Ieri sono intervenuto al Convegno sul tema “Anatocismo, usura, risparmio tradito: quale tutela?” organizzato da Adusbef e Federconsumatori. Hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti delle due associazioni, Elio Lannutti, anche senatore Idv, e Rosario Trefiletti, il Presidente Antonio di Pietro, il Capogruppo alla Camera Massimo Donadi, magistrati, giudici, avvocati e rappresentanti delle associazioni di consumatori. L’anatocismo è la capitalizzazione degli interessi su un capitale: in altre parole, il calcolo degli interessi sugli interessi. In questo modo le banche possono aggiungere al tasso di interessi concordato con il cliente diversi punti percentuali. Una truffa legalizzata ai danni degli utenti che vale dai 30 ai 50 miliardi.
Nonostante diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito il diritto alla restituzione delle somme indebitamente sottratte ai cittadini, a causa di una norma del milleproroghe il tempo utile per chiedere la restituzione degli importi non si calcola più dalla data di chiusura del conto corrente, ma dal giorno dell’annotazione a debito sul conto.
In questo modo l’esercizio del diritto di migliaia di utenti è stato dichiarato “fuori tempo massimo”, con somma gioia degli istituti di credito. Un Governo alle dipendenze dei poteri forti ha usato il solito trucco della prescrizione breve per favorire le banche nella vessazione dei risparmiatori. L’Italia dei Valori continuerà il suo impegno per restituire centralità ai cittadini.
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