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giovedì 28 aprile 2011

BENEDETTO (IDV), NON RINUNCIO A DIFENDERE GLI INTERESSI DELLA “CONTRADA METAPONTINA”


Dopo De Filippo-Ponzio Pilato è sceso in campo, sempre con qualche giorno di ritardo dalla Santa Pasqua, Viti che bollando la mia posizione come “contrattualismo di contrada”, di fatto, tradisce gli interessi della “contrada metapontina”.
Il linguaggio, tradizionalmente da vecchio democristiano, adoperato dal capogruppo del Pd, sceso in soccorso (sicuramente richiesto) del suo Presidente, sino a non esitare di farsi scudo umano contro la “lesa maestà”, purtroppo, non colpisce solo me, nel tentativo, questo sì maldestro, di ridicolizzare quella che è una serissima posizione personale (e non credo tanto personale), ma colpisce l’intera popolazione del Metapontino, ridotta all’ultima contrada della Basilicata che, come tale, merita poca attenzione.
In sostanza, si può anche dissentire dalla mia sollecitazione a rinviare, non sine die, piuttosto per qualche settimana (e su questo invito Viti a non dire falsità come risulta dalla mia mozione depositata), la cerimonia di domani che vedrà De Filippo firmare con i sottosegretari Saglia e Viceconte il Memorandum di Intesa. Quello che non accetto - e sono convinto non possono accettare le comunità del Metapontino - è la sottovalutazione dei problemi e delle ferite ancora aperti con l’alluvione dei primi di marzo, perchè come tutti i colleghi consiglieri intervenuti ieri nel dibattito hanno ammesso il ricorso alla Corte Costituzionale contro la “tassa sulle disgrazie” non porta nessun risultato concreto al Metapontino.
Pertanto l’attacco da parte di chi intende dare lezioni alla scoperta del “valori delle grandi questioni in gioco”, bollando la mia iniziativa come “scampoli di vecchia politica” si ritorce come un boomerang contro chi pratica comportamenti da vecchia politica democristiana che non consentirà alla nostra regione di fare passi in avanti, fino a quando “grilli parlanti” e vecchi dorotei non la smetteranno di dettare la linea politica della maggioranza di Governo.
Io non rinuncio a difendere i “veri valori in gioco” adesso nel Metapontino mentre è evidente che sino a quando il petrolio continuerà ad essere considerato una normale questione di gestione ordinaria anche una calamità naturale continuerà ad essere un evento di ordinaria amministrazione.
Quanto al Memorandum d’Intesa vorrei ricordare a Viti e al Presidente De Filippo che il Ministro Romani in televisione ha parlato di obiettivo 18% di produzione petrolifera dalla Basilicata quale quota per l’approvvigionamento del Paese. Ciò significa che saranno rispolverati i progetti Eni e di altre compagnie per la ricerca e l’estrazione anche lungo la costa metapontina e direttamente in mare.
Mi auguro di non dover vedere dal lungomare di Metaponto tra qualche anno piattaforme petrolifere a pochi chilometri dalla costa ionico-metapontina. Se dovesse malauguratamente accadere, avrò la coscienza tranquilla per essermi battuto contro e senza ricorso al politichese per difendere lobby petrolifere.

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