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mercoledì 1 luglio 2015

Gli Stati Generali Delle Donne Della Basilicata

A MATERA IL 4 LUGLIO, DALLE ORE 9,00 ALLE ORE 19,00, PRESSO LA SALA DEGLI ARTISTI E/O DEL CRISTO FLAGELLATO DELL’EX OSPEDALE SAN ROCCO PIAZZA SAN GIOVANNI BATTISTA SI TERRANNO Gli Stati Generali Delle Donne Della Basilicata che seguono gli Stati Generali delle Donne tenutisi a Roma il 5 Dicembre 2014 ed in tante altre regioni d’Italia per iniziativa e progettualità di Isa Maggi,e che in vista di “Pechino vent’anni dopo”, si terranno anche all’Expo di Milano nel Settembre prossimo. Gli Stati Generali delle Donne della Basilicata, accoglieranno le idee e le esperienze Regionali delle donne sui seguenti Temi:
COMUNICAZIONE - LAVORO E SOSTENIBILITA’- LAVORO E DISABILITA’- IMPRESE START UP - DEMOCRAZIA PARITARIA/DONNE E POLITICA- FRAGILITA’ ECONOMICA E SOCIALE/STILI DI VITA - SPORT - GIOVANI DONNE E CONFRONTI FRA GENERAZIONI - DONNE, TERRITORIO E LEADERSHIP - INNOVAZIONE/NUOVE TECNOLOGIE E FORMAZIONE - EDUCAZIONE - PROCESSI DI INTEGRAZIONE FAMIGLIE MIGRANTI - CAMBIAMENTI – POTERE - CREATIVITA’. La giornata regionale degli “Stati Generali delle donne della Basilicata” si svolgerà con le stesse modalità adottate per l’Esperienza nazionale. Pertanto le donne e le giovani della Basilicata interessate hanno inviato un “ABSTRACT” del tema che tratteranno con un intervento della durata massima di 3/4 minuti, intervento che conterrà una sintesi dei punti principali del loro pensiero ed almeno una proposta operativa. L’iniziativa ha riscosso una grande attenzione che ha portato all’invio di tantissimi ABSTRACT da parte di Imprenditrici, Libere Professioniste, Politiche Casalinghe, Donne delle Istituzioni, Docenti universitarie, Cittadine…
L’evento del 4 luglio 2015 che si terrà a Matera, si svolgerà nella Sala degli Artisti dell’ ex Ospedale San Rocco, p.zza San Giovanni Battista, e viene attuato in vista della manifestazione “PECHINO VENT’ANNI DOPO”. Il traguardo è quello di realizzare un Documento Comune in vista della Conferenza Mondiale delle donne dal 26 al 28 settembre 2015 all’Expo di Milano, a venti anni esatti dalla Piattaforma di Pechino. Attualmente l’impegno di questo Ufficio è dato dalla “Realizzazione” degli Stati Generali delle Donne della Basilicata , che vengono svolti all’insegna dello slogan:
IL CIBO, LA TERRA, L’ACQUA, LE DONNE
TESTIMONIAL DELL’IDENTITA’ LUCANA
Al centro degli Stati Generali viene posto “il lavoro delle donne”. È verrà fatto riferimento alla creazione del Dossier inviato all’Unesco per chiedere l’inserimento del lavoro delle Donne nel patrimonio immateriale dell’umanità, a cui ha aderito anche l’Ufficio della Consigliera di Parità Motivazioni degli Stati Generali delle Donne, per una nuova idea di economia di valori. Insieme con il lavoro delle donne in epoca di crisi la nuova cultura di fare impresa “è elemento culturale rilevante per la storia dei popoli in quanto essa resiste nonostante le difficoltà, si fa economia locale e fonte di sostentamento delle famiglie”. “E’ legata al saper fare delle donne, all’ abilità di “mescolare” e “contaminare” sapientemente ingredienti e saperi in un movimento continuo di ricerca di equilibri, di sapori, di colori, di forme, di grandi idealità”. “Il lavoro delle donne costituisce una importante risorsa culturale per la costruzione di identità, memoria e appartenenza sociale. 

Attraverso il processo del lavoro si radica il vissuto delle donne in uno specifico contesto storico-geografico perché il lavoro delle donne nasce dalla tradizione, dalla fantasia, dalla passione, dall’amore e si fa, con l’innovazione, nuova economia. In tale ottica è necessario agire verso le donne e con le donne, al fine di valorizzare l’importante risorsa culturale costituita dal lavoro, applicando gli strumenti della “programmazione concertata”.
Il fatto è che se si vuole intraprendere ulteriormente la strada dell’integrazione del mainstreaming di genere nello sviluppo e se si vuole che la componente femminile diventi sempre più parte integrante e qualificante di una più vasta pianificazione strategica di sviluppo durevole e sostenibile, risulta indispensabile usare gli strumenti di una programmazione sinergica e concertata. Questo è un obiettivo di azione positiva di parità nello sviluppo locale dell’Ufficio della Consigliera Regionale di Parità, che si vuole ricordare e sottolineare ancora una volta in occasione degli Stati Generali delle Donne della Regione Basilicata  In particolare in Basilicata non si può non osservare che senza il contributo delle donne, lo sviluppo sostenibile risulterebbe inattuabile. Le donne sono depositarie di conoscenze fondamentali sulla gestione delle risorse, sui sistemi sanitari tradizionali, sui costumi culturali, sociali e sulle medicine tradizionali, sui percorsi educativi e formativi…Contribuiscono attivamente, con le loro attività produttive all’economia dei territori, sostengono lo sviluppo familiare e delle proprie comunità con l’attività di cura di tutti i componenti della famiglia, rispondono in modo creativo ed oggi estremamente innovativo ai bisogni del territorio.
Le donne in molte zone rappresentano la maggior parte della popolazione. Bisogna pertanto garantire loro sempre più di potersi avvalere di diritti di pari opportunità, di giustizia sociale e di un ambiente sociale politico, giuridico ed economico collaborativi, in tal modo le donne di tutto il territorio regionale riusciranno sempre più a far intendere la propria voce e ad esercitare diritti che diano loro la possibilità di partecipare appieno allo sviluppo della comunità e alla tutela innovativa delle risorse naturali, culturali, formative, ...
Perché le donne possano adempiere sempre più al loro ruolo bisogna garantire maggiori servizi ed adeguate infrastrutture, accesso adeguato ai mercati e al credito e una forte presenza in politica e nelle Istituzioni. Proprio quest’ultimo fattore, spesso, non viene valorizzato. Basti pensare alla sottorappresentanza delle donne nella politica e nelle istituzioni. Tema questo che ha riscosso grande attenzione da parte di non poche partecipanti agli Stati Generali delle Donne che attraverso i loro “ABSTRACT” hanno ricordato che la presenza femminile non è sufficientemente coinvolta nei processi decisionali e di programmazione a tutti i livelli. In piena sintonia con questo Ufficio, hanno richiesto pertanto che lo Statuto Regionale, in via di “riscrittura” contenga chiari principi di Democrazia Paritaria nonché garanzie per una legge elettorale paritaria e per il diritto al lavoro, oltre che per i diritti di accesso effettivo alla gestione ed alle risorse. Gli Stati Generali delle Donne della Basilicata costituiranno l’occasione per richiedere alle autorità regionali e locali, garanzie di costruzione di “città e territori intelligenti”, di “città e territori sempre più smart”, attraverso processi innovativi che, partendo dal possesso di valori, saperi e tradizioni locali, di cui le donne, per come già ricordato, da sempre sono custodi, favoriscano lo sviluppo di capacità e competenze per il trasferimento, la programmazione e l’attuazione di politiche innovative in tema di pari opportunità di genere. Sono necessarie “azioni di genere specialistiche sul territorio”, fortemente richieste dalle donne grazie all’ausilio delle tecnologie, dell’informazione e della comunicazione (ICT) che dovranno esser sempre più partecipative cosicché le nuove tecnologie possano diventare un alleato ed una risorsa importante per le donne, perché solo attraverso una maggiore presenza femminile è possibile avere rafforzamento economico, comunicativo e morale all’interno di un’azienda. Voglio comunque brevemente presentare qualche significativa anticipazione rispetto ai temi ed alle proposte pervenute in vista degli Stati Generali delle Donne del 4 luglio a Matera. Le donne della Basilicata richiedono:
maggiore considerazione dei problemi che riguardano le donne ed in particolare il loro punto di vista su temi quali lo sfruttamento delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile del territorio; sostegno istituzionale e finanziario alle future politiche e ad iniziative riguardanti principi quali le pari opportunità e il gender mainstreaming per un’economia basata sui bisogni delle donne; facilitazioni per l’accesso delle donne alle risorse e l’ampliamento del loro ruolo all’interno delle loro comunità e culture; inclusione al fine di favorire la partecipazione consapevole delle cittadine e dei cittadini al processo della “sostenibilità” in modo tale da riconoscere alle donne ed agli uomini del territorio di avere un peso sulle decisioni delle programmazioni che incidono sul loro benessere; conoscenze e monitoraggio del territorio al fine di individuarne le priorità economiche, sociali ed ambientali e su queste costruire i progetti e le iniziative;
qualità e costi sostenibili dei servizi tecnologici necessari per realizzare iniziative più efficaci per i residenti, per le imprese, per le donne e gli uomini che vivono il territorio al fine di migliorare l’attrattività e il decoro rurale ed urbano, l’efficienza energetica e il rispetto dell’ambiente, la creazione di nuovi modi per offrire assistenza a fasce di popolazione in difficoltà; attivazione di forum che implichino la partecipazione delle cittadine e dei cittadini nel processo di programmazione di piani ed azioni a sostegno dello sviluppo del territorio; una nuova visione di “leadership” quale impegno non per il potere fine a se stesso, ma per un potere e saper fare che sia spirito di servizio a favore della società in tutti i settori dalla gestione dei beni culturali all’Ict, alle politiche d’immigrazione, alle soluzioni per la logistica, ai trasporti, al turismo sostenibile il tutto attraverso, per come già detto, nuove soluzioni partecipative; garanzie di sicurezza sul lavoro attraverso idonei strumenti organizzativi e giuridici oltre che di buone pratiche che portino alla diffusione di esempi virtuosi in grado di favorire la conciliazione vita/lavoro, quale quello del telelavoro, ricordatoci dall’ Inail, modalità efficace ed efficiente specie in realtà come quella lucana, caratterizzata da difficoltà orografiche; grande considerazione delle donne con disabilità che subiscono discriminazioni multiple alle quali bisogna assicurare lo sviluppo di processi di crescita verso l’autonomia, l’emancipazione e la piena inclusione sociale;
la necessità di scardinare le porte del pregiudizio affinché la diversità sia riconosciuta come valore e risorsa insostituibile attraverso quella “rivoluzione” pacifica e significativa che porta avanti l’Arcigay; l’ individuazione, in sintonia con la Convenzione di Istanbul, di una strategia condivisa per la prevenzione e l’eliminazione del femminicidio e di ogni forma di violenza e discriminazione contro le donne. Discriminazioni che riguardano: la soggettività delle persone e quindi “genere, razza, origine etnica, religione, convinzioni personali, handicap, età, orientamento sessuale, accesso al lavoro, orientamento, formazione, perfezionamento ed aggiornamento professionale, affiliazione ed attività in organizzazioni sindacali, datoriali e di altro tipo, molestie sessuali sul lavoro, discriminazioni retributive, prestazioni lavorative nelle carriere, accesso alle prestazioni previdenziali, dimissioni in bianco; sostegno alla fragilità sociale, accompagnata da quella economica delle donne che vivono la povertà, la disabilità di uno o più figli, il mobbing, il mobbing postmaternità, la tratta, la prostituzione, la violenza, l’omofobia; la progettualità di politiche giovanili, con cui creare spazi di democrazia autentica contro ogni forma di denigrazione sessuale, morale, professionale anche attraverso progetti di pace; l’adesione delle amministrazioni regionali e provinciali alla rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni Antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) per avviare politiche che favoriscano l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali, sviluppando azioni positive e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelino le discriminazioni; l’istituzione comunale del registro delle unioni civili per permettere il riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto etero e omosessuali; l’istituzione di sportelli, centri d’ascolto per donne vittime di violenza; investimenti sulle nuove generazioni, sui nostri figli/figlie, con modelli esemplari di politiche giovanili e nuovi dialoghi tra le generazioni; potenziamento dei consultori famigliari e giovanili gratuiti; sostegno ad attività di informazione/formazione “super partes” nelle scuole per una cultura della salute e della sessualità improntate alla autodeterminazione e alla consapevolezza; progetti di recupero dei saperi e dei sapori in gruppi multietnici di donne da lanciare anche attraverso attività imprenditoriali;
l’internazionalizzazione della formazione. ………………………
In fine voglio sottolineare che la presentazione di “START UP” brillanti ed innovative consentiranno ai lavori del 4 luglio a Matera e quindi agli Sati Generali delle donne di Basilicata di presentarsi attraverso forme di “implementazione digitale” nelle quali la diversità, di cui sono portatrici le donne, si presenta senz’altro quale componente chiave dell’innovazione.  Sono ancora tante e tante le sollecitazioni e le proposte che le donne partecipanti agli Stati Generali presenteranno a Matera il 4 luglio. Si tratta di idee, proposte e progetti che ripropongono vecchi e cruciali problemi, ma anche innovativi temi che troveranno spazio in un vero e proprio
“PIANO D’AZIONE”
che sono sicura, come Referente Regionale degli Stati Generali delle Donne della Basilicata e come Consigliera Regionale di Parità, emergerà dai lavori di Matera “PIANO D’AZIONE” che sarà ricco di spunti e porrà una precisa richiesta alle Istituzioni: quella cioè di alimentare e sostenere il desiderio di creatività, lavoro ed innovazione di cui le donne della Basilicata sono forti portatrici. Voglio soltanto in conclusione sottolineare la necessità, che nell’ambito dei lavori del 4 luglio con modestia, serietà e reciproco ascolto, venga assunto l’impegno da parte di tutte le partecipanti l’impegno di superare la vecchia incapacità delle donne di fare sinergie e di condurre azioni positive comuni attraverso un 
PATTO DI RECIPROCO ASCOLTO, SOLIDARIETÀ E RIGUARDO, è questo un punto fondamentale da non trascurare.

Maria Anna Fanelli
Referentte degli Stati Generali delle Donne della Basilicata
Consigliera Regionale Effettiva di Paritàil ripristino ambientale con l’occupazione, sfruttando le risorse, in sintonia e conservando il territorio, evocando ed evidenziando la memoria della tradizione. Saranno questi i temi portanti e vitali degli Stati generali delle donne della Basilicata che si terranno a Matera il 4 Luglio ore 9,00/13,30—14,30/18,00 presso la Sala Degli Artisti e/o del Cristo Flagellato dell’ex Ospedale San Rocco Piazza San Giovanni Battista. L’Evento ci Non mi sento di anticipare altri interessanti ed importanti spunti che ci vengono dalle iscritte a partecipare agli Stati Generali delle Donne della Basilicata, ne parleremo a Matera il 4 luglio, siete tutti invitati. consentirà di riflettere sul tema del lavoro e di condividere le esperienze le soluzione e i contributi di imprenditrici, artigiani, docenti universitari, libere professioniste, politiche e cittadine della Basilicata, in vista di Expo e della “Conferenza Mondiale delle Donne, Pechino vent’anni dopo” che si svolgerà a Milano nei giorni 26-27-28 settembre 2015.

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