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domenica 29 gennaio 2012

BENEDETTO, PD SUPERI LA CRISI DELLA SUA CLASSE DIRIGENTE


“Le posizioni espresse dai miei colleghi di partito in merito alla valutazione se è utile, innanzitutto per il partito e più generale per affrontare al meglio i problemi della regione, che il segretario di partito faccia anche l’assessore sono entrambe degne di considerazione”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto, aggiungendo: “non vorrei però che si spostasse l’attenzione verso quello che è il vero problema della situazione politica regionale che, finalmente, il segretario regionale del Pd Speranza, squarciando un velo di ipocrisia, ha chiamato con il suo vero nome, crisi politica, raggelando l’animo, evidentemente, solo dei suoi amici di partito. Una crisi – dice Benedetto - tutta interna al Pd dove da due mesi si registra uno scontro di componenti, gruppi dirigenti e tra consiglieri regionali e che ha avuto strascichi anche di natura non squisitamente politica. E’ pertanto il Pd che deve risolvere innanzitutto la sua crisi per recuperare la visione di sintesi unitaria con la quale confrontarsi con i suoi alleati e favorire il rilancio dell’azione di programma senza creare intralci ed ostacoli. Ai tavoli del centrosinistra infatti non mi pare – continua l’esponente di IdV - si siano verificate significative divergenze sulle emergenze sociali ed occupazionali da affrontare e quindi sulle soluzioni da adottare. La questione, invece, che si ripresenterà anche con il De Filippo bis è innanzitutto riferita al metodo di governo regionale e di gestione di progetti e programmi di ciascun Dipartimento per evitare che tutti siamo d’accordo su cosa fare e qualcuno lo dimentichi il giorno dopo. Per questo insieme alla valutazione sulla distribuzione delle deleghe e quindi anche su una migliore ripartizione di compiti istituzionali (rinnovo l’idea di un unico Dipartimento Ambiente e Territorio che metta insieme deleghe polverizzate in tre Assessorati e l’istituzione di un Dipartimento Bilancio e Programmazione) diventa necessario individuare meccanismi in grado di garantire e collegialità di scelte e condivisione piena con e tra i partiti della maggioranza. Sul piano politico – conclude Benedetto – diventa non più rinviabile definire uno strumento di coordinamento stabile, una cabina di regia in grado di confrontarsi quotidianamente e non periodicamente con la Giunta. Credo che siano queste le condizioni per riavvicinarci ai cittadini e ai loro problemi reali e mettere fine al ritualismo da Prima Repubblica”.  

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