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domenica 24 giugno 2012

Noscorie: La citta della pace ,il Dalai Lama e il PiL lucano

La citta della Pace, il Dalai lama e il PIL Lucano.

Noscorie Trisaia dà il suo benvenuto al Dalai Lama in visita alla città della pace di Scanzano.In questa terra, dove le lobby del nucleare vogliono portare da decenni le scorie nucleari e le compagnie petrolifere estraggono senza condizioni petrolio e gas, distruggendo ambiente ed economie locali, la pace continua a essere solo un marketing istituzionale. Preghiamo sua santità (per chi ha credo buddista) con la sua visita di ricordare a quanti la ossequieranno di spiegare cos’è la Pace e come un popolo potrà mai trovarla. A circa nove anni da Scanzano e dalla mobilitazione pacifica di un popolo c’era una lezione di democrazia e civiltà che molti avrebbero dovuto imparare. Le imposizioni dall’alto, la mancanza di democrazia e di partecipazione o il sacrificio imposto a un territorio per il P.I.L. (prodotto interno lordo) non possono portare pace. In nome del P.I.L. il governo Monti ha deciso con Vito De Filippo, i parlamentari lucani e i consiglieri regionali, il raddoppio delle estrazioni petrolifere senza stabilire ancora un’eventuale contropartita con il memorandum e in particolare con l’art.16 del decreto governativo. Il Governo è cosciente anche di sfruttare la Basilicata, e l’ha scritto pure nel decreto sullo sviluppo, consultando la normativa si evince che si perderanno a seguito delle estrazioni petrolifere posti di lavoro (nelle piccole economie locali) ma sempre posti lavoro. Alle istituzioni interessa il P.I.L. e le entrate fiscali che si genereranno. Non importa se avremo più disoccupati, salteranno le economie locali e la gente berrà acqua inquinata o si ammalerà di conseguenza. IL PIL lucano fa guadagnare in questo periodo alle compagnie petrolifere circa 3 miliardi di euro l’anno (che raddoppieranno con il memorandum). A fronte di misere 160 milioni di euro di royalites che i petrolieri lasciano alla Basilicata, perdiamo ogni anno circa 350 milioni di euro di fondi obiettivo 1 proprio per lo sviluppo delle economie locali, perché il PIL generato dal petrolio ha fatto diventare sulla carta la Basilicata, una regione ricca. In realtà la Basilicata è la regione più povera d’Italia (Istat 2011) ad alto tasso di disoccupazione, con un’emigrazione in costante aumento (3000 giovani l’anno emigrano da questa terra). In Basilicata inoltre la gente stranamente in una regione poco industrializzata si ammala sempre di più di mali incurabili. Dopo la terra, il Governo ora vuole trivellare il mare Jonio, con altri danni irreparabili agli ecosistemi e allo sviluppo di un luogo che fu la culla della civiltà moderna e della democrazia in Magna Grecia. Avremmo voluto portare in dono a sua santità il Dalai Lama proprio l’acqua delle sorgenti dei cinque fiumi della Basilicata e del mar Jonio, quale segno di vita e di futuro, ma la macchina organizzativa dell’evento non prevede fuori programmi . Acqua che vale molto più del P.I.L , che in Basilicata è un indicatore di speculazione e di sfruttamento della libertà di un popolo che in queste condizioni difficilmente troverà la pace.

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