Nel corso
del 2011 il Centro Recupero Provinciale di San Giuliano ha ottenuto
risultati positivi che confermano la validità e l’utilità delle
attività svolte a tutela della fauna protetta provinciale e a
supporto della educazione e sensibilizzazione al rispetto della
natura.
In 12 mesi sono stati affidati, al
Centro, a scopo di cura e recupero, 275 esemplari appartenenti quasi
tutti a specie protette dalla legislazione nazionale ed europea. Il
93% di essi rientra nella categoria sistematica degli Uccelli, il 4%
in quella dei Rettili e il 3% in quella dei Mammiferi. Sono state
trattate in tutto 37 specie animali diverse anche se il maggior
numero di esemplari è riferito a 11 specie di rapaci pervenute. In
particolare il Falco grillaio si è rivelato l’ospite più
frequente con 173 esemplari curati che costituiscono l’84 % del
totale degli animali pervenuti.
Era già consolidata la particolare
specializzazione del Centro Recupero su questa specie poiché è
presente una consistente colonia riproduttiva a Matera,
Montescaglioso ed altri centri della provincia. L’importanza del
Grillaio a livello internazionale è ormai un fatto riconosciuto così
come è ben confermato, anche con studi scientifici, il fondamentale
ruolo della città di Matera nel mantenimento e nella conservazione
di una delle più grandi colonie al mondo di questo falco urbano.
Tutti gli animali affidati sono
stati rinvenuti in 18 comuni diversi, di cui 12 della provincia di
Matera, 4 della provincia di Bari, 1 della provincia di Cosenza e 1
della provincia di Avellino. Il comune con la maggiore percentuale è
Matera con il 53 % dei ritrovamenti avvenuti nel proprio territorio.
L’andamento degli arrivi su base mensile ha una curva tipica che si
ripete ogni anno con un alto picco estivo dovuto al fatto che in tale
periodo è in pieno svolgimento l’attività riproduttiva di molte
specie. La media mensile calcolata a fini statistici è di circa 23
esemplari al mese. Per quanto riguarda le cause di ricovero una
grande percentuale (56 %) è costituita da pulcini caduti dai nidi e
giovani inesperti che vengono a trovarsi in difficoltà per vari
motivi. Il 28 % degli esemplari è invece vittima di traumi di varia
natura che in parte si risolvono positivamente ma che vari casi
determinano l’impossibilità di recupero completo o addirittura la
morte dei soggetti già poche ore dopo la consegna. Le altre cause di
ricovero annoverano situazioni molto diversificate e con percentuali
molto limitate.
L’esito dei ricoveri è stato
legato fondamentalmente alla gravità del problema e alla
tempestività del soccorso. Su 275 animali pervenuti ben 190 (69 %)
sono stati nuovamente liberati e restituiti alla natura. Solo per il
20 % di essi invece non c’è stato nulla da fare per le gravità
delle ferite o delle patologie, mentre per il 7 %, nonostante si sia
evitato il peggio salvandoli, non è stato possibile permettere una
liberazione in natura a causa della persistenza di gravi problemi che
rendono impossibile la vita in natura. Per questi animali
irrecuperabili, destinati a scopo didattico scientifico, viene
quotidianamente garantita cura, alimentazione adeguata, assistenza
veterinaria e mantenimento in voliera in gruppi sociali costituiti da
individui della stessa specie o di specie simili. Alcuni esemplari
pervenuti più di recente sono invece ancora in cura e saranno
liberati la prossima primavera.
L’assistenza veterinaria è stata
garantita dal dott. Vito Tralli che ha fornito con grande
professionalità ogni soccorso, effettuando tutti gli interventi
chirurgici o farmacologici necessari a salvare e recuperare gli
esemplari da lui visitati.
“L’attività che abbiamo svolto
ha un carattere di duplice importanza: da una parte siamo intervenuti
quotidianamente, nella tutela ,diretta mediante il recupero e la cura
di moltissimi esemplari protetti a livello europeo - ha dichiarato
il responsabile e coordinatore del Centro Recupero Matteo Visceglia -
dall’altra abbiamo svolto un continuo e intenso lavoro di
sensibilizzazione che ci ha portato a positivi confronti e contatti
con diverse centinaia di persone che ci hanno interpellati per
chiedere il nostro intervento di soccorso per animali feriti da essi
rinvenuti, per avere informazioni su come poter meglio gestire
situazioni problematiche con la fauna selvatica o per avere consigli
su come proteggere e tutelare gli animali o, ancora, su cosa fare per
poter collaborare con il nostro Centro. In tanti casi abbiamo dato
l’opportunità a molti turisti, famiglie, studenti e appassionati
naturalisti di poter osservare e conoscere da vicino alcune delle
specie più legate al nostro territorio facendo comprendere come
anche nella nostra provincia, con un po’ di attenzione, è
possibile scoprire la presenza di specie rare e interessanti che in
molti hanno giurato di aver visto solo nei documentari naturalistici.
Una esperienza intensa e gratificante che , nel contempo, ci ha
dimostrato come ci sia da fare ancora molto, soprattutto in ambito
scolastico, turistico e conservazionistico.
Abbiamo inoltre svolto attività di
collaborazione con diversi istituti e ricercatori che studiano da
vicino alcune specie di interesse scientifico ed abbiamo offerto la
nostra disponibilità ad intraprendere nuove iniziative di ricerca e
monitoraggio sul territorio al fine di studiare e valorizzare un
patrimonio faunistico che resta ancora da scoprire.”
Compiacimento e soddisfazione per
gli obiettivi raggiunti dal Cras sono stati espressi dal presidente
della Provincia Stella e dal vice presidente, con delega
all’Ambiente, Bonelli, per i quali: “il Centro di recupero
animali selvatici di S. Giuliano si è qualificato, attraverso una
intensa attività a sostegno di numerosi esemplari, come un punto di
riferimento provinciale di altissimo profilo. Un riconoscimento
importante per un gruppo di esperti che sta portando avanti con
passione e dedizione una missione ambientale di grande valore.”