche giorno in piu’ a “CinemadaMare”. Nei giorni scorsi ha partecipato ai workshop pomeridiani, dove i giovani cineasti provenienti da tutto il mondo hanno richiesto espressamente di vedere alcuni dei sui film come “Uova di garofano” e “Quartiere” per commentarli insieme.
Breve intervista a Silvano Agosti:
D.Silvano Agosti: regista, scrittore, poeta. Lei cosa si sente di piu’?
R. “Ma sinceramente io mi sento un uomo, che si esprime in diversi modi, è bello vivere facendo ciò che piu’ ci piace fare”.
D. Per lei è un ritorno qui a “CinemadaMare”, cosa pensa di questo festival?
R. “Si è un ritorno, lo faccio perché conosco bene il direttore Franco Rina e perché questo festival è multiculturale. Sono rimasto molto impressionato da come “CinemadaMare” unisca tanti registi giovani che hanno un’unica passione. E questa è già una cosa straordinaria, un incontro tra diverse culture, arriva gente da tutto il mondo che ama il cinema e vuole confrontarsi su questo argomento. Ci sono altri festival, come quello di Venezia, che non seguò piu’ da decenni”.
D. Cinema indipendente e cinema industriale, che rapporto c’è tra i due filoni?
R. “Credo che sia lo stesso rapporto abbia avuto Cenerentola con le sue sorelle un po’ perfide. Il cinema indipendente è una poesia, un dono, bisogna vedere cosa accadrà nel tempo, se gli esseri umani hanno intenzione di svegliarsi o di essere soggiogati. Purtroppo nella vita ci sono dei tempi, ma io sono contento di vivere un sentimento poetico anche adesso, la vita è breve”.
D. Cosa può fare il pubblico per il cinema indipendente?R. “Sapere che esiste. La mia presenza qui è la presenza di un regista che sta testimoniando l’esistenza di un tipo di cinema poetico. Non credo che una persona oggi, possa dire ad un’altra andiamo a vedere questo film indipendente, non sono film facili e la gente ha già tante cose a cui pensare. Ma ripeto non è ora il tempo di questo cinema, ma arriverà. Sono sicuro che sia ineludibile il dato poetico dalla realtà. La poesia è qualcosa che cresce nelle strade, nelle case, e per ora bisogna cercarla clandestinamente, ma prima o poi emergerà”.
D. La Basilicata è una piccola regione, come la vede?
R. “E’ una regione sognante, che cammina in punta di piedi, che non fa rumore ma fa tanto”.
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